
Laboratori, passeggiate guidate e focus sui ghiacciai: l’esperienza del festival si arricchisce grazie a un programma di eventi collaterali ideato dal MUSE – Museo delle Scienze di Trento.
C’è un modo diverso di ascoltare la musica in montagna. Non solo con le orecchie, ma con il corpo che cammina, gli occhi che osservano, la mente che si apre alla scoperta. Dal 27 agosto al 4 ottobre 2025, tornano I Suoni delle Dolomiti, il festival che da trent’anni unisce musica e natura in un connubio unico al mondo. A rendere ancora più avvincente la kermesse è il rinnovato e potenziato sodalizio con il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, che quest’anno accompagnerà il pubblico in un viaggio alla scoperta del paesaggio dolomitico, dei suoi segreti e delle sue fragilità.
L’edizione 2025 segna infatti un passo in avanti: accanto ai consueti racconti scientifici che introducono i concerti, il MUSE proporrà due nuove modalità di interazione e approfondimento.
La prima si chiama “A spasso tra i ghiacciai” ed è un’attività laboratoriale pensata per avvicinare le persone, grandi e piccole, al mondo dei ghiacciai: reperti del museo, piccoli giochi e osservazioni inviteranno a comprendere meglio cosa comporterebbe la scomparsa dei ghiacciai, come gli animali si adattano al freddo estremo e perché questi ambienti sono così cruciali per il nostro pianeta.
“A spasso tra i ghiacciai” è un’attività a ciclo continuo (a fruizione libera) in programma il:
6 settembre – Malga Canvere, Bellamonte
21 settembre – Sagron Mis
4 ottobre – Fuciade
La seconda novità sono le passeggiate guidate verso le location dei concerti, accompagnati da guide alpine ed esperte/i del MUSE. Un modo per trasformare l’avvicinamento in una vera esplorazione: si cammina insieme, si osservano i dettagli del paesaggio, si scoprono tracce invisibili a un occhio distratto. Tutti i dettagli e la modalità di prenotazione sul sito de I Suoni delle Dolomiti.
Le “Passeggiate guidate” sono in programma il:
30 agosto. Malga Spora, Dolomiti di Brenta – Malga Spora, Avi Avital, Giovanni Sollima, Alessia Tondo, Giuseppe Copia
9 settembre. Prati Col, San Martino di Castrozza – Marco Paolini, Alberto Ziliotto
30 settembre. Rifugio Vajolet – Euyo Wind Quintet
2 ottobre. Rifugio Contrin – Quartetto Thumòs
“I Suoni delle Dolomiti hanno portato in montagna il concetto di “concerti situati” – dichiara Massimo Bernardi, direttore del MUSE –: melodie che si fondono con i paesaggi dolomitici in modo irripetibile. MUSE è orgoglioso di proporsi ancora una volta al pubblico dei Suoni come mediatore del rapporto con i luoghi in cui si svolgono i concerti. Oltre alle tradizionali introduzioni naturalistiche, quest’anno sperimenteremo nuove modalità di interazione pensate per soddisfare ogni tipo di pubblico offrendo l’occasione, ad ogni evento, di incontrare la montagna e le persone che la studiano in modo accessibile e coinvolgente”.
Le iniziative messe in campo quest’anno per i Suoni delle Dolomiti si inseriscono nel programma speciale del MUSE per l’Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai, una ricorrenza che invita a riflettere sull’impatto del riscaldamento globale e sulla necessità di una rinnovata responsabilità ambientale. Da qui l’alleanza tra le due realtà culturali che condividono la stessa visione: portare cultura, conoscenza e consapevolezza nei luoghi in cui natura e arte si fondono.