Vertenza Difesa. A Taranto mancano oltre 1000 lavoratori. Nota CGIL

«La iattura di Taranto. Essere strategica, determinante per gli assetti dell’economia e della difesa dello Stato, ma non ricevere le giuste tutele e attenzioni per quella strategicità. È l’ennesimo allarme che lanciamo per un luogo di lavoro, quello del comparto Difesa, che rischia di scomparire o essere delocalizzato”.
Così Giovanni D’Arcangelo e Cosimo Sardelli, rispettivamente segretario generale della CGIL di Taranto e segretario generale del settore Funzione Pubblica, che nei giorni scorsi hanno incontrato a Bari Serena Triggiani, assessore regionale con delega alle crisi industriali e alle politiche di genere, insieme alla dirigente del dipartimento sviluppo economico sempre della Regione Puglia, Elisa Bellingerio e alla dirigente Claudia Claudi.

Al centro dell’incontro promosso dalla CGIL e dalla FP CGIL vi è stata la vertenza Difesa a Taranto.
«Una situazione logorante che si protrae da oltre dieci anni – ha dichiarato Giovanni D’Arcangelo, segretario della Cgil Taranto – sta impoverendo gli enti della Difesa, che rappresentano la seconda realtà produttiva della città».

Secondo Cosimo Sardelli, segretario generale della Fp Cgil di Taranto, l’allarme riguarda i 18 comandi presenti sul territorio jonico, i quali costituiscono un tessuto produttivo altamente specializzato e strategico. «Alcuni di questi comandi vantano competenze uniche che vanno tutelate – ha sottolineato – dalle officine che curano la manutenzione dei sistemi d’arma, alla gestione dei bacini per l’ingresso delle unità navali, fino ai tecnici impegnati nella manutenzione dei sistemi subacquei e nelle costruzioni marinaresche. Senza nuove assunzioni, tutto questo è a rischio».

I numeri rendono il racconto ancora più drammatico. All’appello infatti mancherebbero oltre mille lavoratrici e lavoratori, alcuni addirittura in strutture determinanti o in attesa di rilancio del comparto difesa tarantino: meno 550 dipendenti in Arsenale, meno 42 a Marigenimil e meno 186 a Marinastanav, giusto per citarne alcuni.

A fare da eco alle preoccupazioni dei due segretari generali è anche Pietro Avellino, del coordinamento Difesa della FP CGIL di Taranto.

L’emergenza organico non è solo una questione occupazionale, ma rappresenta una vera criticità per la sicurezza e la prontezza operativa del comparto Difesa, soprattutto alla luce delle attuali tensioni geopolitiche. «In questo momento storico – ha aggiunto Pietro Avellino – segnato da nuove sfide internazionali, è doveroso riconoscere il ruolo strategico degli Enti della Difesa di Taranto nel supporto logistico alle Unità Navali. Il loro contributo è destinato a crescere anche in seguito agli accordi europei che prevedono lo scorporo delle spese militari dal Patto di Stabilità».
Proprio questo mutato scenario europeo, secondo i rappresentanti sindacali, offre l’opportunità concreta per affrontare in modo strutturale le criticità croniche del comparto, a partire dalla carenza di personale tecnico-logistico, amministrativo e operativo.

A conclusione dell’incontro, l’assessore Triggiani ha accolto l’appello del sindacato, impegnandosi a richiedere al Presidente della Regione l’istituzione di un tavolo tecnico regionale. «Serve un’azione condivisa tra tutte le istituzioni competenti – ha concluso Sardelli – per garantire un futuro agli Enti della Difesa, rafforzare il tessuto produttivo del territorio e tutelare una risorsa strategica per l’intero Paese».