VIVAIO FESTIVAL a Terlizzi (Ba) – Dal 18 al 20 luglio organizzato da VicoQuartoMazzini (4 premi Ubu 2024 per La ferocia) e Cooperativa Zorba.

Dal 18 al 20 luglio a Terlizzi, tra serre e fiori per raccontare il presente

«Vivaio», il nuovo teatro che coltiva lo sguardo

su relazioni familiari, memoria e sfruttamento

La terza edizione del festival di drammaturgia contemporanea

organizzato da VicoQuartoMazzini e Cooperativa Zorba

C’è un posto in Puglia nel quale insieme ai fiori si coltiva il nuovo teatro. È Terlizzi, in provincia di Bari, dove dal 18 al 20 luglio torna «Vivaio», festival dedicato alla drammaturgia contemporanea e alla nuova generazione teatrale organizzato da Cooperativa Sociale Zorba e VicoQuartoMazzini, con il patrocinio del Comune di Terlizzi, il sostegno del Ministero della Cultura e di Siae nell’ambito del programma «Per chi crea» e la media partnership di Rai Radio3.  VicoQuartoMazzini, collettivo artistico vincitore nel 2024 di quattro Premi Ubu (maggiore riconoscimento del teatro italiano) con lo spettacolo «La ferocia» ispirato al romanzo di Nicola Lagioia, rinsalda con «Vivaio» il legame con la propria città. «Organizzare un festival – spiega il direttore artistico Michele Altamura – è soprattutto un esercizio di ascolto che consiste da un lato nel prestare orecchio alle potenzialità ancora nascoste di un luogo e alle sue forze sotterranee pronte a sbocciare, dall’altro agli artisti in grado di dare vita a nuove traiettorie che ci raccontino gli slanci e le ferite aperte del tempo in cui viviamo».

La cooperativa sociale Zorba è attiva da oltre vent’anni nel territorio di Terlizzi con i suoi servizi socioeducativi e da ormai due anni con il progetto innovativo «alle S.e.r.r.e.», uno spazio rigenerato, polifunzionale, inclusivo in cui gli elementi naturali si intrecciano con i luoghi fisici, per determinare una connessione tra l’uomo e l’ambiente circostante e dove si stanno susseguendo svariate attività improntate alla promozione dei principi del Welfare socioculturale. «Questo impegno nel campo culturale – sottolinea la presidente Anna Maria Ricciotti – è radicato nella convinzione che la cultura non solo contribuisce a superare le disuguaglianze sociali, ma riveste un ruolo fondamentale nel promuovere il senso di comunità ed è motore di sviluppo sociale e di benessere individuale e collettivo. La partecipazione della cooperativa alla realizzazione di un festival teatrale come Vivaio porta con sé il senso di contribuire al raggiungimento di questi obiettivi».

La programmazione, dislocata in vari spazi vivaistici (e non solo), prevede quattro spettacoli il 18, 19 e 20 luglio incentrati sul tema delle relazioni familiari, della memoria e dello sfruttamento del lavoro. E intorno a questi tre spettacoli ruoteranno presentazioni, performance partecipative e incontri pubblici con lo spirito del coltivare per trapiantare altrove che tiene insieme la tradizione vivaistica e quella teatrale. «Perché – dice Altamura – se nel primo l’obiettivo è far crescere una pianta che sappia resistere in un altro terreno, nel secondo si lavora per anni su qualcosa di effimero che ogni sera smette di appartenere a chi l’ha creato per offrirsi al pubblico e al suo sguardo».

Piantare, coltivare e costruire impongono un’attenzione per chi verrà e, in quest’ottica, il festival fa proprio il motto «Non per me, né per i miei, ma per chi viene» del genius loci Gennaro De Gemmis, ingegnere e agronomo terlizzese vissuto nella prima metà del ‘900.

L’apertura di venerdì 18 luglio, alle ore 21, nel chiostro dell’ex Seminario Vescovile, è affidata a «La costanza della mia vita», una produzione del Teatro Metastasio di Prato per la quale l’autore e interprete Pietro Giannini ha ottenuto una menzione speciale al premio Scenario 2023. Solo in scena, Giannini assume il punto di vista di un bambino di nove anni per scavare le radici autobiografiche di una storia che riemerge fino a svelare una verità dolorosa e rimossa.

Sabato 19 luglio, alle ore 21.30, l’azienda florovivaistica TricaricoG (in contrada Piscina degli Zingari), si farà teatro per «Ca-ni-ci-ni-ca», spettacolo sull’ossessione per la produttività elaborata in modo tagliente e ironico da Greta Tommesani e Federico Cicinelli, autori di un progetto di ricerca sullo sfruttamento nel mondo del lavoro. Prodotto da Cranpi, 369gradi e Romaeuropa Festival, dove ha debuttato nel 2023, il progetto è risultato vincitore di Animali Teatrali Fantastici & Dove Trovarli, Powered by Ref 2022 e Bando Cura 2023.

Ha, invece, vinto l’Eurodram 2022 e ricevuto una menzione al premio InediTo 2020, «Madri» di Diego Pleuteri, una delle firme più interessanti della nuova drammaturgia. In scena domenica 20 luglio, alle ore 21.30, Alle S.e.r.r.e. in contrada Parco, lo spettacolo, coprodotto da La Corte Ospitale e Scarti (Centro di produzione teatrale d’innovazione) per l’interpretazione di Valentina Picello e Vito Vicino e la regia di Alice Sinigaglia, propone un’indagine sull’intimo, il pudore e l’identità nella ricerca delle parole perdute tra una madre e un figlio, messi a confronto in un pomeriggio di pioggia tra ricordi, paura di dimenticare e timore di essere dimenticati. 

La programmazione prevede, inoltre, sabato 19 e domenica 20 luglio, alle ore 19, sempre Alle S.e.r.r.e., la performance partecipativa «Déjà vu | Terlizzi» di Alessandro Businaro, progetto site-specific che propone un viaggio nei sapori del luogo attraverso un banchetto interattivo nel quale il pubblico verrà direttamente coinvolto dagli attori Ilaria Martinelli e Tano Mongelli.

Il cartellone include altri due appuntamenti venerdì 18 luglio, sempre all’interno del chiostro dell’ex Seminario Vescovile. Alle 19, in collaborazione con la libreria «Un panda sulla Luna», si terrà la presentazione di «Poveri a noi» (Ventanas), sorprendente romanzo d’esordio del giovane scrittore barese Elvio Carrieri, selezionato nella dozzina del premio Strega. Mentre alle 22, al termine dello spettacolo «La costanza della mia vita», ci sarà la presentazione dell’ultimo numero della rivista «La falena» a cura di Maddalena Giovannelli e Roberta Ferraresi in dialogo con gli artisti protagonisti del Festival.

La terza edizione di «Vivaio» si chiuderà domenica 20 luglio, dalle ore 23 Alle S.e.r.r.e., con il concerto di Indian Wells, tra le eccellenze europee nel campo della musica elettronica, evento realizzato in collaborazione con Secolare Festival.

Abbonamento a 4 spettacoli 30 euro (20 euro per gli Under 30). Il costo del singolo biglietto è di 12 euro (8 per gli under 30). Biglietto intero closing party 5 euro.

Biglietti online: https://www.diyticket.it/festivals/447/vivaio-coltivare-il-teatro-in-citta

Info al numero 340.5088491, alla mail vivaio.terlizzi@gmail.com e sui canali social di Vivaio Terlizzi.