XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, A BRINDISI IN AZIONE TECNOLOGIE ANTI XYLELLA DA DRONI A SENSORI FINO A SATELLITI 

Droni e satelliti anti Xylella in azione a Brindisi con il progetto di ricerca FIXYLL, grazie al quale vengono elaborate immagini acquisite con tecnologie all’avanguardia dotate di sensori iperspettrali e termici, per individuare in tempo reale nuovi focolai, ma anche specie resistenti alla malattia, oltre alla direzione che Xylella sta prendendo nel suo inesorabile ‘cammino’. A darne  notizia è Coldiretti Puglia, in occasione della giornata dimostrativa del progetto Fixyll Fight XYLeLla fastidiosa, finanziato da ASI – Agenzia Spaziale Italiana, organizzata da DTA in collaborazione con UNAPROL Consorzio Olivicolo Italiano e Planetek.

Presentate le diverse tecnologie di telerilevamento disponibili, come satelliti, droni e sensori a terra, affrontando le sfide nell’implementazione delle tecnologie di telerilevamento in agricoltura, le opportunità di innovazione e le tendenze future nel settore. Ma sono statu illustrati anche casi studio e applicazioni concrete delle tecnologie di telerilevamento in agricoltura, come la gestione delle risorse idriche, il monitoraggio della salute delle piante, la previsione delle rese e la gestione delle malattie e dei parassiti.

“La rapidità di intervento sui focolai rappresenta un elemento strategico fondamentale per eliminare per evitare diffusione della malattia”, evidenzia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia e consigliere UNAPROL, nel sottolineare che “l’obiettivo  è studiare gli uliveti dall’alto e individuare i primi segnali della malattia che emergono con il diradamento e il rinsecchimento delle chiome che perdono il tradizionale colore verde per diventare di un sabbia smorto come se fossero coperte di ragnatele”, aggiunge Cavallo.

Una guerra su tutti i fronti per fermare la diffusione del batterio killer, con la Piana degli Ulivi Monumentali che ha già perso 1/3 degli ulivi di inestimabile valore preservati nel tempo, ed arginare in Puglia la diffusione della Xylella fastidiosa che secondo lo studio della prestigiosa rivista americana PNAS (Atti della Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d’America) potrà causare, se non viene fermata, un impatto economico negativo in Europa d in Italia fino a 20 miliardi, insiste Coldiretti Puglia.

Dalla prima task force cinofila anti-contagio ai droni per scovare dall’alto le piante malate, dagli innesti per salvare gli ulivi secolari alle ricerche di laboratorio per studiare le nuove varietà resistenti fino alla caccia senza tregua alla “sputacchina” che diffonde la malattia, è ad ampio raggio l’impegno di Coldiretti e Unaprol contro il batterio Killer arrivato in Italia per colpa di alcune piante importate dall’America Latina e che minaccia di distruggere il patrimonio di ulivi nazionali e dell’area del Mediterraneo.

La “task force cinofila anti Xylella” – spiega la Coldiretti – è composta da due jack russel, un pastore belga malinois, un segugio, un labrador retriever e uno springer spaniel inglese che stanno concludendo il loro addestramento per poi essere schierati anche in porti, aeroporti e vivai per scoprire attraverso l’olfatto, come avviene per i loro colleghi dell’antidroga, le piante infette da bloccare prima che arrivino dentro i confini nazionali o che vengano messe in commercio.

E se per salvare gli ulivi secolari sono scattati gli innesti con varietà resistenti in modo da rinforzare le difese di questi giganti della Storia, la ricerca –  conclude Coldiretti Puglia – sta sperimentando in ambienti protetti e isolati dall’esterno la capacità di reagire al batterio di alcune varietà di ulivo, oltre a quelle già individuate che sono il Leccino, FS17, Lecciana e Leccio del Corno.