23 maggio – Al Castromediano di Lecce al via “Mosaici e carte dipinte” mostra delle opere di Orodè Deoro

MUSEO CASTROMEDIANO / BIBLIOTECA BERNARDINI
Polo Biblio-museale di Lecce

Orodè Deoro. “Mosaici e carte dipinte”

A cura di Daniele Torcellini

23 maggio – 28 settembre 2025

Museo Sigismondo Castromediano e Biblioteca Bernardini, Lecce

Inaugurazione venerdì 23 maggio, ore 20:00, Museo Castromediano

Mosaici e carte dipinte è la mostra personale che il Museo Sigismondo Castromediano e la Biblioteca Bernardini dedicano all’attività dell’eclettico artista pugliese Orodè Deoro. La mostra, a cura di Daniele Torcellini, apre al pubblico, venerdì 23 maggio 2025 e si sviluppa nelle due sedi leccesi del Polo Biblio-museale – emblematiche e rappresentative della cultura salentina e pugliese – dove l’opera dell’artista trova corrispondenze tematiche e risonanze simboliche, tra passato e contemporaneità, tra gesto e materia.

Il progetto espositivo – in nome della ricerca comune per favorire il dialogo tra antico e contemporaneo – si inquadra nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra il Museo Castromediano e il MAR Museo d’Arte della città di Ravenna, punto di riferimento per la valorizzazione del patrimonio artistico della città romagnola e per la promozione dell’arte contemporanea. Un ruolo centrale è svolto dalla sezione che il MAR dedica al mosaico moderno e contemporaneo, con una collezione di opere di artisti che hanno reinterpretato questa antica tecnica in chiave innovativa.

In occasione dell’inaugurazione della mostra che si terrà venerdì 23 maggio alle ore 20:00, presso il Museo Castromediano, la performer e ricercatrice teatrale Alessia D’Errigo metterà in scena la performance Cerchio Profetico, ispirata e dedicata alla coppia di opere recenti di Orodè Deoro, Il primo tempio e Futuro d’amore.

La realizzazione della mostra e dell’evento di presentazione è sostenutada Level Project, Cantine Giovanni Ludovico e Cantine Serio.

La mostra “Mosaici e carte dipinte”

Le testimonianze storiche, artistiche e archeologiche custodite nel Museo Castromediano e nella Biblioteca Bernardini invitano a rivolgere lo sguardo verso il territorio e le ricchezze culturali che ne hanno caratterizzato la storia, remota e recente, adottando due chiavi di lettura con cui inquadrare la pratica artistica di Orodè Deoro: manifattura e performatività. Il progetto espositivo mette così in dialogo due anime complementari della sua produzione artistica. Da un lato, la dimensione meditativa del mosaico, realizzato con frammenti ceramici scrupolosamente sagomati e dal vivace cromatismo. Dall’altro, la dimensione performativa della pittura, eseguita su carta durante eventi dal vivo, in relazione con la musica, il ritmo e la scena.

A partire da essenziali disegni preparatori, nelle opere musive l’artista agisce sulla materia, tagliando e ricomponendo, nello spazio solitario del suo studio e nel tempo lungo che il mosaico richiede, lasciando che siano i materiali stessi a guidarlo nel percorso da seguire.

La performatività dell’azione pittorica, dalla gestualità istintiva, immediata e vibrante, caratterizza invece le opere su carta, realizzate calcando i palchi di scena, accanto a musicisti, poeti e attori, in un dialogo multidisciplinare con performance di cui i gesti e le opere dell’artista divengono contrappunti visivi. Al rito apollineo, costruttivo e introspettivo del mosaico, con cui l’artista esprime il proprio immaginario, fatto di simboli, ritratti, autoritratti, ricordi, riferimenti alla letteratura o alla mitologia, si affianca il rito dionisiaco, gestuale ed estroverso della pittura performativa, dedicata alla rappresentazione tormentata della figura umana. L’intensità espressiva e la libertà nell’esplorare forme e colori in chiave tanto personale quanto memore delle avanguardie artistiche di primo Novecento accomunano le due anime – musiva e pittorica – dell’attività di Orodè Deoro.

L’allestimento della mostra si configura come un percorso doppio che attraversa non solo le pratiche e le visioni dell’artista, ma anche i due luoghi espositivi, conducendo i visitatori e le visitatrici dal tempo lungo e silenzioso della composizione musiva – in mostra al Museo Castromediano, in dialogo diretto con il patrimonio archeologico dell’antichità – al tempo istantaneo e teatrale della pittura gestuale – esposta nella Biblioteca Bernardini, ex Convitto Palmieri, luogo denso di memorie e riferimenti alla scena sperimentale novecentesca. Gli spazi del Convitto conservano infatti gli archivi dell’attore, regista, drammaturgo, scrittore e poeta Carmelo Bene e del regista Eugenio Barba, fondatore dell’Odin Teatret.

Note biografiche dell’artista

Orodè Deoro, è nato a Taranto nel 1974, vive e lavora a Lecce. Artista visivo dal linguaggio poliedrico, la sua ricerca si articola tra mosaico ceramico, pittura e performance di action painting in contesti multidisciplinari. Dopo aver intrapreso e interrotto studi di filosofia, tra il 2000 e il 2004, Deoro è protagonista di un’esperienza fondante presso la Casa-Museo Vincent City di Guagnano (LE), dove realizza venti opere in mosaico ceramico di grande formato, intervenendo sui muri interni ed esterni dell’edificio. È qui che l’artista consolida la sua poetica visionaria e dal carattere simbolista ed espressionista, accogliendo le possibilità e i rischi di una formazione da autodidatta e rivendicando con forza la propria libertà espressiva.

Nel 2014 è invitato a esporre presso il Triennale Design Museum di Milano e realizza una monumentale opera musiva su una parete esterna della casa-studio dell’architetto Fabio Novembre. Nel 2015 riceve la Targa d’Oro del Premio Arte, per la sezione scultura, e una sua opera viene acquisita dal MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna. Nel 2017 partecipa alla mostra collettiva Montezuma, Fontana, Mirko. La scultura in mosaico dalle origini a oggi, presso il  Museo MAR di Ravenna, a cura di Alfonso Panzetta e Daniele Torcellini ed è ospitato presso la Chapelle Saint Eman di Chartres, con la mostra personale Mon coeur mis à nu, et pas seulement, a cura di Fabio Novembre. Ha collaborato con realtà internazionali, tra cui il brand britannico Victoria + Albert, per cui firma una vasca da bagno in stile classico, su cui interviene a mosaico, come opera d’artista. Nel 2018 è tra i protagonisti del Secondo Simposio del Mosaico Contemporaneo, presso l’Accademia d’Egitto a Roma, che acquisisce l’opera realizzata durante la residenza. Nel 2021 il suo lavoro è stato oggetto di approfondite riflessioni nel libro Bisogna tagliare lo filo. L’estasi di San Giuseppe da Copertino tra Carmelo Bene e Orodè Deoro a cura di Luca Nolasco e con interventi di Simone Giorgino, Massimo Donà, Fabio Novembre, Dario Giancane, Elena Licchetta, Andrea Novembre. Hanno inoltre scritto del suo lavoro anche Gian Ruggero Manzoni, Alessandra Redaelli, Paolo Sacchini, Fulvio Chimento, Daniele Torcellini.

Tra le sue più recenti mostre personali, nel 2023 è ospitato negli spazi OFF Gallery del Museo Must di Lecce, con la mostra Orodeide. Vita, morte e miracoli di Orodè Deoro, a cura di Maria Agostinacchio e Andrea Novembre.

Sue performance pittoriche sono andate in scena, tra gli altri luoghi, presso il Teatro Palladium, il Teatro Sala Uno, il Teatro Valle Occupato e l’Auditorium di Roma, il Teatro Romano, il Teatro Politeama Greco, il Teatro Paisiello e il Fondo Verri di Lecce, al fianco di musicisti come Paolo Fresu, Virgil Donati, Paolo Damiani, Nicola Stilo, oltre a gran parte della scena musicale salentina degli ultimi decenni.

Contatti:

Museo Castromediano Tel. 0832 373 572

e.mail: museocastromediano.lecce@regione.puglia.it

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Instagram: museocastromedianolecce

Orari di apertura, tutti i giorni escluso il lunedì, dalle ore 9.00 alle 22.00

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Orari di apertura, tutti i giorni esclusa la domenica, dalle ore 8.00 alle 22.00