In suo nome, la Fondazione Michele Cea ETS sostiene con mostre, pubblicazioni, borse di studio e concorsi i creativi emergenti italiani e stranieri
Premio Michele Cea: al vincitore dell’edizione 2023 andranno 3.000 euro
La mia arte? Un grido e basta”. Così Michele Cea, il giovane e promettente artista concettuale scomparso a soli 27 anni definiva il suo rapporto con la creatività, e aggiungeva: “Ognuno faccia il verso che vuole”. A otto anni dalla sua dipartita, avvenuta il 22 luglio 2015, la città di Bari celebra il suo talento con la mostra “Il Sottile Soffio Dell’Arte”, la sua prima personale dopo la sua scomparsa, in esposizione dal 13 al 22 aprile 2023 presso la Sala del Colonnato del Palazzo della Città Metropolitana, Lungomare Nazario Sauro, 19. La rassegna raccoglie alcune opere dell’artista nato e vissuto a Milano, ma con un forte legame con la Puglia, terra natale dei suoi genitori. La retrospettiva è organizzata con il sostegno di WellSee e di Majestuscon e con il patrocinio del Comune di Bari; Città Metropolitana di Bari; Accademia delle Belle Arti di Agrigento; GAL (con i comuni della provincia legati al GAL); Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo; Scripta Moment – Rivista di Cooltura; Centro Studi di Diritto delle Arti, del Turismo e del Paesaggio; Ora legale news e Fondazione Michele Cea ETS, nata all’indomani della scomparsa di Michele per volere della madre Lina Bavaro e del padre Nicola Cea.
L’obiettivo della mostra non è solo quello di divulgare la produzione di Michele presentandolo al grande pubblico pugliese, ma anche quello di far conoscere l’attività della Fondazione Michele Cea ETS, la cui mission è dar voce e sostenere i giovani artisti, italiani e stranieri.
Unica nel suo genere, la Fondazione Michele Cea ETS, infatti è al servizio dei giovani che vogliono farsi strada nel mondo dell’arte, supportandoli, anche finanziariamente, attraverso pubblicazioni, mostre, borse di studio e un concorso, il Premio Michele Cea, giunto alla sua VIII edizione, il cui bando rimarrà aperto fino alle ore 24.00 del 15 giugno 2023 (per partecipare al concorso cliccare qui: https://www.michelecea.com/bando-2023).
Le opere di Michele in mostra a Bari sono un’esplosione impattante e rivoluzionaria. Con il suo “urlo” di rabbia repressa, ma sempre consapevole, Michele si fa alfiere delle nuove generazioni. La sua arte colpisce e ferisce le coscienze, liberando libertà di pensiero e spirito.
Contestualmente alla mostra sono previsti anche due incontri, il primo in programma il 18 aprile (ore 16.00) in cui verranno presentati i volumi “Michele Cea. La mia arte? Un grido e basta” di Salvatore Morgante e “Che cosa è arte oggi” di Enzo Varricchio, ambedue editi dalla Editoriale Giorgio Mondatori in collaborazione con Fondazione Michele Cea ETS; il secondo in programma il 19 aprile (h.16.00) in cui Carlo Motta, responsabile libri illustrati Giorgio Mondadori – Cairo Editore, presenta il “Cam 58 Catalogo dell’Arte Moderna”, in cui sono presenti i tre vincitori della VI Edizione del Premio Michele Cea 2021.
L’ingresso alla mostra e agli incontri è gratuito. I giorni e gli orari di apertura della mostra sono: da lunedì a sabato 9:00-19:00 // Domenica 9:00-13:00.
Info: https://www.michelecea.com/ // fondazionemichelecea@gmail.com
L’arte di Michele Cea. L’arte di Michele Cea è un sottile filo d’erba che il vento del mondo fa volare alto nel cielo. Il suo è stato un passaggio nelle vicende umane che, seppur breve, lo ha portato a concepire un pensiero concreto nella forma plasmata, giorno dopo giorno, nelle sue creazioni. Opere che rispecchiano, ancora oggi, una profondità d’animo a volte imperscrutabile. In ogni elemento, dipinto o assemblato, si apre un antro di luce e buio nel quale addentrarsi per tendere la mano verso di lui per ascoltare e riflettere. E così il soffio della sua arte non smette mai di vibrare.
Il commento di Massimiliano Porro, docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” – IED di Como, alle opere di Michele Cea.
LE FACCE DI UNA MEDAGLIA. “Trovarsi catapultati in un mondo dove i criteri di massificazione strutturano la società secondo schemi rigidi e catalogatori. Trovarsi ad essere pedine di un’enorme scacchiera che è la Vita. Sapere di non poter sbagliare mossa per non diventare carne da macello di tutti coloro che giudicano l’apparenza prima della sostanza… Spesso senza pensare. L’opera di Michele diventa analisi, ancora una volta il suo modo di considerare attorno a lui è critico e profondo. Un quadro come il mitologico Giano bifronte, davanti e dietro. Non solo guardare ma saper osservare intensamente. Le due facce della medaglia si contrappongono per differenze di creazione artistica e stilistica. Una medaglia che non si lancia per decidere da quale parte stare, troppo semplice…”, scrive Massimiliano Porro, docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” – IED di Como, “Non si può affidare al caso la scelta di chi essere e di come essere nel mondo. Michele ci racconta gli aspetti intrinsechi delle decisioni che prendiamo. Libertà o prigione, realtà o finzione, vita vissuta e in diretta o fiction da mandare sugli schermi accontentando ogni volta chi incontriamo. Il quadro è appunto dipinto su entrambi i lati. Una pittura di materia, di sostanza, di colore che individua i nostri modi di essere e pensare. Da un lato i pigmenti si muovono in autonomia, senza ingerenze classificatorie. Simboli di chi ha scelto di vivere ed essere se stesso, allargando i propri orizzonti e manifestando le proprie qualità. Non è anarchia, si badi bene, ma la volontà di essere sinceri, di essere speciali e aperti al confronto. Dall’altro lato gli stessi colori si trovano rinchiusi, senza la possibilità di essere luce per sé e per gli altri ma solamente lumi fiochi senza personalità e spirito critico. I muri neri e rigidi costringono ad essere strumenti. La verità non ha sentieri: questa è la bellezza della verità, che è viva. E l’opera di Michele ci aiuta a percorrere insieme a lui questo sentiero”.
Programma “Il Sottile Soffio Dell’Arte”
Dal 13 al 22 aprile 2023 presso Sala del Colonnato del Palazzo della Città Metropolitana di Bari, Lungomare Nazario Sauro 19, Bari
- 13/04 (ore 11:00) Vernissage. Conduce Enzo Varricchio, critico d’arte, con il saluto di apertura delle personalità del Comune di Bari. Lucia Rosa Pastore, storica dell’arte presso la Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto” di Bari. leggerà un commento di Massimiliano Porro, docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia “Aldo Galli” – IED di Como.
- 18/04 (ore 16:00, nella Sala Consiliare del Palazzo della Città Metropolitana di Bari) Serata letteraria moderata da Gaetano Centrone, storico dell’arte. Durante l’incontro verranno presentati i seguenti testi: “La mia arte? Un grido e basta e ognuno faccia il verso che vuole!” (Editoriale Giorgio Mondadori), tesi di Laurea, discussa all’Accademia di Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento da Salvatore Carmelo Morgante, vincitore del Premio Michele Cea 2016; “Che cos’è arte oggi?” (Editoriale Giorgio Mondadori), di Enzo Varricchio, critico d’arte e componente del Collegio Scientifico – artistico della Fondazione Michele Cea ETS.
- 19/04 (ore 16:00, nella Sala Consiliare del Palazzo della Città Metropolitana di Bari) Presentazione del “CAM 58 – Catalogo di Arte Moderna” (Ed. Giorgio Mondadori). Presenta Carlo Motta, responsabile libri illustrati Cairo Editore.
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Chi siamo
Michele Cea. Artista contemporaneo nasce a Milano nel settembre 1988 e già in tenera età passa parecchio tempo tra pennarelli e colori. Dopo la maturità scientifica, si iscrive alla facoltà di Sociologia in Cattolica dove si laurea in breve tempo. Si interessa, inoltre, a studi di filosofia e psicologia, fa volontariato seguendo ragazzi in difficoltà. Vuole diventare educatore per aiutare chi è oppresso nell’anima dal dolore di vivere in una società che non lo accetta e in cui non si riconosce, piena di ostacoli e di solitudine. Contestualmente approfondisce la sua ricerca artistica e lo studio della Storia dell’Arte, avvicinandosi ai grandi maestri del passato: Michelangelo, Leonardo, Caravaggio arrivando a Dalì. Ama così tanto l’arte da tatuare sul suo corpo, come su una tela, i particolari dei capolavori dalla Cappella Sistina, le “Tentazioni di S. Antonio” di Salvador Dalì e altre opere dal profondo significato simbolico. Nel 2013 condivide gli ideali del Metateismo e, nel 2015, diviene uno dei soci fondatori del Centro Artistico Culturale Leonardo da Vinci a Milano. Negli ultimi due anni partecipa a mostre di grande rilevanza artistica facendosi conoscere ed apprezzare da numerosi critici.
La Fondazione Michele Cea ETS persegue, come scopo principale, il sostegno ad artisti e creativi, giovani e non, fornendo loro la possibilità di avere a disposizione luoghi dove immergersi, creare ed esporre le proprie opere. La Fondazione, oltre all’organizzazione del “Premio Michele Cea”, si occupa della divulgazione e diffusione dell’opera di Michele Cea e promuove, senza fini di lucro, l’arte a 360 gradi tramite l’organizzazione di mostre personali e collettive in tutta Italia, tavole rotonde itineranti, sportelli di supporto e di ascolto psicologico e formativo.