A seguito della rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Federmeccanica-Assistal, le Segreterie di FIM CISL, Fiom CGIL, Uilm UIL di Bari con una ampia rappresentanza di lavoratori hanno scioperato davanti la sede di Confindustria a Bari. Una massiccia partecipazione di lavoratori a sostegno delle richieste presentate nella piattaforma unitaria per dare un futuro all’industria metalmeccanica.
Dopo sei mesi di confronto la trattativa si è interrotta per responsabilità di Federmeccanica- Assistal che hanno respinto buona parte delle richieste contenute nella piattaforma di FIM FIOM e UILM. Federmeccanica e Assistal hanno replicato alle richieste sindacali con una contro piattaforma che contiene richieste posizioni che di fatto non consentono il proseguo della trattativa
I sindacati rivendicano un rinnovo contrattuale che i metalmeccanici reputano doveroso sia per recuperare potere d’acquisto nei salari, sia per incrementare diritti e tutele.
“Vogliamo il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro: più salario, più diritti e tutele, meno orario di lavoro – spiega Donato Pascazio Segretario generale FIM CISL Bari – ritengo che mai come questa volta in passato rispetto ad una piattaforma presentata dai sindacati e votata dal 98% dei lavoratori Federmeccanica presenti una contro piattaforma , non è mai accaduto e questa è la migliore risposta, perché se vogliamo continuare ad essere irrispettosi nei confronti dei lavoratori metalmeccanici è questa la risposta da parte nostra. Noi auspichiamo che dopo questo sciopero si possano riprendere le trattative perché il contratto metalmeccanici per l’economia in Italia che rappresenta l’8% è di fondamentale importanza. Dopo 6 mesi di trattativa avevamo avvisato Federmeccanica e Assistal, che se non avessero migliorato le loro proposte economiche e normative, avremmo messo in campo iniziative di sciopero! La loro risposta è stata quella di presentare una loro “contro-piattaforma”, che non tiene conto delle rivendicazioni votate dai lavoratori e dalle lavoratrici.”
Salario e aumenti mensili
● Respingono l’aumento mensile di 280 euro (liv. c3) e non definiscono una quantità certa.
● Rifiutano di rendere efficaci gli aumenti contrattuali in presenza di superminimi individuali.
● Peggiorano la “clausola di salvaguardia”, posticipando di 6 mesi l’adeguamento dei salari.
● Modificano gli scatti di anzianità (APA) pagandoli annualmente e non più mensilmente, determinando peggioramenti sulle maggiorazioni, sui vari istituti e tassazione. Riconoscono uno “scatto ridotto” solo a chi ha una anzianità superiore a 5 bienni.