A ECO2024 lanciata la “Venice Declaration” per il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica e il contrasto alle disparità di trattamento

Venezia, 15 maggio 2024 – È tempo di cambiare la narrativa globale sull’obesità: gestire l’obesità come malattia cronica e affrontare le disparità per sistemi sanitari sostenibili ed equi. È questo il messaggio della “Venice Declaration 2024” lanciata oggi dal Lido di Venezia nella giornata conclusiva di “ECO2024”, il 31° Congresso Europeo sull’Obesità, organizzato da EASO – European Association for the Study of Obesity. Riconoscimento dell’obesità come malattia cronica non trasmissibile, equo accesso al trattamento, contrasto alla discriminazione, promozione di interventi basati sull’evidenza scientifica, adozione di un approccio olistico, favorendo lo scambio dei dati, miglioramento dell’accesso alle cure primarie, e non solo specialistiche, utilizzo dell’intelligenza artificiale per l’analisi dei big data: sono questi alcuni dei punti fondamentali evidenziati dal documento, lanciato da EASO in occasione del Congresso, con il contributo della WOF – World Obesity Federation e l’endorsement della Regione Veneto, il cui impegno messo in campo sul tema dell’obesità è testimoniato simbolicamente dall’aver ospitato, con ECO2024, proprio a Venezia uno dei massimi eventi scientifici a livello internazionale sul tema.

L’obesità è una malattia cronica complessa che colpisce milioni di persone in Europa e nel mondo. Le persone adulte con obesità in Italia rappresentano il 12 per cento della popolazione, ovvero circa 6 milioni, a cui si aggiunge circa un altro 40 per cento di persone con sovrappeso, il che significa che nel nostro Paese un problema di peso riguarda oltre la metà degli adulti. Circa un bambino su tre in Europa ha un problema di sovrappeso o obesità, e i numeri dell’Italia sono in linea (circa il 30 per cento). Dovuta a fattori molto diversi, quali la genetica, l’ambiente, il comportamento e i fattori sociali, l’obesità può causare notevoli problemi di salute per le persone che vivono con questa malattia e aumentare sostanzialmente il rischio di sviluppare altre malattie croniche, tra cui diabete, malattie cardiovascolari e tumori. Pertanto, l’incapacità di gestire l’obesità in modo appropriato ed equo all’interno dei sistemi sanitari mette ulteriormente a dura prova i sistemi stessi.

L’obesità è curabile. Tuttavia, l’accesso a un’efficace gestione multidisciplinare dell’obesità è spesso limitato, con maggiore impatto sulle fasce della popolazione meno avvantaggiate, più esposte per esempio al consumo di cibi meno sani (junk food).

Per tutti questi motivi, la “Venice Declaration 2024”, chiede un cambiamento nel dibattito globale sull’obesità, quale malattia che richiede una gestione completa e a lungo termine e non semplicemente una scelta personale. E rivolge un appello ai politici, le organizzazioni sanitarie pubbliche, i sistemi sanitari, gli istituti di ricerca e l’industria a:

• Riconoscere l’obesità come malattia cronica e dare priorità ad un accesso equo alle cure

• Affrontare i pregiudizi e le discriminazioni legate al peso

•Andare oltre le misure inefficaci e prive di prove per sviluppare interventi basati sull’evidenza e affrontare i fattori ambientali e socioeconomici che influenzano l’obesità

• Investire in un approccio globale, compreso il sostegno alla nuova ricerca scientifica e agli strumenti di condivisione dei dati all’interno dello Spazio europeo dei dati sanitari

• Migliorare l’accesso ai servizi di gestione dell’obesità nell’assistenza primaria

• Sviluppare strumenti di intelligenza artificiale per contribuire ad affrontare le disparità sanitarie nella cura dell’obesità

Affrontando l’obesità come problema di salute pubblica e smantellando le barriere alle cure, è concretamente possibile creare un futuro più sano per tutti.

«La “Venice Declaration” è una chiamata che intendiamo rivolgere a tutti i soggetti interessati a considerare l’obesità come una malattia e a pensare alla prevenzione e al trattamento dell’obesità al pari di come si pensa alla prevenzione e al trattamento di tutte le altre malattie croniche non trasmissibili», dichiara il Prof. Luca Busetto, Co-Presidente di ECO2024, Vice-President for the Southern Region of European Association for the Study of Obesity, «Questo implica un miglioramento dell’assistenza per i pazienti che hanno già questa malattia, e che al momento attuale non ricevono a nostro avviso un trattamento equo, rispetto alle altre malattie, e richiede, dal punto di vista della prevenzione, degli interventi non più basati solo su delle scelte individuali, ma di tipo sistemico».

«La parola chiave che abbiamo voluto inserire in questo documento è “inequity”, ovvero una disuguaglianza di trattamento dell’obesità rispetto alle altre malattie», dichiara il Prof. Roberto Vettor, Co-Presidente di ECO2024, Direttore Clinica Medica 3 e Direttore del Dipartimento Assistenziale dell’Università di Padova, «Una disuguaglianza che impatta su diversi aspetti, come la presenza di politiche che incidano sul consumo del cosiddetto junk food, soprattutto da parte di chi ha minori disponibilità economiche. E ancora una diseguaglianza dal punto di vista scientifico e della ricerca. È questa “inequity” che spiega il trend in aumento dell’obesità nel mondo e che è quindi alla base di questa Declaration”.