A Gioia del Colle si alza il sipario sull’edizione 2024 del Festival CHIèDISCENA

Il cantiere delle arti dedicato alle giovani generazioni quest’anno, per la prima volta, raddoppia la sua formula su due comuni, Gioia del Colle e Acquaviva delle Fonti, e ospita in 14 giorni 24 repliche realizzate da scuole superiori e associazioni culturali da tutta Italia che porteranno sul palco circa 250 giovani attrici e attori. In cartellone anche il nuovo spettacolo di Luigi D’Elia “Caravaggio di chiaro e di oscuro” e una mostra itinerante di 17 fedeli riproduzioni dell’artista ad opera del Maestro Filippo Maria Cazzolla

Sic! ProgettAzioni Culturali, con il patrocinio dei Comuni di Gioia del Colle e Acquaviva delle Fonti, in partnership con l’IISS “Canudo Marone Galilei” di Gioia del Colle e l’IISS “Rosa Luxemburg” di Acquaviva delle Fonti, nell’ambito del progetto regionale “Giovani con Gioia” promosso da E.Co. Onlus, con il sostegno del Rotary Club Acquaviva – Gioia del Colle, in collaborazione con Casa dello Spettatore, è lieta di presentare l’edizione 2024 del Festival Chièdiscena, cantiere delle arti per le giovani generazioni, in programma dal 7 al 20 aprile 2024, presso il Teatro Comunale Rossini di Gioia del Colle e il Teatro Sebastiano Luciani di Acquaviva delle Fonti.

Per 14 giorni il Festival coinvolgerà sul palco circa 250 giovani attrici e attori, per un totale di 24 repliche, oltre a 80 studentesse e studenti impegnati in tre percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (cura del pubblico, visione critica e storytelling per immagini).

La serata inaugurale, domenica 7 aprile alle ore 21.00, sarà affidata, come da tradizione, a 27 studenti del laboratorio teatrale “Chièdiscena” dell’I.I.S.S. “Canudo Marone Galilei” di Gioia del Colle che porteranno in scena, presso il Teatro Rossini di Gioia del Colle, lo spettacolo “Nel ventre del pescencane”, una rilettura del Pinocchio collodiano,sotto la guida dal regista e direttore artistico del Festival Maurizio Vacca. Lo spettacolo sarà eccezionalmente replicato anche in apertura della sessione di Festival che si svolgerà ad Acquaviva delle Fonti, lunedì 15 aprile alle ore 21.00, presso il Teatro Luciani.

Oltre ai consueti spettacoli in matinée per gli istituti superiori, realizzati da scuole e associazioni culturali provenienti da tutta Italia, la manifestazione si arricchisce della preziosa collaborazione di professionisti del settore. Giovedì 11 aprile alle ore 21.00 ospiterà il regista e attore originario di Gioia del Colle, Davide Gasparro,con il monologo “Paolo”,un progetto sulla figura di Paolo Grassi. Non uno spettacolo documentale, non uno spettacolo didascalico: piuttosto una fotografia di uno straordinario uomo prima ancora che un memorabile lavoratore dello spettacolo, Paolo, appunto, prima ancora che Grassi, in coproduzione con Fondazione Paolo Grassi – La voce della cultura e con il supporto di Amuranza, Festival della Valle d’Itria e Filodirame.

Si prosegue domenica 14 aprile alle ore 21.00 presso il Teatro Rossini di Gioia del Colle e in replica martedì 16 aprile alle ore 21.00 al Teatro Luciani di Acquaviva,con lo spettacolo “CARAVAGGIO di chiaro e di oscuro” di Francesco Niccolini, con Luigi D’Elia e per la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Una produzione Mesagne Capitale Cultura di Puglia 2023 – Umana Meraviglia, Compagnia INTI di Luigi D’Elia, Le Tre Corde – Compagnia Vetrano/Randisi, Teatri di Bari Quanti che racconta la storia di Michelangelo Merisi da Caravaggio ma soprattutto la sua mano, che con la stessa facilità impugna il pennello e la spada. Una mano scandalosa che si muove impudica e irrispettosa: penetra la ferita nel costato di Cristo per l’incredulità di san Tommaso. Decapita Oloferne senza che l’occhio abbassi lo sguardo. Guida la mano del santo analfabeta per insegnargli a leggere e scrivere. Senza misericordia né resurrezione mostra la Vergine morta e gonfia. Dipinge calcagni neri, unghie sporche, sangue a fiotti, orrore, notte, pochissima luce e tanta strepitosa, meraviglia selvaggia. Entrambi gli spettacoli saranno preceduti, alle ore 18.00, da un incontro con l’attore Luigi D’Elia.

E ancora, durante tutto il Festival, sarà allestita “Sulle orme di Caravaggio”: mostra itinerante di 17 fedeli riproduzioni del Maestro Filippo Cazzolla che si svilupperà dal 7 al 14 aprile in sei location del centro storico di Gioia del Colle, per poi spostarsi, dal 15 al 20 aprile, nel cuore della città di Acquaviva delle Fonti, presso la sala Cesare Colafemmina di Palazzo De Mari e la Concattedrale di Sant’ Eustachio Martire.

Infine, nell’ambito del festival si svolgerà una residenza teatrale intensiva con un gruppo di studenti e studentesse dell’IISS “Rosa Luxemburg” e del Laboratorio “Chièdiscena”, a cura della regista Giulia Sangiorgio, i cui esiti saranno messi in scena sabato 20 aprile alle ore 21.00, al Teatro Luciani, nella performance intitolata “ETERNITY WAS IN OUR LIPS AND EYE“, liberamente ispirata all’ “Antonio e Cleopatra” di William Shakespeare. Tra precarietà ed eternità Eternity was in our lips and eyes dice Cleopatra ad Antonio nel momento in cui devono separarsi, facendo riferimento ai tempi di beatitudine in cui il loro amore non era ancora in pericolo. Lui deve tornare a Roma, lei deve restare in Egitto. Lei pretende un amore che non abbassi mai la guardia, che resti all’apice e non cali mai. Vuole un amore eternamente potente. Dov’è, oggi, la nostra eternità? Che tempo può prendersi l’amore in una società che risponde alle leggi del mercato e del consumo?

Parola chiave della quarta edizione del Festival Chièdiscena è “PER FILO E PER SOGNO!”, la sua immagine simbolo un gomitolo rosso: un richiamo al filo invisibile delle storie che continua ad unirci in un comune sentire ogni volta che facciamo teatro e basta a riscaldarci in questo tempo di ghiaccio.

Chièdiscena intende sensibilizzare i ragazzi ai valori educativi e culturali del teatro e formare il pubblico giovane ai linguaggi dello spettacolo, al fine di creare cittadini consapevoli. Per questo motivo, Sic! ProgettAzioni Culturali avvia con l’IISS “Canudo – Marone – Galilei”, per il sesto anno consecutivo, e per la seconda volta con l’IISS “Rosa Luxemburg” di Acquaviva delle Fonti, tre percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento in cura del pubblico, visione critica e storytelling per immagini, volti a rendere gli studenti non solo semplici fruitori ma attori principali delle fasi di organizzazione e realizzazione del festival. In particolare, il percorso di visione critica sarà curato dagli esperti di Casa dello Spettatore di Roma, realtà riconosciuta e impegnata a livello nazionale nel campo della formazione di nuovi pubblici, della pedagogia teatrale e del rapporto tra teatro e scuola.

La manifestazione è sostenuta da Fita – Federazione italiana teatro amatori, a cui Sic! ProgettAzioni Culturali è associata: una federazione di associazioni culturali, artistiche e di teatro amatoriale senza fini di lucro, che ha lo scopo di promuovere la diffusione dell’arte teatrale e dello spettacolo in ogni sua forma; nonchè l’utilizzo, la gestione ed il recupero, degli spazi teatrali e/o teatrabili.

Di seguito il programma completo della manifestazione.

In allegato la locandina e alcune foto degli eventi/artisti presenti in cartellone.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI

sic.progettazioniculturali@gmail.com Anna Maria Stasi 328.9569724

Festival Chièdiscena

7-20 aprile 2024

Teatro Rossini, Gioia del Colle

APERTURA FESTIVAL

>> 7 APRILE  ore 21.00

Laboratorio teatrale Chièdiscena

IISS “Canudo Marone Galilei” – Gioia del Colle

NEL VENTRE DEL PESCECANE

regia Maurizio Vacca

La storia di Pinocchio è una delle più emblematiche e universalmente conosciute. Non è solo la storia di un burattino, né tantomeno di un bambino. È piuttosto un’idea, che abbraccia una visione dell’infanzia. È, pertanto, anche una storia sulla crescita e sulla costruzione dell’identità, sul difficile momento di passaggio all’età adulta. Intessuta di continue fughe e ritorni, di trasgressioni e pentimenti, di promesse solenni fatte al padre e irrimediabilmente mancate, essa si sviluppa attorno ad una parola, motore di tutta la narrazione collodiana: desiderio. Pinocchio desidera fortemente seguire ciò che lo appassiona, è perseguitato dalla fame, non solo materiale ma anche e soprattutto di vita e di esperienze. È un “pro-getto”, desidera diventare “umano”, vuole a tutti i costi andare avanti, fuggire da tutte le antinomie che definiscono la nostra cultura, tra l’asino e l’uomo, tra la follia e la ragione, ma prima ancora fra il ragazzino per bene e il selvatico pezzo di legno. Ma come e sotto quali spinte avviene questo passaggio? In quest’ottica, ci appare importante partire dalle due domande che Mangiafuoco rivolge a Pinocchio, che ha marinato la scuola e venduto il suo abbecedario nuovo per poter partecipare allo spettacolo del Gran Teatro dei Burattini: “Chi sei? Perché sei venuto a mettere lo scompiglio nel mio teatro?”. Forse, la scoperta di ciò per cui siamo fatti passa inevitabilmente per questa domanda e implica, irrimediabilmente, un lento allontanamento dalla casa della nostra infanzia, dagli adulti che la abitano e dalle loro regole. Perché, come ha scritto qualcuno, “La genitorialità è un lungo addio” e a volte per sopravvivere è necessario disobbedire.

>> 8 APRILE ore 9.00 e 11.00

 Laboratorio teatrale Chièdiscena

IISS “Canudo Marone Galilei” – Gioia del Colle

NEL VENTRE DEL PESCECANE

regia Maurizio Vacca

>> 9 APRILE ore 9.00

Liceo Classico “U. Foscolo” – Albano Laziale (RM)

UCCELLI

L’utopia di una città felice, di una natura in equilibrio e pacificata in cui tutte le creature possano vivere in armonia, è il sogno di due cittadini ateniesi, Pisetero ed Euelpide, che nell’allestimento proposto dovranno confrontarsi con l’alato e canoro mondo degli uccelli. Stanchi di Atene e degli ateniesi, decidono di abbandonare la patria e di fondare una città degli uccelli tra cielo e terra. Costruita Nubicuculia, si presentano tutti quegli importuni che rendevano così difficile la vita di Atene. Tutti vengono cacciati via. Arrivano, poi, anche gli dei che, ridotti alla fame, vogliono trovare un accordo. Movimenti e suoni restituiscono, oltre al richiamo shakespeariano a “Sogno di una notte di mezza estate” che chiude la commedia, omaggio alla natura, maltrattata e offesa dagli umani.

>> 9 APRILE ore 11.00

Teatro della Dodicesima – Roma

COLPO DI PISTOLA
Uno sparo, un rumore di un corpo che cade e un urlo. Cosa sarà successo?

Una sera come tante, un bar come tan8, cinque tavoli e cinque storie che si intrecciano e si dirigono inesorabilmente verso le ore 21:45, l’ora del delitto.

Tornando indietro alle ore 21:30 lo spettatore potrà assistere alle storie degli avventori del locale fino alle fatidiche 21:45. L’ora in cui la tragedia si compie.

Uno spettacolo comico che presenta situazioni assurde, personaggi altrettanto assurdi che porteranno lo spettatore a ridere dei disagi e dei drammi che ognuno di noi in qualche modo abbiamo vissuto.

Un appuntamento al buio fallimentare, due giovani acori che cercano di fare bella figura, un cameriere bullizzato dal capo e da un avventore, un tradimento che viene alla luce…

Chi avrà perso la pazienza e arrivato al gesto estremo?

>> 10 APRILE ore 9.00

Liceo De Sanctis Galilei – Manduria (TA)

I GIGANTI DELLA MONTAGNA

Una compagnia di attori in cerca di pubblico per la loro “Favola del figlio cambiato” giunge in un luogo ai confini tra mito e realtà, la villa della Scalogna, un luogo magico, dove sogno e veglia si mescolano, dove anime libere e felici, guidate dal mago Cotrone, danno vita spontaneamente, e inconsapevolmente, alle loro verità, “le verità dei sogni, più vere di noi stessi”, fa dire Pirandello alla diafana Ilse, nella quale egli concentra l’idea dell’arte e della poesia, del femminile e del bello. Del fragile e del forte…tutto ciò che salverebbe il mondo. Ma il mondo è abitato dai Giganti, esseri enormi, impegnati in opere di forza, che celebrino il loro potere e la loro capacità di progresso materiale. Non è per loro che può vivere l’arte, ma è per l’arte stessa, dice il mago Cotrone. Ma llse sente il suo destino e gli va incontro, offrendosi agli uomini, ancora e per sempre.

Ai confini tra mito e realtà, tra metafisica, irreale, a tratti onirica e inquietante, eppure lieta., la lietezza che nasce “dal libero avvento di ogni nascita necessaria”… Le parole di una autore straordinario, precisissime ma sempre portatrici di concetti spezzati e scomposti, ci hanno ispirato un allestimento schematico eppure sognante, abitato di esseri semplici, lontani da ogni costruzione fittizia, o perché folli e reietti, o perché innamorati della poesia, cioè di qualcosa “…che era di più tra la gente”…

>> 10 APRILE ore 11.00

Associazione Welcome To Wanderland – Frascati (RM)

LA BALLATA DI NEW ORLEANS

Siamo nei meravigliosi anni ’50 A New Orleans. John è un brillante uomo d’affari che gestisce insieme al suo migliore amico Daniel, una compagnia assicurativa, la “Connel&Loss Insurance”. Audrey è la moglie di John nonché migliore amica di Richard, avvocato dell’attività del marito.

Per festeggiare i cinque anni dell’apertura della società, John chiede a Daniel di organizzare una serata di bevute. L’amico porterà la compagnia al Bar Wisketto i cui proprietari sono Sam e Tam, due fratelli gemelli. La serata è appena iniziata, ma qualcuno viene assassinato. A guidare le indagini saranno l’ispettore Lucas De Lio e il vice ispettore Ronny O’Brian. Tra folli teorie, gag divertenti e battute politicamente scorrette una domanda pervade la mente dei presenti: “Chi è l’assassino?”

>> 11 APRILE ore 9.00

Associazione Culturale  B.PEd Milano

KONTAKTE

di Manuela Victoria Colacicco

con Giacomo Graziosi, Martina Di Prato

Genere: Danza

Kontakte, in tedesco contatti o connessioni.

Cosa accade quando un corpo estraneo viene a rompere l’equilibrio che ci eravamo costruiti con

cura e convinzione?

Kontakte è l’imprevisto, l’entrata in scena di altro da noi che ci riporta, inevitabilmente, alla

consapevolezza della nostra presenza.

La precarietà esistenziale, economica e climatica in cui siamo immersi ci porta a cercare una stabilità

data unicamente dal confronto con il nostro ego: un confronto nullo in cui le regole dello stare sono

date da un’autocrazia dell’anima. Se niente mi tocca, nulla mi distrugge. In Kontakte l’ignoto, l’imponderabile prende vita sotto forma di oggetto, andando a ridescrivere

relazioni, geografie e obiettivi. Una porta un tetto la parete la membrana e la barriera: l’inesplicabile

rosso in cui non si riconosce un soggetto preciso ma si lascia la possibilità di proiezione di tutto ciò

che è inconscio. Dentro questo squarcio di inaspettato, finalmente, la presa di coscienza di sé come

dell’altro, un contatto che permette di riconoscersi, agire, esistere, incontrarsi e separarsi nel

riconoscimento della finitezza umana. Del resto il Narciso di Ovidio, prima di morire, dice: “È la mia

onnipotenza a rendermi impotente”.

Collettivo INFP

GRANT E ASCH

Idea e coreografia: Sabrina Martemucci

Danzatori: Gabriel Interlando e Adele Piscitelli

Drammaturgia: Gianluca Bonzani

La performance è una riflessione sul concetto di augmented body, il corpo aumentato attraverso l’inserimento di microchip sottocutanei, che non modificano le sembianze umane ma permettono incorporare nuove abilitá o potenziare quelle già acquisite. Davvero il nostro corpo si può definire obsoleto?

In un tempo lontano dal nostro, Grant e Asch sono il risultato di una lunga e inaspettata evoluzione della specie umana. Attraverso la sensibilità dei propri corpi fatti di carne, ossa e pelle, scoprono di essere compatibili con piccoli dispositivi metallici. In questi insoliti corpi modificati, cosa li caratterizza ancora come esseri umani?

>> 11 APRILE ore 11.00

AttoREmatto APS – Bitonto (Ba)

TROIANE da Euripide

La tragedia euripidea descrive il periodo postumo alla guerra di Troia, al termine della quale i Greci riusciranno a vincere lasciando la suddetta città in fiamme, viene rappresentata questa volta facendone emergere dettagliatamente gli aspetti comuni della società che ci tocca in sorte oggi e facendoci assaporare quel tocco di vita che ci passa davanti quasi senza accorgercene: “Le Troiane” narrano della sofferenza di Ecuba, Atena, Cassandra, Andromaca ed Elena, accomunate dal fatto di essere “bottino dl guerra” per i vittoriosi Greci, in un giustapposto meccanismo di attualizzazione dell’opera, che comunque tiene fede al testo originale della tragedia stessa. È possibile dunque provare a immaginare Andromaca con il piccolo Astianatte in grembo e pensare a quelle madri che dall’altra parte del mondo stringono a sé I loro piccoli morti uccisi e senza una sepoltura; allo stesso modo è possibile il parallelismo con una ragazza che oggi viene stuprata e soggiogata da un uomo, con la stessa indignazione con cui ciò avveniva secoli fa.

Piece essenziale, scene e costumi realizzati con l’intento di rappresentare al meglio la realtà odierna: alcuni attori vestono da semplici militari, i personaggi di Ettore e Paride vestono in abiti tipicamente borghesi.

>> 11 APRILE ore 21.00

>> 12 APRILE ore 9.00 e 11.00

PAOLO

uno spettacolo di e con Davide Gasparro

in coproduzione con Fondazione Paolo Grassi – La voce della cultura e con il supporto di Amuranza, Festival della Valle d’Itria e Filodirame

Paolo è un progetto sulla figura di Paolo Grassi. Non uno spettacolo documentale, non uno spettacolo didascalico: piuttosto una fotografia di uno straordinario uomo prima ancora che un memorabile lavoratore dello spettacolo, Paolo, appunto, prima ancora che Grassi. Davide Gasparro, regista e attore in scena, coadiuvato dal lavoro di analisi e drammaturgia di Paola Ornati, mette insieme le voci, le testimonianze e i fatti, per comporre, dal nostro presente, il racconto della straordinaria avventura di vita di un uomo prima ancora che di un operatore culturale,cercando di entrare in comunicazione con questa persona, adesso che ci separa da lui un quarantennio di assenza, per mettere in primo piano la forza,la potenza e l’attualità del suo messaggio e del suo insegnamento, attraverso le parole.

Come si fa a essere punto di riferimento della vita culturale di un paese per cinquant’anni? Come si fa a gestire il potere che viene dato da una posizione di prestigio, bilanciando privilegi e vincoli cui questo potere è sottoposto? Come si fa a essere infaticabili lettori attenti del proprio presente sempre incerca di nuove soluzioni? In sostanza: perché è così importante fare bene il proprio mestiere?

>> 14 APRILE ore 18.00

Chiostro Comunale, Gioia del Colle

Incontro con l’attore Luigi D’Elia

>> 14 APRILE ore 21.00

>> 15 APRILE ore 10.00

CARAVAGGIO di chiaro e di oscuro

di Francesco Niccolini

con Luigi D’Elia

regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi

Una produzione Mesagne Capitale Cultura di Puglia 2023 – Umana Meraviglia, Compagnia INTI di Luigi D’Elia, Le Tre Corde – Compagnia Vetrano/Randisi, Teatri di Bari

Quanti dettagli servono per raccontare la storia di Michelangelo Merisi da Caravaggio?

C’è la peste da bambino, che gli porta via padre e nonno. La fame e la povertà da giovane pittore apprendista, il successo fulmineo e scapestrato, i litigi, le risse: tentati omicidi, agguati in strada, ferite denunce e un omicidio riuscito. Fughe precipitose e ritorni. Arresti, scarcerazioni, protettori, amanti, pene comminate, sentenze di morte. Una grazia arrivata troppo tardi.

Poi le tele, dato che lui gli affreschi proprio non li sapeva fare: solo a olio, riusciva. I soggetti, le fonti bibliche, apostoli santi madonne, amori poco sacri e molto profani. I quattro modelli che poteva permettersi e a rotazione usava in tutti i quadri: prostitute per madonne, giovani compagni di letto per angeli. Se stesso testimone in disparte. Un vecchio per tutto il resto. Opere dimenticate fino al Novecento, spesso rimosse, rifiutate dai committenti: troppo violente, scandalose, irriverenti, senza paradiso né speranza, “spropositate per lascivia e poco decoro”. Troppo naturali, e questo è imperdonabile.

I viaggi e i soggiorni: Milano, Roma, Napoli, Malta, Messina, Napoli di nuovo, e poi l’ultimo approdo, Porto Ercole.

I corpi: nudi, vestiti, semi nudi e poco vestiti, vesti antiche, abiti contemporanei, lui che camminava per Roma spada al fianco, elegantissimo e straccione. Corpi provocatori e sensuali, ché in lui la sensualità trabocca: sulle labbra, nelle cosce aperte degli angeli, nei seni turgidi delle madonne e delle giuditte.

Ma soprattutto la sua mano, che con la stessa facilità impugna il pennello e la spada, e lo fa con la medesima violenza. Una mano scandalosa che si muove impudica e irrispettosa: penetra la ferita nel costato di Cristo per l’incredulità di san Tommaso. Decapita Oloferne senza che l’occhio abbassi lo sguardo. Guida la mano del santo analfabeta per insegnargli a leggere e scrivere. Senza misericordia né resurrezione mostra la Vergine morta e gonfia. Dipinge calcagni neri, unghie sporche, sangue a fiotti, orrore, notte, pochissima luce e tanta strepitosa, meraviglia selvaggia.

Teatro Luciani, Acquaviva

>> 15 APRILE  ore 18.00

Palazzo De Mari (Municipio) sala Cesare Colafemmina, Acquaviva delle Fonti

Vernissage SULLE ORME DI CARAVAGGIO

>> 15 APRILE  ore 21.00

Laboratorio teatrale Chièdiscena

IISS “Canudo Marone Galilei” – Gioia del Colle

NEL VENTRE DEL PESCECANE

regia Maurizio Vacca

La storia di Pinocchio è una delle più emblematiche e universalmente conosciute. Non è solo la storia di un burattino, né tantomeno di un bambino. È piuttosto un’idea, che abbraccia una visione dell’infanzia. È, pertanto, anche una storia sulla crescita e sulla costruzione dell’identità, sul difficile momento di passaggio all’età adulta. Intessuta di continue fughe e ritorni, di trasgressioni e pentimenti, di promesse solenni fatte al padre e irrimediabilmente mancate, essa si sviluppa attorno ad una parola, motore di tutta la narrazione collodiana: desiderio. Pinocchio desidera fortemente seguire ciò che lo appassiona, è perseguitato dalla fame, non solo materiale ma anche e soprattutto di vita e di esperienze. È un “pro-getto”, desidera diventare “umano”, vuole a tutti i costi andare avanti, fuggire da tutte le antinomie che definiscono la nostra cultura, tra l’asino e l’uomo, tra la follia e la ragione, ma prima ancora fra il ragazzino per bene e il selvatico pezzo di legno. Ma come e sotto quali spinte avviene questo passaggio? In quest’ottica, ci appare importante partire dalle due domande che Mangiafuoco rivolge a Pinocchio, che ha marinato la scuola e venduto il suo abbecedario nuovo per poter partecipare allo spettacolo del Gran Teatro dei Burattini: “Chi sei? Perché sei venuto a mettere lo scompiglio nel mio teatro?”. Forse, la scoperta di ciò per cui siamo fatti passa inevitabilmente per questa domanda e implica, irrimediabilmente, un lento allontanamento dalla casa della nostra infanzia, dagli adulti che la abitano e dalle loro regole. Perché, come ha scritto qualcuno, “La genitorialità è un lungo addio” e a volte per sopravvivere è necessario disobbedire.

>> 16 APRILE ore 9.00 e 11.00

Laboratorio teatrale Chièdiscena

IISS “Canudo Marone Galilei” – Gioia del Colle

 NEL VENTRE DEL PESCECANE

>> 16 APRILE ore 18.00

Palazzo De Mari (Municipio) sala Cesare Colafemmina, Acquaviva delle Fonti

Incontro con l’attore Luigi D’Elia

>> 16 APRILE ore 21.00

CARAVAGGIO di chiaro e di oscuro

di Francesco Niccolini

con Luigi D’Elia

regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi

Una produzione Mesagne Capitale Cultura di Puglia 2023 – Umana Meraviglia, Compagnia INTI di Luigi D’Elia, Le Tre Corde – Compagnia Vetrano/Randisi, Teatri di Bari

Quanti dettagli servono per raccontare la storia di Michelangelo Merisi da Caravaggio?

C’è la peste da bambino, che gli porta via padre e nonno. La fame e la povertà da giovane pittore apprendista, il successo fulmineo e scapestrato, i litigi, le risse: tentati omicidi, agguati in strada, ferite denunce e un omicidio riuscito. Fughe precipitose e ritorni. Arresti, scarcerazioni, protettori, amanti, pene comminate, sentenze di morte. Una grazia arrivata troppo tardi.

Poi le tele, dato che lui gli affreschi proprio non li sapeva fare: solo a olio, riusciva. I soggetti, le fonti bibliche, apostoli santi madonne, amori poco sacri e molto profani. I quattro modelli che poteva permettersi e a rotazione usava in tutti i quadri: prostitute per madonne, giovani compagni di letto per angeli. Se stesso testimone in disparte. Un vecchio per tutto il resto. Opere dimenticate fino al Novecento, spesso rimosse, rifiutate dai committenti: troppo violente, scandalose, irriverenti, senza paradiso né speranza, “spropositate per lascivia e poco decoro”. Troppo naturali, e questo è imperdonabile.

I viaggi e i soggiorni: Milano, Roma, Napoli, Malta, Messina, Napoli di nuovo, e poi l’ultimo approdo, Porto Ercole.

I corpi: nudi, vestiti, semi nudi e poco vestiti, vesti antiche, abiti contemporanei, lui che camminava per Roma spada al fianco, elegantissimo e straccione. Corpi provocatori e sensuali, ché in lui la sensualità trabocca: sulle labbra, nelle cosce aperte degli angeli, nei seni turgidi delle madonne e delle giuditte.

Ma soprattutto la sua mano, che con la stessa facilità impugna il pennello e la spada, e lo fa con la medesima violenza. Una mano scandalosa che si muove impudica e irrispettosa: penetra la ferita nel costato di Cristo per l’incredulità di san Tommaso. Decapita Oloferne senza che l’occhio abbassi lo sguardo. Guida la mano del santo analfabeta per insegnargli a leggere e scrivere. Senza misericordia né resurrezione mostra la Vergine morta e gonfia. Dipinge calcagni neri, unghie sporche, sangue a fiotti, orrore, notte, pochissima luce e tanta strepitosa, meraviglia selvaggia.

>> 17 APRILE ore 10.00

CARAVAGGIO di chiaro e di oscuro

di Francesco Niccolini

con Luigi D’Elia

regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi

Una produzione Mesagne Capitale Cultura di Puglia 2023 – Umana Meraviglia, Compagnia INTI di Luigi D’Elia, Le Tre Corde – Compagnia Vetrano/Randisi, Teatri di Bari

>>18 APRILE ore 9.00

ITT Enrico Fermi – Frascati (RM)

LA PATENTE

Rosario Chiàrchiaro è un onesto padre di famiglia che lavora presso il banco dei pegni. La sua vita viene stravolta dal momento in cui, nel paesello in cui vive, si sparge la diceria che lo vuole jettatore. Perfino le

persone più colte e istruite credono a questa cattiva diceria e non vogliono avere niente a che fare con lui e gli altri membri della sua famiglia.

Solo il giudice D’Andrea sembra essere abbastanza intelligente da capire che non esistono jettatori nella realtà ed è proprio al giudice che spetta sbrogliare il caso. Convoca presso il proprio ufficio il sig. Chiàrchiaro per parlare della situazione. È in questa circostanza che l’uomo chiede con fermezza che gli sia rilasciata la patente certificata di Jettatore, in modo tale che possa farne una professione.

La vicenda di Chiàrchiaro è un atto unico davvero potente, fa ridere ma stimola anche una riflessione nello spettatore. Questa storia divertente e grottesca ci fa comprendere quanto la superstizione e l’ignoranza siano un male che si annida anche nelle persone più istruite e ci comunica quanto ognuno di noi sia schiavo di una maschera, la nostra immagine pubblica rivolta agli altri, che spesso non coincide con il nostro vero essere.

Proprio per rimanere aderenti alla riforma Pirandelliana del teatro nel teatro si mescoleranno ai personaggi della storia delle Maschere Particolari, che andranno a sottolineare il concetto delineato dal nostro autore. Visi e volti particolari legati alla festa de la Dia de los muertos Messicana dove la morte e la vita si fondono senza paure tra vivi e morti sin dall’infanzia e senza bisogno dell’uso di riti scaramantici ed etichettature che recano dolore e sofferenze inutili.

>> 18 APRILE ore 11.00

Liceo De Sanctis Galilei – Manduria (TA)

UNA STELLA PER LA LIBERTA’

“Perché non posso più andare a scuola papà?” “Perché siamo Ebrei, Liliana”.

I ragazzi del liceo “De Sanctis-Galilei” raccontano la storia dolorosa ed indimenticabile di Liliana Segre che a soli 13 anni è costretta, dopo un’infanzia felice e spensierata, a vivere l’orrore della guerra e della deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz. È il racconto della negazione di quei diritti umani e civili affermati nella Francia rivoluzionaria del 1789 dalla Déclaration des droits de l’homme et du citoyen. Un progetto di teatro sociale che rende tangibile la precarietà dei traguardi raggiunti e impone il dovere della memoria per la salvaguardia di tali diritti, attraverso la forza di un racconto di vita reale, di una prigionia che si fa fatica ad immaginare, ma anche di un ritorno difficile e, infine, di un amore che fa rinascere. L’obiettivo perseguito è di trascendere il mero racconto, offrendo spunti di riflessione e di dialogo con il pubblico sulle difficoltà di discernere il bene e il male e sulle radici stesse di quest’ultimo.

>> 19 APRILE ore 9.00

Associazione Culturale B.PEd – Milano

AI LIKE

Di Claudio Gattulli

Con Claudio Gattulli, Aichatou Cherif, Giacomo Graziosi, Veronica Messinese, Carlotta Perego

Drammaturgia Chiara Muraro

Sound design in collaborazione con Marco Bosetti

Un gruppo di strani personaggi che sembrano usciti da un videogioco invadono lo spazio: sono i Nopici, gli esseri che animano A.I. LIKE. A.I. Like (gioco di parole sulla sigla di Intelligenza artificiale e l’inglese “bello, mi piace”) è un lavoro coreografico che annulla il confine tra performer e spettatore, rendendo il pubblico

parte dell’azione scenica ed elemento necessario per raggiungere l’obiettivo finale della performance: fare il gioco della coreografia.

Una riflessione sulla rappresentazione sempre più virtuale dei nostri corpi che si incarna nei Nopici il cui movimento è ispirato a quello dei personaggi NPC dei videogiochi, ma al contrario di questi sono capaci di reagire agli stimoli del pubblico in modo più complesso e dettato dalla propria volontà: una risposta da IA ma a volte fallace perchè umana. Riusciranno i Nopici a farsi aiutare dal pubblico a rimanere nel gioco di A.I. Like? Sarà il pubblico pronto a rispondere?

E dunque, tu, vuoi giocare al gioco della coreografia?

BAIA

Di Casagrande//Giorgini

Sound designer Borgo Perez

Con il supporto di CORE DANCE (USA) e C.I.M.D. (Milano)

Baia è un ricordo sommerso.

Partendo dalla suggestione della città sommersa di Baia, gli autori si interrogano sulla distorsione temporale che emerge nel processo mnemonico. Un tempo sospeso e distorto che suggerisce una prospettiva nuova sulla percezione del presente. Lo spazio stesso si configura come un campo di

tensione, un equilibrio precario tra ciò che è stato e ciò che potrà essere.

In questo spazio dell’altrove, immagini, sensazioni e percezioni si intrecciano e sovrappongono e i

corpi, plasmabili come materia, diventano catalizzatori di nuovi

KONTAKTE

di Manuela Victoria Colacicco

con Giacomo Graziosi, Martina Di Prato

Kontakte, in tedesco contatti o connessioni.

Cosa accade quando un corpo estraneo viene a rompere l’equilibrio che ci eravamo costruiti con

cura e convinzione?

Kontakte è l’imprevisto, l’entrata in scena di altro da noi che ci riporta, inevitabilmente, alla

consapevolezza della nostra presenza.

La precarietà esistenziale, economica e climatica in cui siamo immersi ci porta a cercare una stabilità

data unicamente dal confronto con il nostro ego: un confronto nullo in cui le regole dello stare sono

date da un’autocrazia dell’anima. Se niente mi tocca, nulla mi distrugge. In Kontakte l’ignoto, l’imponderabile prende vita sotto forma di oggetto, andando a ridescrivere

relazioni, geografie e obiettivi. Una porta un tetto la parete la membrana e la barriera: l’inesplicabile

rosso in cui non si riconosce un soggetto preciso ma si lascia la possibilità di proiezione di tutto ciò

che è inconscio. Dentro questo squarcio di inaspettato, finalmente, la presa di coscienza di sé come

dell’altro, un contatto che permette di riconoscersi, agire, esistere, incontrarsi e separarsi nel

riconoscimento della finitezza umana. Del resto il Narciso di Ovidio, prima di morire, dice: “È la mia

onnipotenza a rendermi impotente”.

>> 19 APRILE ore 11.00

Liceo De Sanctis Galilei – Manduria (TA)

FERITE A MORTE

Si possono raccontare in modo diverso le esistenze delle donne vittime di femminicidio? E se le vittime potessere parlare? Se fosse ancora possibile dar loro voce? Che cosa ci direbbere di violenze durate, a

volte, un’intera vita,di una società incapace d’indignarsi abbastanza, di riconoscere questo dramma antico? Gli studenti del liceo De Sanctis-Galilei presentano i ritratti di questa “disobbedienza fatale”.

>> 20 APRILE ore 21.00

ETERNITY WAS IN OUR LIPS AND EYES

Esito della residenza artistica condotta da Giulia Sangiorgio

a partire da “Antonio e Cleopatra” di William Shakespeare

con gli studenti e le studentesse dell’ IISS “Rosa Luxemburg” e del Laboratorio “Chièdiscena”

Tra precarietà ed eternità Eternity was in our lips and eyes dice Cleopatra ad Antonio nel momento in cui devono separarsi, facendo riferimento ai tempi di beatitudine in cui il loro amore non era ancora in pericolo. Lui deve tornare a Roma, lei deve restare in Egitto. Lei pretende un amore che non abbassi mai la guardia, che resti all’apice e non cali mai. Vuole un amore eternamente potente. Dov’è, oggi, la nostra eternità? Come si fa a vivere qualcosa di cui si vede già la fine? Che tempo può prendersi l’amore in una società che risponde alle leggi del mercato e del consumo? L’amore di Antonio e Cleopatra risuona incredibilmente contemporaneo nel suo straziante tentativo di difendere dalle staffilate del mondo esterno, che incalza coi suoi obblighi, esigendo persone responsabili e produttive, una bolla fuori dal tempo dallo spazio, il qui e ora che è forse l’unica condizione possibile perché l’amore sopravviva.                                                                                                                     Corpi in presenza, corpi a distanza Quali sono i linguaggi con cui si riempiono gli spazi tra le persone, quando i corpi non condividono lo stesso spazio fisico? Post-COVID-19 risulta ormai chiaro come tracciare qualsiasi distinzione netta fra “reale” e “virtuale” non sia particolarmente utile ad arricchire la nostra conoscenza tanto del reale quanto del virtuale. Anche la più “virtuale” delle interazioni è, infatti, profondamente ancorata nella realtà fisica: “reale” è la superficie che supporta tale interazione, “reali” sono gli stimoli sensoriali che la costituiscono, i corpi che ne partecipano, gli spazi che ospitano tali corpi. Abbiamo sperimentato a forza di videochiamate come siano proprio i diversi equilibri tra reale e virtuale, piuttosto che la loro opposizione, a determinare le differenze entro cui accadono le nostre esperienze. In che modo le mediazioni tecnologiche ridisegnano le relazioni amorose?

MOSTRA SULLE ORME DI CARAVAGGIO

7 – 14 aprile 2024, Gioia del Colle

17 fedeli riproduzioni del Maestro Filippo Cazzolla in un percorso espositivo itinerante

Il percorso si sviluppa nel centro storico di Gioia del Colle con sei location di grande impatto.

Prima tappa: Chiostro Palazzo San Domenico (1460), sede del comune, dove si potranno ammirare 12 riproduzioni delle opere di Caravaggio.

Seconda tappa: Chiesa San Domenico. In esposizione riproduzione de la “Flagellazione di Cristo” custodita nel museo di Capodimonte

Terza tappa: Chiesa Sant’Angelo. In esposizione riproduzione de la “Natività di Palermo”, opera scomparsa nel 1969

Quarta tappa: Chiesa Sant’Andrea. In esposizione riproduzione de la “Madonna dei pellegrini” custodita nella Basilica di S.Agostino Roma.

Quinta tappa: Chiesa San Rocco. In esposizione riproduzione de le “Sette opere della misericordia” custodita al Pio Monte della Misericordia Napoli

Sesta tappa: Chiesa San Francesco. In esposizione riproduzione de il “Seppellimento di S.Lucia” custodita nel Santuario di S.Lucia al sepolcro Siracusa.

15-20 aprile 2024, Acquaviva delle Fonti

Il percorso si sviluppa nel cuore della città di Acquaviva delle Fonti con due location di grande impatto.
Prima tappa: Palazzo De Mari, sede dell’Amministrazione Comunale, sala Cesare Colafemmina dove si

potranno ammirare 12 riproduzioni delle opere di Caravaggio.
Seconda tappa: Concattedrale Sant’ Eustachio Martire.
In esposizione riproduzione de:
la “Flagellazione di Cristo”   custodita nel museo di Capodimonte
la “Natività di Palermo”, opera scomparsa nel 1969        
la “Madonna dei pellegrini”  custodita nella Basilica di S.Agostino Roma.                                                        
le “Sette opere della misericordia” custodita al Pio Monte della Misericordia di Napoli
il “Seppellimento di Santa Lucia”  custodita nel Santuario di Santa Lucia al sepolcro di Siracusa.

Il percorso è visitabile liberamente o tramite visite guidate. È possibile prenotare visite guidate per i giorni di mercoledì 10 aprile, giovedi 11 aprile, venerdì 12 aprile e sabato 13 aprile con fascia mattutina ore 10.00/12.30 e fascia pomeridiana ore 16.30/19.30.

Dal 16 al 20 aprile con orari in fascia mattutina (dalle ore 10 alle ore 12) e fascia pomeridiana (dalle ore 17 alle ore 18 e dalle ore 19.30 alle ore 21)

Le visite guidate saranno condotte dalla dott.ssa Patrizia Porricelli.

È necessaria prenotazione al n° 340 4006077.

Le visite guidate hanno un costo di €1 a persona

BIGLIETTERIA

GIOIA DEL COLLE

spettacoli in matinée > € 3,00 posto unico non assegnato

spettacoli “Paolo” e “Caravaggio di chiaro e di oscuro” in matinée > € 5,00 posto unico non assegnato

spettacoli serali > 10,00 € platea e I ordine/ 5,00 € II e III ordine

ACQUAVIVA DELLE FONTI

spettacoli in matinée > € 3,00 posto unico non assegnato

spettacolo “Caravaggio di chiaro e di oscuro” in matinée > € 5,00 posto unico non assegnato

spettacoli serali > € 10,00 posto assegnato

Il presente Programma può subire variazioni non dettate dalla nostra volontà

Dall’30 marzo al 5 aprile

c/o sede operativa Sic! ProgettAzioni Culturali via Paolo VI 39 Gioia del Colle

martedì mercoledì e giovedì > 10.00 – 12.00

sabato > 16.30 – 18.30

dal 6 aprile al 15 aprile c/o Teatro Rossini, Gioia del Colle

mattina: dalle ore 10 alle ore 12

pomeriggio: dalle ore 18.30 alle ore 20

dal 15 aprile al 20 aprile c/ Teatro Luciani, Acquaviva

mattina: dalle ore 10 alle ore 12

pomeriggio: dalle ore 18.30 alle ore 20


infotel: 3289569724 sic.progettazioniculturali@gmail.com