Accordo sulla riduzione dell’inquinamento delle acque sotterranee e superficiali dell’UE

  • Elenchi aggiornati degli inquinanti che devono essere monitorati e controllati
  • Elenchi di controllo delle sostanze che destano preoccupazione emergente
  • La nuova legislazione fa parte dell’ambizione dell’UE di azzerare l’inquinamento entro il 2050

Martedì sera il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla riduzione dell’inquinamento delle acque sotterranee e superficiali e sul miglioramento degli standard di qualità dell’acqua dell’UE.

Per quanto riguarda le acque sotterranee, i negoziatori hanno convenuto di ampliare l’elenco delle sostanze per le quali si applicano norme di qualità ambientale (valori soglia) per includere i PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche, note anche come “sostanze chimiche per sempre”), alcuni prodotti farmaceutici e sostanze industriali e i metaboliti non rilevanti dei pesticidi. L’accordo prevede anche la creazione di una lista di controllo (sostanze potenzialmente preoccupanti soggette a monitoraggio per un’eventuale introduzione nell’elenco degli inquinanti).

Secondo l’accordo, l’elenco delle sostanze prioritarie nelle acque superficiali per le quali si applicano i valori soglia sarebbe significativamente aumentato rispetto alla legislazione attuale, con PFAS (incluso l’acido trifluoroacetico o TFA), nuovi prodotti farmaceutici aggiunti (come diclofenac e ibuprofene), sostanze industriali (bisfenolo-A) e pesticidi (glifosato).

A seguito delle relazioni scientifiche preparate dall’ECHA, le microplastiche e gli indicatori di resistenza antimicrobica devono essere inclusi negli elenchi di controllo, a condizione che siano disponibili metodi affidabili di campionamento e analisi che non comportino costi eccessivi.

Migliore gestione delle esigenze di monitoraggio

I negoziatori hanno convenuto che la Commissione valuti le opzioni per l’istituzione, il finanziamento e il funzionamento di un “meccanismo di monitoraggio congiunto” dell’UE per contribuire ad alleviare gli oneri finanziari e amministrativi degli Stati membri. La relazione, che dovrà essere presentata 18 mesi dopo l’entrata in vigore della direttiva, dovrebbe essere seguita, se del caso, da una proposta legislativa che istituisca lo strumento.

Valutazione della fattibilità della responsabilità estesa del produttore

Tre anni dopo l’entrata in vigore delle nuove norme, la Commissione deve valutare la possibilità di includere un meccanismo di responsabilità estesa del produttore, che imporrebbe ai produttori delle sostanze elencate di contribuire ai costi dei programmi di monitoraggio.

Accesso alla giustizia

Su iniziativa del Parlamento, il testo menzionerà specificamente l’obbligo per gli Stati membri di garantire l’accesso alle procedure di ricorso amministrativo e giurisdizionale per i cittadini e le organizzazioni non governative, per poter contestare le violazioni delle misure ambientali (in linea con la Convenzione di Aarhus).

Citare

Dopo il voto, il relatore Javi López (S&D, ES) ha dichiarato: “L’Europa sta affrontando una crisi idrica, con siccità, inondazioni e inquinamento chimico che mettono sempre più sotto pressione le nostre risorse. Questo accordo ci fornisce strumenti più forti per rispondere: norme aggiornate sugli inquinanti, inclusione di nuove sostanze, migliore monitoraggio e comunicazione dei dati e una maggiore attenzione agli inquinanti emergenti. Il compromesso raggiunto con il Consiglio, su elementi quali le proroghe temporali e le esenzioni, garantisce che gli obiettivi della direttiva non siano compromessi. Si tratta di un passo decisivo verso acque più pulite, ecosistemi più sani e la protezione della salute umana in tutta l’Unione.”

Passaggi successivi

Il Parlamento e il Consiglio hanno concluso un “accordo in seconda lettura anticipata” (i negoziati si sono svolti dopo l’adozione in plenaria della prima lettura del Parlamento europeo). Il Consiglio dovrebbe ora adottare formalmente la sua posizione, che potrà poi essere approvata dal Parlamento europeo in seconda lettura.

Sfondo

In linea con l’ambizione del Green Deal europeo di azzerare l’inquinamento, nell’ottobre 2022 la Commissione ha presentato una proposta di revisione degli elenchi degli inquinanti delle acque superficiali e sotterranee che devono essere monitorati e controllati per proteggere i corpi idrici dolci dell’UE. La nuova legislazione aggiorna la direttiva quadro sulle acque, la direttiva sulle acque sotterranee e la direttiva sugli standard di qualità ambientale (direttiva sulle acque superficiali).