ANDRIA, IL CONCORSO DEI VIGILI PENALIZZA  GIOVANI E DONNE.

“IO CI SONO!”: “IL 3 DICEMBRE SCADUTI I TERMINI, DAL COMUNE NESSUN SEGNALE, NESSUNA AZIONE IN AUTOTUTELA”

Neppure un mese per la presentazione delle domande. Lo scorso 3 dicembre è scaduto il termine per candidarsi al prestigioso ruolo di Polizia Locale nella città di Andria e nessuna azione in autotutela da parte del comune di Andria. Eppure da più parti sono stati sollevati dubbi ed inopportunità rispetto ad concorso pubblico per l’assunzione di 12 nuovi vigili urbani dove viene previsto che gli ammessi a sostenere le prove debbano possedere la patente di Tipo “A” già al momento di presentazione delle domande.

A sollevare la questione gli attivisti dell’Associazione di Impegno Civico “Io Ci Sono!”, il cui presidente Savino Montaruli ha ribadito:

“dal comune di Andria, anche in questa circostanza, fanno finta di non sentire, non ascoltano e dimostrano di restare tutti racchiusi in un recinto di autoreferenzialità aggravata dall’arroganza e dal distacco con la realtà civica e sociale cittadina. Sul “caso” del possesso della Patente “A” per partecipare al concorso abbiamo manifestato il totale disappunto rispetto a questa decisione che, di fatto, non solo discrimina coloro che al momento in cui è stato bandito il concorso non erano in possesso della patente di Tipo “A” per la guida di motocicli di grossa cilindrata ma non sono neppure stati messi in condizione di conseguire tale Patente, visto che in meno di un mese di tempo ciò sarebbe stato impossibile. Ad essere penalizzati, dunque, i giovani e soprattutto le donne che, notoriamente, nella stragrande maggioranza non posseggono questo Tipo di Patente, qualora non l’abbiano conseguita prima del primo gennaio del 1986. Non sappiamo come andrà a finire questo concorso ma seguiremo tutti gli sviluppi senza esonerarci da eventuali azioni legali successive alla conclusione dell’intero iter; sta di fatto che in una città, quella di Andria, dove si esalta quotidianamente, ma solo sui palcoscenici, il ruolo dei giovani, delle donne, dei disoccupati e delle persone in difficoltà, appare perlomeno illogico se non estremamente discriminante questa decisione assunta in maniera così drastica ed illogica, senza parlare del tempo estremamente ristretto per approfondire quella mole di materie d’esame oggetto del concorso che sono: – ordinamento degli enti locali d.lgs. 267/2000; – elementi di diritto costituzionale e amministrativo; – elementi di codice penale e di procedura penale; – legge quadro sull’ordinamento della polizia locale legge 65/86 e normativa della regione Puglia in materia di polizia locale; – normativa in materia di polizia amministrativa, di pubblica sicurezza e di sicurezza urbana; – disciplina sull’immigrazione; – legislazione sul commercio itinerante, in sede fissa, pubblici esercizi, ambiente ed edilizia; – codice della strada e relativo regolamento di esecuzione;  – legge di depenalizzazione e sistema sanzionatorio vigente legge 689/81; – normativa in materia di accesso agli atti legge 241/90, nonché di accesso civico e accesso civico generalizzato d.lgs. 33/2013; – normativa in materia anticorruzione legge 190/2012; – elementi in materia di tutela e protezione dei dati personali Regolamento (UE) 2016/679; – codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 62/2013 e DPR 81/2023); – accertamento della conoscenza di base della lingua inglese; – accertamento della conoscenza di base di informatica, in particolare del pacchetto office, dei componenti hardware e software” – conclude l’Attivista Sociale.