ASL Bari – Progetto Healthy Ageing “Invecchiare in salute”: prevenzione e stili di vita sani, coinvolti 1.000 over 65

Presentati stamane gli esiti della ricerca che ha coinvolto ospiti di RSA e cittadini reclutati negli Open Day sottoposti a valutazione multidimensionale e percorsi riabilitativi. La collaborazione tra azienda sanitaria, Regione, RSA, Università di Bari e Comuni

Bari, 5 maggio 2025 – Invecchiare in buona salute non è solo auspicabile, ma è un obiettivo possibile. Per questo la ASL Bari negli scorsi mesi ha “studiato” mille over 65 uomini e donne, la metà ospiti di RSA e l’altra metà reclutata attraverso dieci Open day, all’interno del Progetto “Healthy Ageing” dedicato a migliorare le condizioni fisiche, psicologiche e relazionali della popolazione anziana in un’ottica di prevenzione e integrazione sociale e in un contesto demografico in cui, secondo recenti proiezioni ISTAT, si prevede che nel 2050 la quota di ultra sessantacinquenni sul totale della popolazione potrebbe ulteriormente aumentare rispetto al livello del 2018 (pari al 23%) tra 9 e 14 punti percentuali.

I risultati sono stati illustrati stamane, nell’Auditorium dell’ex CTO, durante il convegno “L’arte di Invecchiare in Salute: Ricerca, Riflessione e Prevenzione” organizzato dal Dipartimento di Prevenzione, diretto dal dr. Nicolò Vincenzo De Pasquale, e dalla responsabile del progetto, dr.ssa Antonella Spica. Dopo il saluto della direttrice sanitaria ASL Bari, Rosella Squicciarini, sono seguiti diversi interventi di esperti e studiosi tra cui il dott. Giuseppe Rinaldi, direttore U.O.C. di Neurologia dell’Ospedale Di Venere, il prof. Giulio Lancioni, già ordinario di Psicologia all’Università di Bari, dal 2020 direttore del Centro di Ricerca “Lega del Filo d’Oro” e il prof. Paolo Taurisano, professore associato di Psicologia presso l’Università di Bari.

In otto mesi, il progetto – con il coinvolgimento di medici, assistenti sanitari, psicologi e terapisti impegnati direttamente sul campo o nella fase di raccolta, analisi e valutazione dei test di screening e ove necessario nella riabilitazione – ha previsto la valutazione prognostica del rischio di sviluppo di malattia su 1000 residenti a Bari e provincia, ai quali sono state proposte gratuitamente la valutazione multidimensionale (non solo dal punto di vista fisico, ma anche per l’aspetto cognitivo, funzionale e relazionale) e il calcolo del “Multidimensional Prognostic Index”. Le valutazioni hanno comportato l’impiego di un ventaglio di indicatori per ottenere una analisi globale: autonomia nelle attività della vita quotidiana, scala di Conley (cadute), depressione geriatrica, valutazione dello stato mentale, indice di comorbilità, valutazione della qualità della vita, vulnerabilità sociale, Caregiver burden Inventory (solo per i pazienti affetti da demenza), scala di Braden (valutazione del rischio di lesioni da pressione) ed altri.

Sulla base degli esiti dei test, sono stati quindi predisposti percorsi assistenziali, programmi di promozione della salute e socializzazione per ottimizzare capacità sensoriali, allenare le naturali capacità di apprendimento, migliorare la meta memoria e il tono dell’umore, nell’ambito di una attività riabilitativa personalizzata, su misura dell’anziano.

Di notevole interesse, l’applicazione di interventi riabilitativi tra cui la psicomotricità, la riabilitazione cognitiva e l’Assistive Technology, modalità innovativa che prevede l’utilizzo di supporti digitali audio-video, in particolare per persone ospitate in residenze per anziani. In linea generale, infatti, i soggetti aderenti agli open day hanno ottenuto un indice di rischio lieve, mentre i residenti delle RSA si sono attestati nelle categorie che vanno dal moderato al grave, considerate anche le comorbilità di base degli stessi.

Healthy Ageing è stato anche un progetto “corale”, capace di coinvolgere tanti anziani e diversi attori istituzionali. Innanzitutto, la Regione Puglia, che con la Legge regionale, 20/04/2019 n. 16 ha investito sulla “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute”; per la parte operativa e di studio, il Dipartimento di Prevenzione della Asl Bari, la Neurologia dell’Ospedale di Venere di Bari, l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro (Dipartimento di Biomedicina Traslazionale e Neuroscienze), le RSA del Gruppo Korian e del Gruppo Villa Argento, le Associazioni Alzheimer Bari ed Alberobello e diversi Comuni sedi di Open Day (Sannicandro di Bari, Alberobello, Conversano, Giovinazzo, Noicattaro, Putignano, Bari e Locorotondo). Tutti concordi, come è emerso nel convegno di oggi, nel rispondere alla progressiva crescita della popolazione anziana, attraverso la promozione di una serie di azioni e misure volte a consentire che le persone in età avanzata si mantengano “vitali” ed in buona salute, così da prolungare le capacità di svolgimento autonomo delle attività di vita quotidiana e preservarne le funzioni sociali.