Bari – “70100 EMOZIONI” ALL’ARENA DELLA PACE LA PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEGLI ADOLESCENTI

ORGANIZZATO NELL’AMBITO DEL PROGETTO EDUCATIVA DI STRADA DELL’ASSESSORATO AL WELFARE

Si terrà domani, venerdì 28 aprile, a partire dalle ore 16.30, nell’Arena della Pace della Mongolfiera di Bari, a Japigia, la prima edizione del festival “70100-Emozioni” promosso dall’assessorato al Welfare e organizzato nell’ambito del progetto Educativa di strada gestito dalle cooperative sociali San Giovanni di Dio e Servizi Sanitari Globali.

Si tratta dell’evento conclusivo di un più ampio percorso di interventi realizzato in diversi quartieri della città, con l’obiettivo di contrastare le povertà educative di bambini, adolescenti e giovani attraverso attività artistiche ed espressive. Il progetto, nel suo complesso, ha coinvolto 210 ragazzi, tra minori e giovani adulti, di cui 30 con disabilità.

Il programma prevede una jam session di diverse arti di strada, tra cui break dance, calcio freestyle, writing e rap, durante la quale i ragazzi e le ragazze del progetto potranno esibirisi con delle performance.

Dopo i saluti istituzionali dell’assessora al Welfare Francesca Bottalico, alle ore 19.15 ci sarà l’esibizione di calcio freestyle con Tony Caldarola e Edofr3style e, a seguire, il concerto del gruppo hip hop Bari Jungle Brothers, con la partecipazione dei rapper Reverendo, Torto, Preso, Cekka e Redshot, e la musica di dj Manzo. Condurrà l’evento il Vj e presentatore Andrea C Ravellese.

“Questa prima edizione del festival degli adolescenti rappresenta il momento conclusivo di un percorso, fortemente voluto dagli stessi ragazzi incontrati quest’anno nel corso del progetto dell’educativa di strada nei diversi quartieri – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -. È un’iniziativa pensata per rendere protagonisti ragazzi e ragazze, che ne hanno immaginato tutto l’impianto organizzativo. In questo modo avranno la possibilità di esprimere, attraverso vari linguaggi artistici, le loro potenzialità e i loro desideri, assieme alla propria identità. Per noi è anche un modo per continuare a lavorare con gli adolescenti più problematici e a rischio devianza che, a partire dai laboratori realizzati insieme, auspichiamo possano costruire un futuro diverso da quello cui sembrano destinati. Giovani e adolescenti rappresentano una priorità educativa: per questo intendiamo strutturare questa manifestazione in modo che possa diventare un appuntamento fisso e, allo stesso tempo, avviare una serie di attività rivolte esclusivamente a loro, come un centro di ascolto e confronto”.

“L’educativa di strada è un intervento attivo di educazione itinerante realizzato in tutta la città di Bari, con particolare attenzione ai territori ritenuti maggiormente a rischio di esclusione sociale – sottolinea la coordinatrice di progetto Eleonora Lascaro -. Tale progettualità è finalizzata alla conoscenza, al contatto e al coinvolgimento dei giovani che scelgono i luoghi informali come spazi privilegiati per sviluppare relazioni e trascorrere il proprio tempo libero. Dallo scorso mese di novembre l’assessorato al Welfare del Comune di Bari ci ha permesso di ampliare il servizio con interventi mirati anche ai bambini e ragazzi con disabilità. Dal 2019, anno in cui abbiamo iniziato questa avventura, sono stati tanti i ragazzi che abbiamo incrociato e con cui abbiamo fatto un pezzo di strada insieme, condividendo risate, giochi, scherzi, confronti, complicità, parole e confidenze, anche quelle più intime e a volte dolorose. Abbiamo preso per mano questi ragazzi e siamo diventati grandi insieme, siamo diventati famiglia. Il festival, dunque, rappresenta un grande momento di festa e socializzazione a chiusura di una fase importante della loro vita”.

Il festival intende restituire alla cittadinanza alcune tracce del percorso portato avanti negli ultimi mesi nell’ambito del progetto che ha attraversato, in particolar modo, le aree periferiche della città di Bari maggiormente esposte a fenomeni di devianza giovanile con l’obiettivo di attivare misure di contrasto delle povertà educative nei confronti dei minori e delle famiglie attraverso interventi diversificati tra cui laboratori educativi e creativi, azioni di supporto e attività ludiche.

Focus del progetto sono state le emozioni dei ragazzi e delle ragazze, la cui libera espressione è stata stimolata attraverso attività artistiche curate da esperti ed educatori che hanno accompagnato i beneficiari lungo un percorso attraverso il riconoscimento e la gestione dei loro stati emotivi in modo da poterli utilizzare come risorsa per l’espressione, la condivisone e la comprensione reciproca. Obiettivi principali del progetto, infatti, sono fornire loro le competenze per esprimere, riconoscere e interpretare le emozioni e i relativi comportamenti e, di conseguenza, favorire i processi di inclusione e integrazione dei giovani con difficoltà aiutandoli a sentirsi parte di comunità e di contesti relazionali dove poter agire, scegliere, giocare e vedere riconosciuto il proprio ruolo e la propria identità.

Il perseguimento di tali obiettivi è stato supportato dalla realizzazione di molteplici laboratori tra cui quelli di socializzazione, ludici e motori rivolti a bambini e ragazzi con disabilità e autismo, e quelli rivolti a minori a rischio devianza dai 10 ai 21 anni (laboratori sulle emozioni, di scrittura creativa col supporto di un rapper, di disegno artistico col supporto di un writer e di street soccer col supporto di un calciatore freestyle).