Il Consigliere delegato, Michele Laporta: “E’il nostro contributo al potenziamento della mobilità ciclistica nella regione. In primavera l’avvio dei cantieri”.
Sono stati appaltati i lavori per la realizzazione delle tre ciclovie inserite nel Biciplan metropolitano, il piano della mobilità ciclabile della Città Metropolitana di Bari che, attraverso una rete di percorsi ciclabili, collegherà i 41 Comuni dell’area metropolitana barese. Si tratta della Ciclovia adriatica e della Conca barese, della Ciclovia delle Lame e della Ciclovia dell’Alta murgia, un’estensione di circa 430 km per un importo complessivo di 26 milioni di euro rivenienti da fondi CIPE inseriti nel Patto per lo Sviluppo della Città Metropolitana di Bari.
“Ringrazio il Sindaco metropolitano, Antonio Decaro, per avermi affidato questo obiettivo che vedrà nei prossimi mesi la realizzazione di oltre 400 km di percorsi ciclabili, dalla conca barese al mare, lungo le lame della terra dei Peucezi, attraverso i sentieri dell’Alta Murgia e della Valle d’Itria – afferma Michele Laporta, consigliere metropolitano delegato alla mobilità sostenibile e ai trasporti -. E’il nostro contributo al potenziamento della mobilità ciclistica nella regione per dare impulso alla mobilità lenta e sostenibile e favorire il cicloturismo nella Terra di Bari. Il Biciplan metropolitano si integra con il Piano Regionale, con la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese e con itinerari a valenza nazionale ed europea come Eurovelo 5, la via Romea Francigena, che da Castel del Monte attraverso i territori di Gravina ed Altamura giunge a Masseria Jesce e si dirige verso Brindisi”.
E’ di 14 milioni l’importo dei lavori suddiviso in tre lotti per le tre ciclovie: 3.573.000,00 euro per la Ciclovia Adriatica e della Conca Barese, 5.559.000,00 euro per la Ciclovia delle Lame e 5.148.000,00 euro per la Ciclovia dell’Alta Murgia.
La priorità sarà data ai percorsi ciclabili inseriti nella fase 1 del Biciplan metropolitano ovvero a quelli immediatamente cantierabili e che non necessitano di un iter espropriativo complesso. L’apertura dei cantieri è prevista in primavera e la conclusione dei lavori entro fine anno.
Le tre ciclovie sono così suddivise:
Ciclovia adriatica e della conca barese: con un’estensione di 125 km intende valorizzare le tre lame (Balice, S. Giorgio e Giotta) attraverso la creazione di percorsi ciclabili nonché attrezzare il circuito di collegamento tra i Comuni di Valenzano, Capurso e Cellamare lungo il quale insistono beni di rilevanza culturale, storica e religiosa e avanzate realtà scientifiche quale il Parco di Tecnopolis in contrada Pacifico. Inoltre, promuove il percorso ciclabile intercomunale tra i Comuni di Polignano a Mare, Monopoli, Mola di Bari, Conversano e Rutigliano teso a valorizzare le coste, i centri abitati, l’area archeologica di Madonna delle Grottole e S. Vito.
Ciclovia delle Lame: con un’estensione di 194 km punta a creare un sistema di mobilità alternativa e sostenibile, a basso impatto ambientale, in grado di collegare e far dialogare tra loro la costa e l’entroterra, il mare con i boschi e le foreste dell’Alta Murgia. La ciclovia prevede una rete di percorsi ciclo-pedonali che collegano l’aeroporto di Bari – Palese con il mare (Giovinazzo) passando per Bitonto, con l’area della conca barese (Modugno, Bitetto e Bitritto) sino a giungere alla foresta di Mercadante (Cassano delle Murge), alle ciclovie di Giano e ai boschi di querce nel territorio di Acquaviva delle Fonti.
Ciclovia dell’Alta Murgia: con un’estensione complessiva di 108 km, di cui 20 km già previsti nel percorso Eurovelo 5, (tratto compreso tra Gravina in Puglia e Masseria Iesce in agro di Altamura) connette la masseria Iesce in Agro di Altamura con Castel del Monte, agganciando, lungo in tracciato i percorsi ciclabili dei comuni di Gioia del Colle, Santeramo in Colle, Altamura, Gravina in Puglia e Poggiorsini. Il percorso interseca la ciclabile esistente di collegamento tra il Comune di Santeramo in Colle ed il Pulo di Altamura nonché le esistenti ciclovie del Parco dell’Alta Murgia in prossimità di Castel del Monte. Il percorso, infine, mira a valorizzare i regi tratturi.