Bari – Edilizia in Puglia: nel 2023 gare bandite per oltre sei miliardi di euro e +5,8% gli investimenti ma          -7,7% la previsione per il 2024

È la fotografia del documento “Scenari regionali dell’edilizia” del Centro Studi di ANCE

Biancofiore, presidente ANCE Puglia: “Il settore gode di buona salute, ma nubi si addensano all’orizzonte. Fondamentale la formazione nei Comuni per avviare lavori PNRR”

Bari, 6 giugno 2024. Bandi pubblici a passo di carica in Puglia: nel 2023 nella nostra regione sono state bandite gare per 6,2 miliardi con un consistente +71,3% rispetto al 2022, quando l’aumento era già stato superiore al 100%. La forte crescita dei bandi pubblici è stata trainata dal PNRR e dalla chiusura, al 31 dicembre 2023, del ciclo di programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali europei (fonte: Elaborazione Ance su dati Infoplus). Considerando proprio i Comuni, a cui fa capo la gran parte della spesa per gli investimenti locali, nel 2023 si è registrato un aumento della spesa relativa a investimenti infrastrutturali del 66,3% rispetto all’anno precedente, pari a maggiori investimenti per opere pubbliche per 347,7 milioni di euro (fonte: Elaborazione Ance su dati SIOPE – RGS).

“I numeri che emergono dallo studio dell’Ance ci dicono una cosa chiara: il settore delle costruzioni in Puglia gode di buona salute ma non dobbiamo cullarci, perché delle nubi si addensano all’orizzonte”. A dichiararlo il presidente di ANCE Puglia, Gerardo Biancofiore, commentando i dati del rapporto “Scenari regionali dell’edilizia” del Centro Studi di ANCE che, per la Puglia, presenta una fotografia in agrodolce.

Tuttavia, nonostante la robusta crescita dei bandi pubblici nell’anno appena trascorso, la previsione di ANCE per il 2024 degli investimenti nel settore delle costruzioni, elaborata su dati Prometeia, evidenzia per la Puglia un calo del 7,7% rispetto al 2023, anno in cui, invece, si è registrato un +5,8% nel confronto con il 2022.

“I motivi delle previsioni in calo sono diversi – commenta Biancofiore -: sicuramente, la fine della stagione del Superbonus segna per il nostro settore un tracollo dei lavori nell’edilizia residenziale. Sul fronte delle opere pubbliche, non basta che le gare del PNRR vengano bandite per vedere l’apertura dei cantieri a stretto giro; purtroppo, stiamo riscontrando tempi molto lunghi nell’avvio dei lavori perché tante stazioni appaltanti, in primis i Comuni, stanno facendo fronte a questo carico extra di lavoro con risorse limitate che, peraltro, devono applicare le nuove previsioni del codice dei contratti pubblici, da poco entrato in vigore. L’auspicio è che vi sia la possibilità di rimpolpare gli organici degli uffici comunali impegnati sul PNRR ai quali, possibilmente, poter destinare adeguata formazione”.

Quello delle costruzioni si conferma, comunque, settore trainante per l’economia pugliese, avendo rappresentato nel 2023 in termini di investimenti l’11,2% del PIL regionale e l’8,2% dei lavoratori operanti nell’insieme dei settori. Anche la dinamica riguardante il numero delle imprese edili pugliesi (trentamila nel 2021 secondo l’Istat) volge al bello dopo la scomparsa di circa 4mila aziende durante la crisi decennale della seconda decade del millennio; dopo il saldo positivo di 2.200 imprese registrato dall’Istat nel biennio 2020-2021, analogo dato (+ 2.150 imprese) è stato registrato da Movimprese-Uniocamere nel biennio 2022 – 2023.

“È palese – continua Biancofiorela vitalità del nostro comparto, dimostrata dalla nascita di tante nuove imprese, sebbene molte di esse siano nate negli ultimi anni dalla sera al mattino per approfittare in modo talvolta illegale o improprio del Superbonus 110%. La nostra previsione è che parte di queste aziende verranno meno nei prossimi tempi, lasciando spazio a quelle che operano legalmente e con professionalità e lealtà sul mercato”.

Una vivacità di numeri che si ritrova anche per quanto concerne i dati elaborati dalla CNCE sulle casse edili pugliesi. Nel 2023, si è registrato in Puglia un aumento dell’1,8% nel numero delle ore lavorate e del 2,5% in quello dei lavoratori iscritti. L’incremento avviene dopo un 2022 con tassi di crescita al di sopra del 20% per entrambi i valori (+26,1% per le ore lavorate e +20,3% per i lavoratori iscritti rispetto al 2021).

Ufficio stampa ANCE Puglia

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