Si terrà giovedì 16 novembre alle ore 17.30, al Cinema Galleria in Corso Italia, 15/17 a Bari, l’incontro a cura del PD Puglia intitolato “La strada per la Pace – Donna vita libertà” per ascoltare assieme la storia di Narges Mohammadi, attivista per i diritti umani premio Nobel per la pace 2023.
Sarà presente Taghi Rahmani intellettuale, giornalista e attivista politico iraniano oggi esiliato in Francia e coniuge di Narges Mohammadi.
Taghi Rahamani ha trascorso 5.000 giorni in carcere a seguito degli arresti per le sue critiche contro il Regime Teocratico. Reporter Senza Frontiere afferma che è il giornalista iraniano che ha trascorso più tempo imprigionato nelle carceri del regime a causa del suo lavoro. Nel 2007 Amnesty International lo ha designato prigioniero di coscienza. Dal 2011 è esiliato in Francia e continua a dar voce all’impegno e al messaggio di Narges Mohammadi, che attualmente è rinchiusa nel carcere di Evin, Teheran, a cui l’Accademia di Oslo ha assegnato Nobel per la pace 2023 “per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e il suo sforzo per promuovere i diritti umani e la libertà per tutti”.
Interverranno il Presidente Nazionale della Fondazione PD On. Nicola Zingaretti, il segretario regionale PD Domenico De Santis, il segretario provinciale Pino Giulitto, la responsabile diritti PD Puglia Shady Alizadeh e Francesca Borri, giornalista Yediotu Ahronoth, corrispondente de “La Repubblica” che sarà in collegamento da Gaza.
Modererà Maria Chiara Addabbo, responsabile movimenti e associazioni PD Puglia e coordinatrice attività politica PD.
“Il Partito Democratico – ha affermato Domenico De Santis – è da sempre attivo nella promozione della pace e nel riconoscimento delle libertà e dei diritti. Eventi come questo servono a favorire il dibattito su temi cruciali del nostro presente che rischiano di condizionare pesantemente il nostro futuro. Il regime iraniano perseguita gli attivisti e rappresenta un simbolo negativo di oppressione, di mancanza di diritti, di negazione delle libertà. A Narges Mohammadi il nostro ringraziamento perché la sua voce coraggiosa riesce a travalicare le mura del carcere di Evin dove è rinchiusa e non smette mai di parlarci della lotta per la democrazia, la libertà e l’uguaglianza in Iran e nel mondo”.