Bari – “Strafelicissima Palermo”: Vespertino ci riporta a casa, dove bastava poco per essere felici

photo Egidio Magnani

Al Teatro Abeliano di Bari, nell’ambito della rassegna “Actor”, è tornato in scena Sergio Vespertino con il suo spettacolo “Strafelicissima Palermo”, produzione Agricantus che ha incantato il pubblico sabato 1 e domenica 2 novembre. Sul palco, insieme a lui, la fisarmonica di Virginia Maiorana, che ha dato voce musicale ai ricordi, alle emozioni, ai silenzi pieni di significato.

photo credit Egidio Magnani – Puglialive.net

Ma “Strafelicissima Palermo” non è solo uno spettacolo: è un ritorno a casa. Non quella fisica, ma quella dell’anima. Vespertino ci prende per mano e ci porta in una Palermo che forse non esiste più, ma che continua a vivere nei ricordi di chi l’ha amata, vissuta, respirata. Una Palermo che sorride anche nella miseria, che mescola rabbia e dolcezza, che si fa culla e croce, teatro e confessionale.

La narrazione di Vespertino è un mosaico di immagini, citazioni, personaggi e variazioni che si rincorrono come bambini in cortile. E proprio lì ci riporta: nei cortili, nei pianerottoli, nei mercati dove il tempo sembrava fermarsi e bastava una sedia, una risata, un gioco inventato sul momento per sentirsi parte di qualcosa. “Strafelicissima Palermo” è anche questo: la ricerca di quei momenti di socializzazione genuina, quando si stava insieme e ci si divertiva con poco. Quando il massimo della tecnologia era una radiolina a pile e il Wi-Fi era il passaparola tra vicini.

Vespertino non indulge nella nostalgia sterile. Il suo racconto è pungente, ironico, a tratti malinconico, ma mai rassegnato. La Palermo di ieri, quella “felicissima” che si credeva tale, viene messa a confronto con quella di oggi, ingolfata di traffico e memoria, priva di semafori ma piena di ingorghi storici. Eppure, anche oggi, in mezzo al rumore e all’inerzia, qualcosa resiste: il sorriso di chi non ha smesso di credere che la felicità sia una forma di resistenza.

Virginia Maiorana alla fisarmonica non accompagna semplicemente lo spettacolo: lo abbraccia. Le sue note sono il sottofondo di un racconto che non ha bisogno di effetti speciali, perché la magia è tutta nella parola, nel gesto, nel ritmo che si fa carne. È come se ogni nota fosse una carezza sulla spalla, un invito a ricordare, a sentire, a vivere.

“Strafelicissima Palermo” è uno specchio che non riflette solo una città, ma un modo di essere, di stare al mondo. È un invito a ritrovare quella felicità semplice, fatta di sguardi, di racconti, di vicinanza. E in tempi in cui tutto sembra complicato, Vespertino ci ricorda che a volte basta poco. Basta tornare bambini. Basta tornare a Palermo.