Questa mattina l’assessora alle Culture Ines Pierucci è intervenuta, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Bari, alla cerimonia organizzata dalla Prefettura di Bari per il 77^ anniversario della fondazione della Repubblica italiana.
Segue il testo del discorso pronunciato.
“Autorità civili e militari, cittadine e cittadini,
oggi ho l’onore di rappresentare la Città di Bari nel 77^ anniversario della nascita della Repubblica italiana.
Infatti il sindaco Antonio Decaro, in queste ore, è a Roma per la parata dei sindaci organizzata in occasione di questa ricorrenza, che celebra la nostra storia repubblicana, fatta di donne e uomini che hanno conquistato il loro posto nel mondo recandosi alle urne il 2 giugno 1946 per costruire un futuro migliore e per consegnare a noi tutti il nostro presente.
Oggi siamo qui per onorare il desiderio di libertà e la determinazione delle nostre madri e dei nostri padri, che hanno creduto in un Paese civile e democratico facendo della resistenza politica una testimonianza di impegno civile che ha letteralmente cambiato le sorti della storia.
Vogliamo ricordare tutti i valorosi protagonisti di quella storia che hanno portato l’Italia al riscatto dal proprio passato conducendola in un tempo nuovo di democrazia, di uguaglianza e di giustizia per tutti.
E lo facciamo qui, nella nostra città, che alla Lotta di Liberazione ha offerto un contributo fondamentale: penso ai caduti della strage di via Niccolò dell’Arca del 28 luglio 1943 o ai ragazzi di Bari vecchia, che accanto alle truppe del generale Bellomo, il 9 settembre dello stesso anno, difesero il porto di una città ferita dalla guerra che nei mesi successivi si sarebbe trasformata in un laboratorio politico e culturale di democrazia.
Fu proprio a Bari, nel Teatro Piccinni, che nel gennaio del 1944 si tenne il primo Congresso dei Comitati di Liberazione nazionale che pose le basi per la scelta repubblicana. Un evento che Radio Londra definì “il più importante avvenimento nella politica internazionale italiana dopo la caduta di Mussolini” e che rappresentò la prima voce libera in un Paese per due terzi occupato dalle truppe naziste.
Un laboratorio democratico, quello che consegnò Bari alla storia della ricostruzione del nostro Paese e che ne ha sancito il prestigioso riconoscimento della medaglia d’oro al merito civile, animato da figure intellettuali di spicco come Benedetto Croce, Fabrizio Canfora, Tommaso Fiore, Natale Loiacono, Peppino Papalia, il giudice Cifarelli e tanti altri intellettuali e attivisti testimoni dei valori fondanti della nostra comunità.
Oggi ricordiamo con orgoglio il ruolo che questa terra ha svolto nella Lotta di Liberazione e, successivamente, nel cammino per la ricostruzione morale e istituzionale del Paese: nell’Assemblea Costituente sedettero illustri pugliesi, tra cui personaggi del calibro di Mario Assennato, Peppino Di Vittorio e Aldo Moro, che insieme fissarono i valori e i principi in cui ancora oggi ci riconosciamo.
Figure straordinarie che seppero leggere e interpretare il proprio tempo, mediare gli interessi sociali del Paese, tradurre in forma scritta il portato valoriale che avrebbe dovuto guidare l’Italia verso una progressiva emancipazione, prima nazionale e poi europea.
La nostra Carta Costituzionale, con la sua straordinaria attualità, rappresenta e rappresenterà sempre la strada maestra di un cammino fecondo di coesione nazionale e protagonismo europeo, sul quale è necessario continuare a interrogarsi per comprenderne appieno la portata.
“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”: così recita l’articolo 4 della nostra Costituzione, e personalmente credo che questo sia un monito valido specie in un momento storico delicato come questo, in cui la partecipazione dei cittadini alla vita democratica registra una progressiva sfiducia.
Perciò è bene non dimenticare la responsabilità che ciascuno di noi è chiamato a esercitare per la crescita del Paese, libero e democratico come gli italiani del 2 giugno 1946 hanno voluto.
Grazie di cuore alle forze dell’ordine, alle forze armate, ai volontari e a tutti voi che siete qui per festeggiare insieme la Festa dell’Italia, la festa di tutti.
Viva la Repubblica, viva la Costituzione, viva l’Italia!”.