Crollo Firenze, due ore di sciopero il 21 febbraio

Fillea e Feneal di Lecce sensibilizzeranno gli operai dei cantieri edili

Crollo Firenze, due ore di sciopero il 21 febbraio

Braccia incrociate a fine turno. In provincia di Lecce lo scorso anno 13 morti sul lavoro e 4.352 infortuni. Settore edile fortemente interessato dal fenomeno: in Puglia 1.748 infortuni, di cui 17 mortali

Lecce, 19 febbraio 2024 – Dopo la tragedia di Firenze, reagisce il mondo del lavoro. Le confederazioni nazionali di Cgil e Uil, insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici – Fillea Cgil, Feneal Uil, Fiom Cgil e Uilm Uil – hanno dichiarano due ore di sciopero nazionale a fine turno. Ma la mobilitazione è generale: tutte le categorie sono state invitate a programmare nella stessa giornata iniziative di mobilitazione e assemblee nei luoghi di lavoro.

La protesta degli edili. A Lecce Fillea-Cgil e Feneal-Uil, categorie che tutelano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore edile, le segreterie provinciali distribuiranno il volantino che invita allo sciopero, per sensibilizzare la platea dei lavoratori edili salentini sui temi della sicurezza sul lavoro. Una modalità che si rende necessaria in una provincia come quella leccese, caratterizzata da una fortissima polverizzazione delle maestranze all’interno di un tessuto imprenditoriale fatto sostanzialmente da micro e piccole imprese: nelle 2.958 aziende edili censite al 30 settembre 2023 nel Salento, gli operai denunciati alla Cassa Edile ed alla Edilcassa sono 9.449. Ciò significa che mediamente ogni azienda salentina di costruzioni dà lavoro a 3,19 addetti.

I numeri sulla sicurezza. Nel corso del 2023, in Puglia e nella provincia di Lecce si è registrata una sensibile diminuzione del numero degli infortuni rispetto all’anno precedente: da 29.401 a 27.580 a livello regionale (meno 6,2%); da 4.938 a 4.352 a livello provinciale (meno 11,86%). Entrando nello specifico del settore delle Costruzioni, in Puglia il calo degli infortuni si ferma all’1,96%. Un buon dato, ma molto lontano dalla media regionale (non ci sono dati a carattere provinciale).

Il trend comunque positivo non riguarda purtroppo il capitolo delle morti sul lavoro. In Puglia passano da 74 a 78 e in provincia di Lecce addirittura da 9 a 13. Una tendenza intollerabile, che purtroppo interessa il settore edile: gli operai edili pugliesi morti nel 2023 sono 17, 8 in più rispetto al 2022.

Leggi e formazione. “Il crollo avvenuto il 16 febbraio a Firenze nel cantiere per la costruzione di un supermercato è l’ennesima tragedia insopportabile di morte sul lavoro. Un dramma che colpisce Brandizzo come Torino, ma anche Palmariggi e Minervino di Lecce. Grandi opere e microcantieri sono i palcoscenici assurdi di una strage che in Italia provoca tre morti sul lavoro al giorno. Cantieri, strade, campi in cui il lavoro perde la sua dignità, scenari dove si scatenano gli effetti più beceri dell’avidità del capitale con la ricerca ossessiva del profitto a tutti i costi. Un’ossessione che riduce a mera voce di costo da tagliare l’investimento in sicurezza, che spreme i lavoratori sottoponendoli a ritmi di lavoro infernali per rispettare le scadenze e non perdere contributi. Ma queste migliaia di lavoratori che non rientrano più dalle loro famiglie sono anche l’esito finale di strategie politiche sorde e miopi”, dichiarano Luca Toma e Salvatore Listinge, segretari generali provinciali di Fillea Cgil e Feneal Uil. “Infortuni e morti sul lavoro, infine, sono purtroppo un fatto culturale che va combattuto con politiche mirate (Durc di congruità, patente a punti per le aziende, introducendo il reato di omicidio sul lavoro), ma anche con la formazione. Fa riflettere come appena il 10 per cento delle aziende censite dagli enti bilaterali si rivolga a Formazione e Sicurezza nelle Costruzioni (FSC, già Scuola Edile), ossia il più autorevole istituto di formazione rivolto agli operai edili”.