Da Bari al resto d’Italia, medici e cittadini in piazza per salvare la sanità pubblica

Occorre creare un grande movimento unitario per riformare il Servizio sanitario nazionale

Roma, 30 marzo 2023 – I medici di famiglia scendono in piazza. Lo faranno sabato 1 aprile a Bari, in una manifestazione organizzata da FIMMG Puglia e aperta alla partecipazione di tutti i cittadini per difendere la sanità pubblica e chiedere al Governo nazionale e regionale un impegno concreto che vada in questa direzione.

Esattamente tre mesi e mezzo dopo la manifestazione organizzata a Roma dall’intersindacale della dirigenza medica e sanitaria “Uniti per la sanità”, i camici bianchi tornano dunque in piazza per rivendicare il rispetto di quel diritto alla salute sempre più compromesso. La FIMMG lo fa, com’è ovvio, puntando i riflettori sulle difficoltà della sanità territoriale, dalla carenza di medici fino all’eccessivo carico burocratico, che ruba tempo prezioso da dedicare ai pazienti.

Si tratta, con lievi ma dovute differenze, degli stessi problemi che riscontriamo negli ospedali di tutta Italia, afflitti dalla stessa carenza di medici, che si tenta di rattoppare affidando i turni al far west delle cooperative non controllate né regolate da nessuno, e da infinite incombenze amministrative. Problemi denunciati con forza, insieme alle altre sigle sindacali, in piazza Ss. Apostoli lo scorso dicembre, e che saranno al centro di simili azioni di protesta in programma nei prossimi mesi.  

I problemi sono comuni, e anche strettamente concatenati: se il territorio non funziona, non potrà funzionare l’ospedale, e viceversa. Le soluzioni, allora, dovrebbero essere altrettanto intrecciate, intervenendo contemporaneamente su territorio e ospedale con una riforma coraggiosa e complessiva di tutto il Servizio sanitario nazionale.

Un obiettivo certamente ambizioso ma non più rinviabile, se è vero che politici e decisori hanno a cuore la tutela della salute dei cittadini. E sono proprio i cittadini che devono essere coinvolti in questa battaglia per la sanità pubblica, come giustamente sta facendo la FIMMG Puglia. Considerata la grave crisi del Servizio sanitario nazionale, è questa l’unica (e l’ultima?) opzione a disposizione per cercare di cambiare davvero le cose.

Creare un grande movimento che coinvolga i cittadini e tutti i lavoratori del settore, vittime parallele delle inefficienze della sanità pubblica, dovrebbe essere allora l’obiettivo di tutti, per cui l’ANAAO-ASSOMED e la Federazione CIMO-FESMED, insieme agli altri sindacati di categoria, hanno già iniziato a lavorare.