Una notizia attesa da tempo dalle donne che soffrono di questa patologia. Per Annalisa Frassineti, presidente dell’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, si tratta di «un grande aiuto e un primo importante passo verso un’equità di diritti» |
Una notizia importante per le donne che soffrono di endometriosi: il farmaco Visanne, contenente il principio attivo Dienogest per la terapia di prima linea e fra i più prescritti nella cura di questa patologia, è stato inserito nella fascia A del Servizio sanitario nazionale. Visanne si aggiunge dunque alla lista del farmaci che negli ultimi mesi sono diventati rimborsabili, che sono Devicius, Zafrilla, Endovelle ed Endodien. Si tratta di un nuovo significativo passo avanti per l’accesso alle cure, ma anche per il riconoscimento della patologia, che fino a pochi anni fa era ancora poco conosciuta e che tuttora richiede spesso un iter diagnostico troppo lungo. L’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, da oltre 18 anni impegnata nella difesa dei diritti delle donne con endometriosi, accoglie con soddisfazione la notizia che dimostra come sulla patologia e sui costi ad essa connessi si stia iniziando a porre maggiore attenzione. «L’endometriosi spesso pesa in maniera importante sull’economia delle donne che ne sono affette – commenta Annalisa Frassineti presidente dell’A.P.E. – Alcune di loro rinunciano a curarsi perché non hanno la disponibilità per farlo, complice anche le difficoltà che affrontano nel mondo del lavoro e le mancate tutele. Non dover quindi pagare la pillola è sicuramente un grande aiuto e un primo importante passo verso un’equità di diritti». Tuttavia, aggiunge Frassineti, «la terapia deve essere sempre prescritta dal proprio ginecologo di fiducia. Pertanto si consiglia di non modificare la propria terapia in base al farmaco che si trova in fascia A, ma di restare fedeli al percorso indicato dal proprio medico il quale sceglie il farmaco in base alle specifiche esigenze terapeutiche della paziente». L’endometriosi è una patologia infiammatoria cronica ed invalidante che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, spesso sottovalutata – il ritardo diagnostico va dai 5 agli 8 anni – e dai sintomi subdoli, come dolore pelvico, durante le mestruazioni e i rapporti sessuali, infertilità e affaticamento cronico. Una malattia invisibile che compromette in modo significativo la qualità della vita delle donne che ne soffrono. L’accesso alle cure adeguate è fondamentale. Perciò la rimborsabilità del farmaco è importante per molte donne affette da endometriosi che, finalmente, vedono non solo un riconoscimento della propria patologia come cronica da parte delle istituzioni, ma anche un concreto ed effettivo supporto dal punto di vista economico. Cos’è l’endometriosi? L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, anche se i dati sono estremamente parziali e probabilmente sottostimati. I sintomi più diffusi sono: forti dolori mestruali ed in concomitanza dell’ovulazione, cistiti ricorrenti, irregolarità intestinale, pesantezza al basso ventre, dolori ai rapporti sessuali, infertilità nel 35% dei casi. Per una malattia di cui non si conoscono ancora le cause, per la quale non esistono cure definitive né percorsi medici di prevenzione, per limitare i danni che l’endometriosi provoca, è fondamentale fare informazione per creare consapevolezza! L’A.P.E. è una realtà nazionale che da 18 anni informa sull’endometriosi, nella consapevolezza che l’informazione sia l’unica prevenzione ad oggi possibile. Sul sito dell’APE – www.apendometriosi.it – ci sono tutte le informazioni utili e i progetti per aiutare concretamente le donne affette da endometriosi e per entrare a far parte della rete nazionale. Per informazioni: A.P.E. – Associazione Progetto Endometriosi Sito web: www.apendometriosi.it |