Dopo il successo riscosso al Trento Film Festival, approda a Matera per la sua anteprima regionale il documentario Tra natura e quota: Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane, scritto e diretto da Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon. L’appuntamento è per martedì 27 maggio alle ore 19.30 presso il Cinema Il Piccolo, in collaborazione con la Sezione CAI di Matera.
Prodotto da Cineblend s.r.l. in collaborazione con il Club Alpino Italiano, il documentario è un intenso viaggio visivo ed emotivo attraverso le Alpi Apuane, un territorio al tempo stesso aspro e affascinante, esplorato sotto la guida dell’attore Giovanni Storti, volto amato del cinema italiano e grande appassionato di montagna.
Con la sua consueta ironia e sensibilità, Storti conduce lo spettatore in un percorso alla scoperta di due temi centrali e di grande attualità: la biodiversità e la riduzione del rischio in ambiente montano.
Nel corso del racconto si alternano le voci di esperti e protagonisti del territorio: Alessio Piccioli, presidente della Struttura Operativa Sentieri e Cartografia del CAI, Andrea Ribolini, dottore forestale e guida ambientale escursionistica, Elena Alberti, biologa dell’Orto Botanico Pellegrini-Ansaldi, Gionata Landi, guida alpina e tecnico del Soccorso Alpino, Alberto Grossi, esperto ambientale e Veronica Pierotti, presidente della Sezione CAI di Forte dei Marmi.
Il progetto è stato realizzato con il supporto di Karpos, AKU, Vibram, Garmin Italia, Subaru Italia, Buona Visione Snc e Hotel La Lanterna srl.
Gli autori Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon, con il supporto di Cineblend srl e con la piena collaborazione del Club Alpino Italiano, dopo aver registrato l’interesse del pubblico in occasione delle centinaia di proiezioni del documentario sulla tragedia della Marmolada e sul mondo del soccorso alpino, hanno ritenuto necessario prendersi “un respiro” per tornare a parlare di ambiente e sicurezza in montagna, questa volta volutamente con leggerezza e ironia. Due temi che involontariamente e inevitabilmente sono stati vissuti, invece, in modo drammatico nel precedente lavoro Marmolada 03.07.22. Riflettere sul mondo montano in evoluzione, per effetto dell’antropizzazione o dell’innalzamento delle temperature, e capire che per frequentarlo è necessario aggiornare le proprie conoscenze e magari anche le proprie attrezzature, è una cosa cui bisognava dare risposta e la persona, che più di tutte poteva portare questi temi ad un vasto pubblico, con ironia e spensieratezza, era Giovanni Storti.
Un’occasione per scoprire con ironia un territorio selvaggio e riflettere sui problemi che ne minacciano la conservazione. Filo rosso di questa avventura proprio la biodiversità, concetto coniato nel 1988 dall’entomologo Edward Wilson: quell’interconnessione magica fra individui di tutte le specie che, come ricorda lo stesso Giovanni Storti “può essere definita come la ricchezza di vita sul nostro pianeta.”
Secondo filo rosso la riduzione del rischio in montagna qui introdotta, grazie all’ironia di Giovanni Storti, con il giusto equilibrio fra leggerezza e profondità, l’obiettivo di aiutare il pubblico a prendere consapevolezza di questo delicato tema soprattutto in questo momento di grande mutamento per il territorio. Tre le giornate di questo percorso: la prima immersi nelle fragranze e nel fascino dell’Orto Botanico Pellegrini – Ansaldi per poi arrivare, nel pomeriggio al Rifugio Puliti. La seconda giornata è dedicata, invece, al Monte Nona. E il terzo giorno alla mitica Ferrata del Monte Procinto, la più antica d’Italia. |