Redazione del giornale scolastico ilSottosopra dell’ITET Blaise Pascal di Foggia è lieta di annunciare il tema di gennaio, in seno al concorso “Piccoli Giornalisti Crescono”, rivolto ai ragazzi e alle ragazze delle terze classi delle scuole medie della provincia di Foggia.
TEMA DI GENNAIO:
La pace grida la sua urgenza. «(…) La pace, che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità.» – Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Sei un/una giornalista e, partendo da questo passaggio sulla pace, contenuto nel messaggio di fine anno del Presidente Mattarella, decidi di scrivere un articolo (editoriale) rivolto a lettori e lettrici.
Intanto siamo lieti di annunciare il vincitore del mese di dicembre. Davide Lucera – classe 3 N I.C. Foscolo-Gabelli si aggiudica il mese. La premiazione avverrà domenica 12 gennaio alle ore 10.30 presso l’Istituto B. Pascal.
Ricordiamo che gli elaborati dovranno essere inviati all’indirizzo e-mail: info@ilsottosopra.info entro e non oltre il 31 gennaio 2025.
Il concorso è patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia – Ufficio V – Ambito territoriale Foggia e dalla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, organizzato in collaborazione con Foggia Città Aperta. UBIK di Foggia e da La Città del Cinema, la Biblioteca “La Magna capitana” di Foggia e dell’associazione ACIF “Ensemble” di Foggia.
Anche in questa settima edizione il Premio avrà una cadenza mensile.
I migliori articoli inviati alla redazione del giornale ilSottosopra saranno premiati da una giuria. Tutti gli articoli mensili vincitori parteciperanno ad una ulteriore selezione per stabilire l’articolo migliore dell’anno scolastico 2024/2025.
Per l’assegnazione del premio finale della 7ª edizione, il voto sarà aperto a tutti/e dal web e decreterà il vincitore/la vincitrice, congiuntamente con il parere della giuria tecnica.
Davide Lucera – classe 3 N I.C. Foscolo-Gabelli
Nel nome di Giulia: un impegno per spezzare il silenzio sulla violenza di genere
Un’aula gremita, volti seri e un silenzio che parla più di mille parole.
Così si è svolta oggi alla Camera dei Deputati la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, nata dalla tragedia che ha scosso l’Italia intera. Da un dolore insopportabile, è emerso un impegno concreto per combattere la violenza di genere.
Il padre di Giulia, Gino Cecchettin, ha lanciato un messaggio forte: “È il tempo di unire le forze, di costruire ponti invece di erigere muri, di guardare al futuro con determinazione e speranza”. Parole che invitano a riflettere su un dramma che riguarda tutta la società.
Giulia è il nome di tutte le donne che non possono più raccontare la loro storia, vittime di una violenza che non nasce da un momento isolato, ma da una cultura che insegna il possesso e minimizza comportamenti pericolosi.
In Italia, ogni anno, più di 100 donne vengono uccise da chi diceva di amarle.
Dietro a questi numeri, infatti, ci sono vite spezzate, famiglie distrutte e sogni infranti. Non possiamo restare indifferenti. La violenza di genere è una ferita nella coscienza collettiva, un problema che non riguarda solo chi lo vive da vicino.
La Fondazione Giulia Cecchettin vuole agire, non solo parlare. I progetti educativi sono al centro del loro impegno: entrare nelle scuole per insegnare ai giovani che amare non significa possedere e che il rispetto è la base di ogni relazione.
Agli studenti e studentesse, spetta il compito di cambiare le cose. Non bisogna girare lo sguardo, abbassare la voce. Ogni gesto conta. Non si possono accettare battute o atteggiamenti sessisti, è necessario costruire un clima di rispetto. Nel nome di Giulia e di tutte le donne che non ci sono più, si può costruire una società dove il femminicidio smetta di esistere. Non è un sogno irrealizzabile: è un obiettivo necessario.