Milano, 25 maggio 2023 – Non c’è più tempo da perdere: la prima generazione libera dal fumo deve diventare realtà. Perché smettere di fumare, o non cominciare proprio, è una conquista per tutti e per il pianeta. Per la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, la Giornata Mondiale Senza Tabacco è da sempre occasione per fare il punto sull’abitudine al fumo e per rilanciare la sua lotta senza riserve contro il tabagismo, partendo da un presupposto: la pandemia da tabacco è la prima causa evitabile di morte. Francesco Schittulli, presidente di LILT nazionale: “La Giornata Mondiale Senza Tabacco è uno dei capisaldi del programma annuale di prevenzione oncologica della LILT ed è l’occasione per prendere coscienza dell’evoluzione del consumo di tabacco, in particolar modo tra i giovani, e in particolare tra le ragazze. La ricerca sui dati del fumo presentata quest’oggi ci mostra uno spaccato delle scelte e delle abitudini dei fumatori della Regione Lombardia, rivelandosi uno strumento utile per calibrare al meglio le future iniziative per contrastare questo fenomeno. Ed è proprio partendo da questo prezioso contributo che abbiamo deciso di realizzare un’indagine che dovrebbe coprire tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di rafforzare la stretta collaborazione con le Istituzioni nel percorso verso la prima generazione libera dal fumo. Nonostante la lotta al tabagismo sia sempre stata tra le principali missioni della LILT e della stessa Unione Europea, lo scenario attuale, reso più complesso dall’introduzione delle sigarette elettroniche, a tabacco riscaldato e delle recenti puff bar, ci pone davanti nuove sfide. Se inizialmente, infatti, questi nuovi dispositivi si sono presentati sul mercato come sostituti alla sigaretta, ora si stanno invece affermando come scelte elettive, dettate principalmente dalla moda del momento. Un dato che dimostra quanto la consapevolezza dei rischi legati a questi nuovi modi di fumare sia ancora parziale. Il compito della LILT, parallelamente al supporto delle iniziative proposte dalle istituzioni, come quella coraggiosamente positiva del Ministro Schillaci di estendere i divieti di fumo, è quello di continuare a promuovere l’educazione alla salute, attraverso percorsi di informazione e sensibilizzazione dedicati in particolare alle scuole. È fondamentale seminare messaggi di prevenzione che attecchiscano nell’animo dei giovani, anche alla luce dell’importanza che questi ultimi possono avere nell’incentivare uno stile di vita libero dal fumo all’interno della famiglia per una più lunga e migliore qualità di vita. Un altro dato emerso dalla ricerca che credo debba essere attenzionato è quel 70% di fumatori che ha tentato almeno una volta a smettere. Una percentuale importante, che ci porta ad un’altra sfida: quella di essere in grado di intercettare e di accompagnare con l’adeguato supporto tutte le persone che dimostrano la volontà di smettere”. Aggiunge Marco Alloisio, presidente di LILT Milano Monza Brianza: “Il nostro monitoraggio annuale sul fumo ci conferma che i nuovi prodotti del mercato del tabacco incuriosiscono e fanno tendenza. I dispositivi usa e getta addirittura dilagano. Ma c’è un segnale che va colto: i fumatori stessi giudicano l’aumento dei divieti di fumo e del prezzo dei prodotti le due strategie più efficaci per incidere sui consumi. In particolare vale per i più giovani: 7 su 10 sarebbero disponibili a smettere di fumare se ci fosse un divieto. Ecco perché sosteniamo la petizione europea per costruire una nuova generazione senza fumo. Donne e uomini che hanno davanti a loro un futuro ancora tutto da scrivere”. Indagine sul fumo in Lombardia – LILT ha affidato alla società di ricerca SWG una nuova indagine sulle abitudini del fumo in Lombardia, con l’obiettivo di indagare le scelte e i modelli di consumo dei fumatori, considerando anche nuovi e vecchi dispositivi e la reale conoscenza degli effetti generati dai diversi dispositivi in commercio ma anche di esplorare le abitudini e le motivazioni che spingono i giovani ad approcciarsi al fumo. L’analisi è stata presentata il 25 maggio, alla Fondazione Feltrinelli di viale Pasubio a Milano, in un evento alla presenza di Francesco Schittulli, presidente Nazionale LILT, Marco Alloisio, presidente di LILT Milano Monza Brianza, Riccardo Grassi, ricercatore SWG e Silvano Gallus, responsabile del Laboratorio di Ricerca sugli Stili di Vita dell’Istituto Mario Negri. L’indagine – Nella ricerca è stato analizzato un campione di 1.450 fumatori lombardi, con età compresa tra i 18 e i 70 anni. Il quadro è sostanzialmente simile al 2022, anche se si assiste a una leggera diminuzione dei fumatori tradizionali (dal 37 al 33%) e a un aumento di chi utilizza in forma prevalente (più 2%) o combinata (più 4%) dispositivi elettronici. Il modello di consumo risulta sempre più diversificato. “I fumatori occasionali o abituali che utilizzano più dispositivi sono oltre il 40% del totale dei fumatori. L’analisi registra un vero boom dei dispositivi usa e getta, utilizzati almeno occasionalmente da quasi un fumatore lombardo ogni 5; la percentuale sale a uno ogni tre tra gli under 24 – spiega Riccardo Grassi, ricercatore SWG. – La forte penetrazione tra i più giovani di questi dispositivi evidenzia come i consumatori continuino a cercare nuovi prodotti: la curiosità resta il primo motore di avvicinamento al fumo”. I fumatori tradizionali sono soprattutto donne, il 57%, con un’età prevalente compresa tra i 55 e i 70 anni (48%). Il fumo rappresenta principalmente un modo per rilassarsi e vi è un diffuso desiderio di smettere di fumare che però non riesce a concretizzarsi. Un terzo dei fumatori ha iniziato a fumare a meno di 16 anni. Tra i 18 – 24enni il dato è quasi la metà. Si conferma un accesso al fumo che parte soprattutto dal contesto amicale. Uno stipendio medio di un mese va in fumo – La spesa media per fumo e svapo supera i 25 euro settimanali, con una proiezione di oltre 1.300 euro all’anno: in pratica ogni anno uno stipendio medio di un lombardo se ne va in fumo. Tre fumatori su 5 dichiarano che vorrebbero smettere. Per oltre il 30% dei fumatori lombardi il fumo rappresenta una dipendenza o una condanna e quasi il 70% di loro ha provato almeno una volta a smettere di fumare. L’incidenza più alta è tra i fumatori occasionali. Un fumatore su cinque (in particolar tra gli under 35) ha partecipato a incontri ed eventi di prevenzione e sensibilizzazione contro il fumo. Il divieto assoluto di fumo per i giovani imposto di recente in Nuova Zelanda provoca reazioni contrastanti: è un’attenzione apprezzata dai più giovani, ma si teme possa generare un aumento del mercato nero. Gli irriducibili – La quota di fumatori incalliti è relativamente ridotta (tra il 25 e il 40% del totale degli attuali fumatori) ed è poco permeabile a qualsiasi iniziativa di contrasto. Un fumatore su quattro ritiene che non dovrebbe esserci alcuna strategia pubblica di riduzione del fumo ma il divieto assoluto di fumo avrebbe effetti soprattutto sui più giovani. Dai 18 ai 24 anni smetterebbe il 69%. La percentuale scende con l’età. Un simile provvedimento è però considerato efficace solo dal 30%. Nuovi dispositivi – Cresce la percentuale di chi ritiene i dispositivi a tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche dannose per la salute e per l’ambiente, diminuisce in maniera marcata la percentuale di chi ritiene che la scelta di questi dispositivi sia legata alla volontà di smettere di fumare o di ridurre i propri consumi. Praticità e pressione sociale spingono queste scelte, nonostante cresca la consapevolezza dei pericoli legati al loro utilizzo. Lessons from the future – Da sempre le giovani generazioni sono al centro dei percorsi di sensibilizzazione contro il fumo, per informare ed educare sulle azioni nocive del tabacco. Per la campagna 2023 LILT ha scelto una classe di liceo e un sorprendente sguardo al futuro, per non mandarlo in fumo. Con Lessons from the future, grazie alla collaborazione pro bono con l’agenzia Tbwa Italia, LILT ha portato i giovani avanti nel tempo, per invitarli a scegliere oggi la salute di domani. In un video, strumento chiave della campagna, gli studenti dell’Istituto superiore Iris Versari di Cesano Maderno (Monza Brianza) si trovano a tu per tu con il proprio alter ego adulto e con la sua storia colpita o no dal fumo. Perché senza fumo, tutti possono iniziare a scrivere storie diverse, per noi e per il nostro pianeta e i ragazzi di oggi possono mandare chiaro e forte questo messaggio. Petizione per la prima generazione europea libera dal fumo – Proprio per salvare le nuove generazioni e contrastare i danni ambientali causati dal fumo, LILT ha scelto di promuovere l’iniziativa dei cittadini europei che ha l’obiettivo di creare la prima generazione libera dal tabacco entro il 2030, affiancando l’Istituto Mario Negri, coordinatore italiano della petizione. L’obiettivo è raccogliere 1 milione di firme a livello europeo entro il 16 gennaio 2024, di cui almeno 54 mila in Italia, a supporto della proposta per il Parlamento europeo di mettere fine alla vendita di tabacco e prodotti a base di nicotina ai cittadini europei nati dopo il primo gennaio 2010. Una scelta che è già realtà in Nuova Zelanda, primo paese ad aver approvato una legge a tutela dei più giovani, vietando la vendita di sigarette a tutti i nati dopo il primo gennaio 2009. Per poter firmare la petizione occorre essere cittadini europei e avere almeno 18 anni. Commenta Silviano Gallus, capo dipartimento Ricerca ambiente e salute dell’Istituto ricerche farmacologiche Mario Negri: “Abbiamo un’occasione unica di liberare l’Europa dal tabacco. Per questo abbiamo bisogno del supporto di tutti. Invitiamo a firmare questa petizione chi, come noi, pensa che sia importante vivere in un ambiente sano e in un futuro libero dalla schiavitù della nicotina”. Per informazioni e per firmare la petizione: legatumori.mi.it/giornatasenzatabacco www.lilt.it |