GIOVINAZZO, LA TASSA DI SOGGIORNO NASCE CON PROVVEDIMENTI CONDIVISI DALLE ASSOCIAZIONI DEL SISTEMA RICETTIVO LOCALE

FEDERALBERGHI: LAVOREREMO INSIEME PERCHE’ L’IMPOSTA PORTI NUOVE RISORSE PER LO SVILUPPO DEL TURISMO. A BARI PORTE CHIUSE AL CONFRONTO E ABBIAMO IMPUGNATO IL PROVVEDIMENTO AL TAR E AL CONSIGLIO DI STATO

La Federalberghi ha partecipato attivamente alle attività finalizzate alla regolamentazione e all’attuazione della tassa di soggiorno a Giovinazzo, la destinazione turistica emergente a nord di Bari che nel 2022 ha contabilizzato ben 106mila presenze. Il confronto proficuo con il Sindaco Michele Sollecito e l’assessora al Turismo Cristina Piscitelli ha contribuito a consolidare un’intesa costante con i rappresentati delle strutture ricettive che troverà il suo ambiente operativo in un tavolo tecnico con funzioni consultive e progettuali per monitorare l’applicazione della nuova imposta di scopo. Con questa metodologia condivisa sarà possibile controllare la destinazione delle risorse che, per legge, è vincolata alla realizzazione di interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali e dei relativi servizi pubblici.
I turisti che sceglieranno Giovinazzo per le loro vacanze, a partire dal 2024, pagheranno la tassa di soggiorno. Lo faranno in cambio di una serie di servizi a loro dedicati, grazie agli investimenti in materia di turismo che il Comune di Giovinazzo ha già predisposto negli ultimi anni.
La Federalberghi ha confermato ancora una volta la sua disponibilità di lavorare a favore dello sviluppo turistico dei territori. A Giovinazzo l’interlocuzione istituzionale è stata disponibile e porterà buoni risultati per tutti. Al contrario di Bari dove le associazioni delle strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere hanno fatto ricorso al Tar e al Consiglio di Stato contro il provvedimento del Comune. L’assessore al Turismo del capoluogo ha scelto, infatti, di operare unilateralmente, senza il coinvolgimento delle parti sociali, in un contesto dove l’abusivismo ricettivo è al 50% del totale e con un provvedimento che lo stesso Tar ha definito “non ancora concluso”. Il risultato dei primi due mesi di applicazione (ottobre e novembre 2023) ha certificato che a Bari l’imposta è stata evasa per oltre il 50%.

«Il modello operativo con l’amministrazione comunale di Giovinazzo – dichiara Francesco Caizzi, vice presidente nazionale e leader barese e pugliese della Federalberghi – ha dimostrato che la Federalberghi ha sempre messo al primo posto la legalità e lo sviluppo turistico dei territori. Abbiamo lavorato attivamente con il Sindaco Michele Sollecito e l’assessora al Turismo Cristina Piscitelli perché un provvedimento, previsto per legge, come quello della tassa di soggiorno, sia articolato sul territorio nella maniera più proficua per tutti i player della filiera turistica, mantenendo sempre viva l’attenzione alla legalità. La tassa di soggiorno a Giovinazzo sarà una parte della strategia turistica già ben avviata, drenando ulteriori risorse per gli investimenti per lo sviluppo e la riqualificazione del sistema ricettivo locale e del turismo in generale.»

«A Bari – conclude Caizzi – il Sindaco e l’assessora al ramo non ci hanno permesso di operare con le stesse modalità. Siamo stati esclusi da tutte le decisioni prese in materia di tassa di soggiorno. Abbiamo fatto ricorso, insieme alle associazioni della ricettività extra alberghiera, al Tar e al Consiglio di Stato contro un’imposta iniqua e inopportuna che determina solo concorrenza sleale, in un contesto in cui l’abusivismo ricettivo invade le strutture cittadine e contabilizza oltre il 50% di evasione, vale a dire più di 800 strutture ricettive completamente “a nero”. Il risultato dei primi due mesi di applicazione (ottobre e novembre 2023) ha certificato che l’imposta è stata evasa per oltre il 50%.»