HDL Nardò – SPROFONDA, A RIETI SCONFITTA PESANTISSIMA

I granata giocano un quarto, poi spariscono dal match e portano a casa una figuraccia 

Se si potesse, questa domenica sarebbe da cancellare. Non tanto per la sconfitta, che da queste parti ci può stare, ma per la prestazione horror. La partita in casa di Real Sebastiani Rieti è un passo indietro, anzi due, rispetto ai progressi delle ultime settimane. Hdl Nardò Basket gioca solo un tempo, poi l’ottima compagine di casa alza la muraglia e lascia ai granata solo spiccioli e una figuraccia. Ko rimediabile in un’ottica di classifica, nulla è perduto, chiaramente. A patto che coach Dalmonte in settimana sappia ripescare i suoi dal burrone della possibile depressione.   

Al PalaSojourner Nardò ha un “giocatore” in più, Onda Granata, in terra laziale per alimentare il desiderio pazzo di un’impresa. Con senno di poi, un azzardo. Il primo quintetto di Dalmonte è il solito: Parravicini, Smith, La Torre, Stewart jr. e Iannuzzi. La apre Parravicini con una doppia bomba centrale. Le prime battute confermano le premesse della vigilia, la Real difende con il coltello tra i denti. Sarto si incarica di tenere i laziali in scia, anche lui, con due triple consecutive. Smith fa spazio a Baldasso. Le due squadre sbagliano molto, il primo quarto non passerà alla storia come uno dei più belli. Intanto Sarto infila la terza bomba di giornata. Nikolic rileva La Torre, ex di turno, ma il migliore di Hdl è Parravicini, finalmente con le mani caldissime dall’arco. L’incrocio con il suo ex coach Alessandro Rossi, evidentemente, è un fattore positivo. Stewart jr. appoggia facile da sotto e Nardò va a +6. Entrano anche Ferrara e Maspero, quest’ultimo rompe subito gli indugi con un canestro da tre. Il bilancio del primo quarto è 17-22. Mai illusione sarà più grande di questo parziale. 

Smith rientra sul parquet, ma non riesce a sbloccarsi. I reatini difendono su di lui con intensità doppia. Dopo tre minuti, comunque, i padroni di casa rimettono tutto in parità (22-22). Rientrano Parravicini e Stewart jr., Dalmonte rimescola gli uomini per gelare l’abbrivio della squadra in maglia bianca, che ora difende a tutto campo. Nardò si sblocca nella seconda frazione con Iannuzzi dalla lunetta (1/2) dopo oltre cinque minuti. Smith continua a provarci senza paura dall’arco, ma i primi punti arrivano solo con i liberi. Gli errori, da una parte e dall’altra, sono tantissimi, frutto di frenesia e imprecisione. Nardò, se possibile, sbaglia di più. RSR lentamente accumula un buon vantaggio di sei punti. Iannuzzi prende tutti i rimbalzi, ma non basta. Anche perché dall’altra parte si è accesso (con un po’ di ritardo) Jazz Johnson, non proprio un dettaglio nell’economia del match. Il secondo quarto, incredibilmente, si chiude senza canestri su azione per il Toro. Passaggio a vuoto totale, ma è solo l’inizio. Si va al riposo sul 35-28 con appena sei liberi all’attivo per Nardò. 

Al rientro in campo Smith ci prova subito in penetrazione, ma non c’è niente da fare. La sua giornata è nerissima. Senza l’apporto consistente degli americani i granata non possono andare molto lontano. La partita è sporca, Hogue e Ancellotti hanno tre falli. Ma Rieti si aggrappa a Johnson, a segno da lontano. Piccin lo imita, 6-0 terrificante e il vantaggio della Real adesso è +13. Il cerchio sembra chiuso, sigillato, non entrano nemmeno i due liberi di Iannuzzi e un tentativo dall’arco di La Torre. Gli statistici aprono gli archivi, Maspero segna su azione dopo una quindicina di minuti di vuoto. Un’eternità in questo gioco. Sarto infila tre liberi, a +18 il match sembra chiuso. Segna Ferrara, ma la difesa di Rieti non lascia scampo a un Toro orribile. 55-34 alla fine del terzo quarto, 12 punti e la miseria di due canestri su azione in 20 minuti per Nardò.

La cronaca, ormai, è relativa. I ragazzi di Dalmonte non vedono l’ora di essere altrove. Russ Smith viene colpito al volto in maniera fortuita, forse ha un taglio e prende direttamente la strada degli spogliatoi scalciando tutto quello che trova sul cammino. L’estrema sintesi di giornata e, forse, della strampalata e impronosticabile stagione dell’americano di New York, costantemente nervoso e impreciso. La quarta parte del match si gioca solo per le statistiche, Rieti consolida il vantaggio senza grossi sforzi. L’Hdl odierna è troppo brutta per essere vera. È una disfatta forse senza precedenti: 77-46. I numeri lasciano a bocca aperta: 9/28 da due e 7/31 da tre di squadra, Smith fa 1/10 da due e 0/4 da tre. Ma il numero 3, ovviamente, non è l’unico responsabile del pesante ko.

Una squadra ai minimi termini, che nei prossimi giorni dovrà riflettere e lavorare parecchio.