
CORPI CELESTI
Palazzo De Donno, Cursi (LE)
1 e 3 agosto 2025
mostre visitabili fino al 31 agosto 2025
Ingresso libero
Io vorrei chiedere a chiunque mi ascolti – aspettando risposta, naturalmente, solo nel cuore:
credete davvero che la vita umana sia sempre e solo trionfo sull’altro?
Anna Maria Ortese, Corpo Celeste
Comunicato Stampa
Il 1° e il 3 agosto 2025, Palazzo De Donno a Cursi ospita Corpi Celesti, festival dedicato alla fotografia, alle arti visive e performative promosso da Ecomuseo della Pietra Leccese e 34° Fuso nell’ambito di Luoghi Comuni di Regione Puglia.
È uno spin off di Intrance, realizzato nel 2021 e curato dall’artista visiva e fotografa Alessia Rollo, un festival di fotografia, residenze artistiche e arte relazionale che in spazi urbani, palazzi storici e corti poneva l’accento sul corpo come cartina tornasole di questioni legate al genere, all’economia e questioni politiche globali.
Corpi Celesti è l’evoluzione della collaborazione tra 34° Fuso e Alessia Rollo che in questa nuova e ritrovata collaborazione si allarga e si fonde con il contesto e la pratica progettuale dell’Ecomuseo della Pietra Leccese a Cursi.
Corpi Celesti mette al centro della riflessione collettiva l’essere umano che attraverso il suo organismo si fa manifesto e azione. Un festival-percorso che, con mostre fotografiche, performance, proiezioni, talk e laboratori si propone di rendere elastico e mutevole il valore del corpo per indicarci e svelare quei pregiudizi, stereotipi geografici, sociali, sessuali che condizionano il nostro modo di guardarci, pensarci e relazionarci.
In un tempo in cui le tensioni sociali e politiche si dimostrano ai massimi storici il corpo ritorna ad essere strumento di comunicazione, protesta ma anche cambiamento e alternativa.
Il corpo è un luogo-simbolo di un’evoluzione di pensiero, spazio politico, sociale, economico e di genere: ma è anche oggetto della maniera in cui il genere umano si rappresenta nello spazio e nel tempo storico.
Questo festival e la sua tematica rientrano a pieno titolo nella pratica artistica e sociale sviluppata nel corso degli ultimi mesi attorno a Palazzo de Donno gestito, grazie al progetto Luoghi Comuni della Regione Puglia, dall’Associazione Ecomuseo della Pietra Leccese, presidio culturale che ha dato vita a importanti riflessioni e iniziative sull’abitare i luoghi e fare comunità, insieme a pratiche di riflessione sulla memoria collettiva e di ripensamento degli archivi fotografici e filmici.

MOSTRE | dall’1 al 31 agosto – Palazzo De Donno
Il percorso espositivo – che inaugura il 1° agosto e che sarà visitabile fino al 31 agosto a Palazzo de Donno e Parco Rimembranze a Cursi – presenta nove progetti che indagano il corpo come terreno di affermazione, ritualità, dissidenza o trasformazione. In La Candelora a Montevergine, Alessandro Gattuso documenta un rituale queer e religioso che celebra la libertà di espressione di genere. Grace Martella, con Memorie del transitare, propone un racconto intimo sulla transizione di genere nel Sud Italia. In The Bears, Alejandra Carles-Tolra esplora il rapporto tra sport e identità attraverso il ritratto di una squadra femminile di rugby. Gloria Oyarzabal in Woman go no’green propone una lettura de-coloniale femminista su genere, razza, età e identità. Federico Estol, con Héroes del Brillo, trasforma i lustrascarpe di La Paz in supereroi urbani per riscattare dignità e visibilità. In Females, a Sicilian story, Ornella Mazzola racconta il mondo femminile attraverso la memoria di una famiglia siciliana. Rubén H. Bermúdez riflette sull’identità afrodiscendente in Spagna nel progetto E tu, perché sei nero?, mentre Roberto M. Tondopó intreccia lutto e ritualità messicana in Transito, in the name of the Glorious San Sebastian, per parlare di mascolinità non conformi. Invece Myrto Papadopoulos, con Spirits unseen, indaga la vita delle donne Pomak in Tracia, sospese tra isolamento e trasformazione. Infine, Rossella Piccinno in Viaggio della sposa e interramento compie un gesto simbolico e performativo sulla libertà femminile e la rottura degli archetipi.

PERFORMANCE, TALK, LABORATORI E PROIEZIONI
Venerdì 1° agosto
Il festival si apre alle 17.30 con My Body, My Choice, laboratorio condotto da Gaia Barletta del collettivo 73100 Gaya: un’esperienza partecipativa dedicata all’ascolto e alla libera espressione del corpo. Alle 20.00 l’inaugurazione ufficiale e la visita guidata delle mostre, a cura di Alessia Rollo, dà il via al programma. Alle 21.00 prende vita in Piazza Pio XII Dance Me to the End of Love, performance finale del laboratorio di tango terapia guidato da Ilaria Caravaglio insieme all’Associazione Parkinson Salento e realizzato nell’ambito dell’avviso pubblico Invecchiamento attivo della Regione Puglia, un progetto che valorizza il contatto fisico e il ritmo come strumenti di benessere. Alle 21.15 si tiene l’incontro Il corpo come geografia del personale, durante il quale l’artista visiva Alessia Rollo dialoga con le autrici ed artiste Grace Martella, Rossella Piccinno e Claudia Mollese. Alle 21.45 prende il via la rassegna Corpi Mutanti, Corpi Migranti, una selezione di cortometraggi realizzata in collaborazione con la Festa di Cinema del reale: cinque opere che affrontano temi urgenti come l’esilio, la memoria, la repressione e il desiderio di libertà, tra immagini poetiche e testimonianze visive da diversi paesi. La serata si conclude con il DJ set di Giovanni Antonaci.
Domenica 3 agosto
La serata si apre alle 20.45 con È di qua?, reading performativo di Andjelka Vulić che racconta con ironia e lucidità l’esperienza della migrazione come gioco di resistenza e reinvenzione identitaria. Alle 21.30 va in scena L’io Minimo. Operetta elettronica per contentarsi del sè, scrittura dal vivo di Giulia Maria Falzea, con musica dal vivo di Giorgio Distante: l’ideazione del lavoro muove dallo studio di “The minimal self” saggio del sociologo Christopher Lasch che analizza la cultura del narcisismo. Il festival si chiude alle 22.30 con l’esplosivo DJ set di The Covellas, duo di sorelle che trasforma la pista in un luogo gioioso, fluido e collettivo.
Corpi Celesti è realizzato da Ecomuseo della Pietra Leccese in collaborazione con 34° Fuso nell’ambito di Luoghi Comuni, cura delle mostre Alessia Rollo in collaborazione con Cinema del reale, coordinamento generale Alessandra De Luca, Gianluca Rollo, identità visiva e progetto grafico Big Sur realizzato in collaborazione con Comune di Cursi.