La Cisl Bari in prima linea contro le liste d’attesa infinite nella sanità pubblica

Far valere il proprio diritto alle cure e accedere in tempi “normali” a visite, ricoveri e prestazioni ambulatoriali. Di questo si è parlato durante l’assemblea pubblica organizzata da Cisl e Fnp Cisl e incentrata sull’annoso problema delle liste d’attesa nella sanità pubblica, svoltasi martedì 23 aprile nella parrocchia San Carlo Borromeo di Bari, al quartiere Libertà.

“Quella di martedì è stata la 22esima assemblea che abbiamo organizzato nelle province di Bari e della Bat da quattro mesi a questa parte – ha spiegato il segretario generale della Cisl locale, Giuseppe Boccuzzi -. Con questi incontri spieghiamo ai cittadini come esercitare effettivamente il loro diritto alle cure e diciamo loro come comportarsi quando si trovano davanti a liste d’attesa infinite. Noi rivendichiamo una legge dello Stato che risale al 1998, nulla di più. In parallelo abbiamo messo in piedi un tavolo contrattuale con le direzioni generali delle Asl di Bari e della Bat con le quali stiamo cercando delle soluzioni a questa problematica, che vanno dal rafforzamento degli organici all’incremento dei budget della sanità privata accreditata. La Cisl è in prima linea in questa città e in questa provincia per la salute dei cittadini: per noi la persona è al centro sempre, non solo quando lavora”.

Sinora sono stati oltre mille i cittadini che, attraverso il supporto e la modulistica messa a disposizione da Cisl e Fnp Cisl, sono riusciti a velocizzare i tempi di accesso alle prestazioni sanitarie che in alcuni casi erano di mesi, se non anni. “Il Cup mi aveva prenotato una visita specialistica nel 2025 – racconta un cittadino, cardiopatico -, ma dopo l’invio dell’istanza, grazie all’aiuto dei volontari della Cisl, la Asl mi ha richiamato e mi ha fissato una nuova data a distanza di pochi giorni”.

A causa di queste liste d’attesa infinite sempre più persone sono costrette a rivolgersi alla sanità privata e chi non può permetterselo arriva alla decisione di rimandare o, peggio, rinunciare alle cure. Pochi sanno che ci sono tempi massimi entro cui le prestazioni devono essere svolte. Che fare? Accettare la data proposta (per far emergere il problema) e poi, in applicazione del decreto legislativo 124/1998, richiedere all’Asl la possibilità di svolgere la prestazione nei tempi riportati nell’impegnativa del medico curante, in intramoenia, pagando solo il ticket, se dovuto. Per farlo basta inviare una istanza (per mail o raccomandata), anche attraverso le sedi Fnp Cisl o Cisl, al direttore sanitario della Asl o dell’Azienda ospedaliera di riferimento.

All’assemblea di martedì, aperta a tutta la cittadinanza e alle forze politiche di ogni schieramento, hanno preso parte i segretari di Cisl e Fnp Cisl, Giuseppe Boccuzzi e Vincenzo Lezzi, il consigliere comunale Francesco Fragola, il vice coordinatore cittadino di Forza Italia e il candidato sindaco del centrodestra Fabio Romito, che ha lodato l’iniziativa del sindacato.

“Quella delle liste d’attesa è una vera e propria emergenza – ha commentato Francesco Fragola -. Perciò proprio in questi giorni, in Commissione Welfare, ho proposto di istituire all’interno di ogni Municipio della città di Bari un presidio che serva ad aiutare quei cittadini a cui non vengono proposte date accettabili per le proprie esigenze di salute a superare questa criticità”.

“Credo che il sindaco, in quanto massima autorità sanitaria cittadina, debba intervenire con ogni mezzo in suo possesso per capire le motivazioni per le quali si creano queste liste d’attesa – ha detto Giuseppe Carrieri -. Dire che la salute dei propri cittadini non è di sua competenza è l’ultima cosa che un sindaco dovrebbe fare”.