Oggi a Barletta si è tenuta una giornata di studi sul tema “La democrazia fragile del XXI secolo”, organizzata dall’amministrazione comunale di Barletta in collaborazione con l’Istituto Reichlin, a Palazzo Della Marra.
Durante la giornata di approfondimento sulla vita e l’attività giornalistica e politica di Alfredo Reichlin è intervenuto il presidente della Regione Michele Emiliano, in collegamento da Roma, a margine della presentazione del libro “La democrazia nel XXI secolo. Riflessioni sui temi di Alfredo Reichlin”, scritto dal presidente emerito della Corte costituzionale Giuliano Amato. Durante il panel della mattina, moderato dal giornalista Francesco Strippoli, presenti anche il sindaco di Barletta Cosimo Cannito, l’assessore alla Cultura del comune di Barletta Oronzo Cilli e la Dirigente Sezione Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali della Regione Puglia Anna Maria Candela.
“Un’iniziativa che mira a ricordare una personalità che è patrimonio dell’Italia intera, ma che la Puglia rivendica come un figlio speciale – ha detto il presidente Emiliano – . Fu un uomo coraggioso sin da giovanissimo, aderendo alla lotta di Resistenza a Roma. Ricordarlo qui oggi a Barletta in una città martire della Resistenza è ovviamente un momento di particolare commozione per chi, come me, crede che la Repubblica sia stata forgiata nel fuoco della lotta di Resistenza, che ci consente oggi di esprimere il nostro pensiero, di vivere in un Paese libero, che consente a ciascuno di realizzare i propri sogni e di gestire il proprio spirito critico senza limiti che non siano quelli del rispetto delle altre persone. Alfredo Reichlin è stata una persona che ho avuto la fortuna di incontrare più volte, una delle mie prime partecipazioni fisiche alla politica fu al funerale di Enrico Berlinguer, di cui Reichlin era un collaboratore strettissimo. Fu una persona che ha seguito l’evoluzione del Partito Democratico in un partito che aveva confermato anche la propria fede atlantica. Aveva immaginato di superare il blocco della democrazia italiana con l’esclusione dei comunisti dal governo attraverso una strategia, quella del compromesso storico, che è stata alla base di molte evoluzioni successive, ma senza poter contare sui grandi partiti di massa per gestire le inevitabili contraddizioni che sempre la politica pone ai principi e ai valori di partenza. Alfredo Reichlin partecipa a quel processo di trasformazione del Partito Comunista in un soggetto completamente staccato dalla tradizione del partito sovietico, fino ad arrivare ad accettare persino l’idea della fondazione del Partito Democratico con entusiasmo e contribuendo alla scrittura del manifesto fondativo del partito. Alfredo è venuto a Bari più volte, abbiamo avuto modo di confrontare le nostre esperienze, quella piccola che stavo vivendo da sindaco di Bari e che sto vivendo adesso da presidente della Regione, le difficoltà di immaginare la sinistra al governo in città e regioni come la nostra nelle quali la maggioranza politica dei cittadini non è schierata col centrosinistra”.
“Ci fu poi un altro momento di grande vicinanza con Alfredo Reichlin – ricorda il governatore Emiliano – quando all’interno del Partito Democratico si costituì una sorta di resistenza al progetto di riforma costituzionale varato dal governo Renzi. Fu uno dei protagonisti di quella vicenda, nella quale molti di noi non si ritrovavano in quella riforma costituzionale. Il successo che il referendum del 4 dicembre ebbe per contrastare quel progetto è un successo che si deve a lui come a tanti altri protagonisti della sinistra italiana che convinsero l’opinione pubblica a respingere quella prospettiva. Alfredo è stato un protagonista garbato, gentile ma anche molto determinato, con una prospettiva e un’accettazione del metodo riformista che egli visse da comunista. Un esempio che noi continuiamo a seguire in Puglia con mezzi e talenti individuali molto inferiori a quelli che mise a disposizione del Paese. Seguo con grandissimo interesse il progetto di dar vita a un’istituzione stabile che possa non solo ricordare l’opera e il ruolo politico di Alfredo Reichlin, ma in particolare che possa restituire alla sinistra europea almeno la capacità di parlare sulle grandi questioni. Ci auguriamo che la Puglia possa continuare a fare sintesi per evitare che una certa idea della politica che oggi nel nostro Paese sembra egemone possa continuare a impressionare i cittadini e a conseguire successi elettorali anche grazie alle divisioni continue della sinistra. Non stiamo facendo solo un’opera di ricordo, non è solo una legittima aspirazione dei barlettani a ricordare la nascita di Alfredo Reichlin ma è qualcosa di più, e da questo punto di vista lo conferma la presenza del presidente Giuliano Amato”.
Il presidente Emiliano ha concluso ricordando la figura di Reichlin: “Credo che la mancanza di figure come Alfredo Reichlin si senta in questo momento in cui la riflessione strategica complessiva sul Paese mi pare povera e molto influenzata dalla contingenza. Ricordare Alfredo Reichlin in questo momento serve anche a farsi coraggio perché questa storia meravigliosa della repubblica italiana è una storia che deve dar vita a esperienze altrettanto importanti”.