LA NOVIA: DAL 9 GIUGNO IN DISTRIBUZIONE IL QUARTO ALBUM DEL TRIO PUGLIESE LA CANTIGA DE LA SERENA PRODOTTO DA ZERO NOVE NOVE.

DAL 13 GIUGNO AL VIA IL TOUR NAZIONALE E INTERNAZIONALE CHE, ANCHE GRAZIE ALLA PROGRAMMAZIONE PUGLIA SOUNDS EXPORT E TOUR ITALIA DELLA REGIONE PUGLIA, PORTERÀ IL PROGETTO IN TURCHIA, LETTONIA, TORINO, IVREA,  POLIGNANO A MARE E LECCE.

NEL CAPOLUOGO SALENTINO, IL 21 GIUGNO, IN OCCASIONE DELLA FESTA EUROPEA DELLA MUSICA, AI CANTIERI TEATRALI KOREJA LA PRESENTAZIONE DEL DISCO CON LA PARTECIPAZIONE DI FARAUALLA, NABIL BEY, L’ESCARGOT, ANDREA DE SIENA, ROBERTO CHIGA.

Anticipato dai singoli “A la una yo naci”, “Almaya” e “La Novia”, prodotto dall’etichetta discografica Zero Nove Nove, distribuito in Italia da Self, in Olanda, Belgio e Lussemburgo da Xango Music e nei migliori store on line da Believe Digital, venerdì 9 giugno esce “La Novia”, quarto album del trio pugliese La Cantiga de la Serena. Dal 2008 l’ensemble formato da Fabrizio Piepoli (voce, chitarra battente, chitarra classica, shruti box, daff, bendir, tamburello, qraqeb), Giorgia Santoro (flauto, bansuri, flauto contrabbasso, arpa celtica, duduk, sajat, cimbali, palmas, voce) e Adolfo La Volpe (oud, chitarra classica, tar, voce) si dedica al recupero e alla rielaborazione della musica antica e tradizionale del bacino del Mediterraneo. Dopo “La Serena” (2016, Workin’ Label), “La Fortuna” (2019, Dodicilune) e “La Mar” (2021, Dodicilune), il nuovo progetto rappresenta l’ennesimo frutto di questo continuo lavoro di ricerca ed esplorazione portato avanti dal trio per riproporre, in una chiave nuova e personale, un repertorio che promuove il dialogo musicale e culturale tra Occidente e Oriente. La sempre presente tradizione sefardita – espressione della cultura e delle tradizioni degli ebrei spagnoli – dialoga con canti, romanze e tarantelle appartenenti a culture ed epoche differenti, proponendo un equilibrio inedito tra innovazione e tradizione. Le radici pugliesi rappresentano il braccio di un compasso fisso al centro, che consente all’altro di tracciare una circonferenza immaginaria che idealmente racchiude tutto il bacino del Mediterraneo. Con queste premesse, il titolo scelto (La Novia, La Sposa) richiama un’immagine dal forte valore archetipico, in modo speciale nelle culture tradizionali del Mediterraneo, un simbolo dalle molte implicazioni mistiche, esoteriche e filosofiche, ma che al tempo stesso conserva nella modernità il forte impatto evocativo della promessa d’amore. Unire in matrimoni simbolici canti, lingue, storie e tradizioni diverse, dando vita a creature nuove, differenti dalle matrici che le hanno generate, è il fulcro concettuale sul quale si innesta la ricerca musicale dell’ensemble. Negli undici brani – cantati in ladino, arabo, italiano e in vari dialetti del Sud Italia – il trio è affiancato da Nabil Bey Salameh, voce dei Radiodervish, dalle Faraualla, quartetto femminile pugliese che esegue un repertorio di polifonie vocali a cappella, dal trio L’Escargot, dal violinista Francesco D’Orazio e dal percussionista e tamburellista Roberto Chiga.

Il cd, come detto, ospita alcuni brani della tradizione sefardita: “A la una yo naci”, che apre il lavoro, “La Novia”, pezzo dall’incedere incalzante e ipnotico che include strofe di un canto salentino, “Adio querida”, una struggente romanza la cui melodia riprende il tema della Traviata di Giuseppe Verdi per un omaggio a Maria Callas, nel centenario della scomparsa della grande diva, e “Arvolicos d’almendra”, composizione dal carattere gioioso nella quale il testo in ladino si sposa perfettamente con quello in griko, antico dialetto di origine greca che ancora si tramanda nella Grecìa Salentina. “La Tarantella”, scritta nel 1693 da Cristofaro Caresana con un testo in italiano, è un chiaro esempio di incontro tra musica scritta e musica tradizionale. Dalla Puglia arrivano la “Tarantella di San Michele” e “Vorrei Volare“, un omaggio a Uccio Aloisi, storico cantore della musica popolare salentina. Completano la tracklist “Almaya” e “Ya Mariam el bikr”, due brani provenienti dal repertorio siriano e libanese, “Longa farahfaza” di Riad Al Sunbati, una delle icone della musica egiziana del ventesimo secolo, per concludere con “Si dolce è ‘l tormento”, madrigale seicentesco di Claudio Monteverdi.

Il lavoro sarà presentato con un tour nazionale e internazionale che partirà il 13 e 14 giugno da Izmir e Istanbul in Turchia, proseguirà in Piemonte il 15 e 16 giugno a Torino per il festival Evergreen ed al Notabene di Ivrea per poi approdare in Puglia con due tappe ai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce il 21 (info e biglietti su vivaticket) e al festival Ad Libitum di Polignano a Mare il 25 giugno. Nel capoluogo salentino, in occasione della Festa Europea della Musica, la presentazione del disco vedrà la partecipazione di Faraualla, Nabil Bey, L’Escargot, Andrea De Siena e Roberto Chiga. Il trio volerà poi per la prima volta in Lettonia dove il 15 luglio si esibirà a Luznava Manor. I concerti in Turchia rientrano nella programmazione Puglia Sounds Export 2023, quelli di Torino, Ivrea a Lecce nella programmazione Puglia Sounds Tour Italia 2023 della Regione Puglia (operazione finanziata a valere su FSC 2014/2020 “Azioni di valorizzazione della cultura e della creatività territoriale – turismo).

Nel corso degli ultimi anni il trio si è esibito in prestigiosi festival e venue in Italia e all’estero (Festival di Bir Miftuh a Malta, Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Le Trouillet ad Alboussière e Temple de Désaignes in Francia, Festival Marathon Hubdy a Brno in Repubblica Ceca, FITS Festival Internazionale di Musica e Teatro a Sibiu in Romania, Il Cammino Celeste nel Salento, Suoni della Murgia ad Altamaura, e altri). Il precedente album è stato accompagnato anche da un documentario prodotto da Zero Nove Nove nella programmazione Puglia Sounds Producers 2020/2021 della Regione Puglia (FSC 2014/2020 Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro). Diretto dal videomaker Giuseppe Rutigliano, girato a Lecce, tra il Fondo Verri e alcune vie del centro storico, “La Mar” racconta il repertorio, il lavoro di ricerca e la genesi dell’ensemble.