La Puglia per Slow Wine 2024

© Marco Del Comune

10 chiocciole, 8 bottiglie, 6 monete e 38 Top Wine: questi i riconoscimenti della Guida Slow Wine 2024 assegnati in Puglia, ai quali si aggiungono i 26 video realizzati in vigna e cantina dai collaboratori, accessibili direttamente dalla guida tramite QRCode.

Disponibile da oggi 11 ottobre in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore, la quattordicesima edizione di Slow Wine racconta le migliori cantine italiane e le etichette più interessanti, selezionate da più di 200 collaboratori sparsi in tutte le regioni della penisola. È l’unica guida in Italia, infatti, realizzata a partire dalle visite di tutte le cantine recensite, tratteggiando così uno spaccato aggiornato e puntuale del panorama vitivinicolo italiano contemporaneo di qualità.

Il tema già accennato lo scorso anno si afferma come centrale in questa edizione: la crisi climatica e le sue conseguenze stanno modellando in maniera significativa il mondo enologico. Le condizioni climatiche avverse, in intensità e forza del tutto eccezionali, unite alla peronospora che ha dimezzato la produzione di intere regioni, la flavescenza che contribuisce all’estinzione di alcune varietà e insetti importati da altri continenti sono elementi che, nel complesso, definiranno in maniera sempre più impattante la produzione italiana (e non solo) del vino, soprattutto di impronta biologica, ponendo questioni importanti sui prezzi delle uve e l’immancabile risvolto della medaglia che è la speculazione.

La Puglia vista da Slow Wine

La Puglia del vino, nonostante il periodo difficile caratterizzato da rincari dei prezzi e dei costi di produzione, e dalle condizioni climatiche sempre più critiche dovute a siccità e temperature ai massimi storici, continua a consolidare la propria posizione, grazie al grande lavoro svolto dai produttori in questi anni. Il successo è dovuto soprattutto a un cambio di passo in viticoltura, con una programmazione oculata degli interventi in vigna durante tutto il periodo di vegetazione e maturazione dell’uva. La riprova è l’aumento di produzione della scorsa vendemmia, nonostante un’annata calda e siccitosa, e la buona tenuta che registriamo nell’annata che sta per cominciare, segnata da grandine e attacchi di peronospora che hanno messo a dura prova i viticoltori.

Per quanto riguarda i vini assaggiati durante questa edizione, si sottolinea la buona prova dei vini rosa, da quelli prodotti con uva di Troia e bombino nero della Daunia e della zona di Castel del Monte, a quelli del Salento a base di negroamaro: hanno freschezza, croccantezza e colori rosa intensi e brillanti come da tradizione. Una presa di coscienza della propria identità, che negli ultimi anni si era un po’ persa a favore di scelte di mercato e di moda che si spera siano solo passeggere. La Daunia e la zona della Puglia centrale confermano ancora una volta la crescita del Nero di Troia, che si colloca tra i vini più rappresentativi della regione alla pari delle zone più blasonate del Primitivo, Manduria e Gioia del Colle, che continuano la loro supremazia in fatto di vendite e richieste di mercato, seguite dal Negroamaro, che quest’anno è piaciuto molto soprattutto nelle etichette che hanno interpretato al meglio la tradizione, con vini eleganti e meno concentrati.

Tutti i dettagli di tipologie, annate e zone di produzione e tutti i riconoscimenti che Slow Wine ha assegnato alle aziende pugliesi sono disponibili qui.

La guida Slow Wine 2024
Il racconto delle 2.006 cantine visitate e recensite è affidato ancora una volta a schede che descrivono i vigneti e i migliori vini (in elenco gerarchico di qualità) disponibili in commercio, nonché le persone dell’azienda. Il lettore, inoltre, ha la possibilità di essere guidato in un viaggio ancora più immersivo grazie ai video girati durante le visite in cantina e in vigna, fruibili da 422 QR code. 

Oltre alle schede dedicate alle cantine, Slow Wine fornisce un racconto puntuale delle migliori etichette con l’assegnazione di una serie di simboli e riconoscimenti: tra i Top Wine, l’edizione 2024 distingue i Vini Slow (vini che, oltre ad avere una qualità eccellente, condensano valori legati a territorio, storia e ambiente) e i Vini Quotidiani, ovvero vini di alta qualità con un prezzo massimo di 12 euro sullo scaffale. Alle cantine più interessanti viene invece assegnato il massimo riconoscimento della Chiocciola, che premia le aziende il cui lavoro ben interpreta i valori (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia di Slow Food. Seguono poi altri riconoscimenti quali la Bottiglia, ai produttori che esprimono un’ottima qualità per tutte le bottiglie presentate in degustazione, e la Moneta, alle realtà che esprimono un buon rapporto tra la qualità e il prezzo per tutte le bottiglie prodotte. 

I numeri di Slow Wine 2024

25.100 vini assaggiati durante le degustazioni • 2.006 cantine visitate e recensite • 238 cantine buone, pulite e giuste premiate con il simbolo della Chiocciola • 198 cantine i cui vini esprimono un’eccellente qualità organolettica premiate con il simbolo della Bottiglia • 63 cantine i cui vini hanno un ottimo rapporto tra la qualità e il prezzo premiate con il simbolo della Moneta • 799 Top Wine, dal profilo organolettico eccellente di cui 421 Vini Slow: Top wine buoni, puliti e giusti e 130 Vino Quotidiano: Top wine che costano fino a 12 euro in enoteca • 540 cantine che offrono lo sconto del 10% sull’acquisto di vino per chi si presenta in azienda con l’edizione cartacea della guida Slow Wine 2024