La Regione Puglia detta gli indirizzi per l’avvio della sperimentazione del “Progetto di Vita” nella provincia di Lecce

Approvate le prime linee guida per dare attuazione alla riforma nazionale


La Regione Puglia, attraverso la collaborazione tra Dipartimento Welfare e Dipartimento Promozione della Salute e del Benessere Animale, ha approvato le prime linee di indirizzo per l’attuazione del Decreto Legislativo 62/2024.

La sperimentazione avrà luogo, in una prima fase, nella provincia di Lecce e consentirà di testare sul campo il nuovo modello organizzativo, prima di estenderlo progressivamente all’intero territorio regionale.

Il percorso sperimentale prevede una sequenza coerente di fasi operative: dalla valutazione di base, necessaria al riconoscimento della condizione di disabilità, alla presentazione dell’istanza per l’attivazione del Progetto di Vita, fino alla valutazione multidimensionale potenziata, svolta da équipe interdisciplinari.

“La persona con disabilità non sarà più valutata solo sul piano sanitario, ma nella completezza della sua vita”, ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese.
“Si parte da una valutazione di base, si attiva la domanda e, grazie a équipe multidisciplinari, si costruisce un percorso personalizzato che integra salute, sociale, educazione e lavoro”, ha aggiunto Piemontese, sottolineando che “così superiamo la frammentazione e garantiamo una presa in carico unitaria, centrata sui diritti e sui desideri delle persone”.

La valutazione multidimensionale rappresenta il cuore della riforma: un processo che supera la logica solamente sanitaria e restituisce una visione bio-psico-sociale della persona, ispirata ai riferimenti internazionali dell’ICF e dell’ICD. Non si tratta di un mero accertamento, ma di una ricostruzione del profilo di funzionamento della persona nei diversi contesti di vita, con l’obiettivo di individuare i sostegni personalizzati attivabili nel Progetto di Vita.

“Grazie al lavoro dei due Dipartimenti coinvolti e alla collaborazione con la rete dei servizi locali, possiamo avviare un percorso che concretizza il principio di accomodamento ragionevole, trasformando l’integrazione tra sociale e sanitario in un diritto esigibile per le persone con disabilità. Auspico che la riforma nazionale sia accompagnata da adeguate risorse economiche e dalla necessaria flessibilizzazione delle stesse, poiché, diversamente, verrebbe vanificata la logica ad essa sottesa. Siamo peraltro ancora in attesa dell’approvazione sia del piano non autosufficienza sia di quello degli anziani, circostanza che certamente crea serie difficoltà di programmazione ed incide sulla possibilità di dare servizi alle persone con disabilità” – sottolinea il consigliere delegato al Welfare, Ruggiero Mennea.

Un elemento qualificante delle linee guida regionali   è la costruzione di una rete integrata tra i diversi livelli istituzionali e organizzativi. Ambiti Territoriali Sociali, Aziende Sanitarie Locali e Distretti Socio-Sanitari saranno chiamati a regolare, anche attraverso specifici accordi di collaborazione, l’erogazione coordinata di prestazioni, interventi e servizi.

In questo modo sarà possibile superare la frammentazione che spesso ostacola i percorsi delle persone con disabilità e garantire una presa in carico realmente unitaria. L’obiettivo è che ogni intervento – sanitario, sociale, educativo o lavorativo – sia parte di un unico disegno coerente, centrato sulla persona.

Per accompagnare il percorso, il Dipartimento Welfare della Regione Puglia istituirà un sistema di monitoraggio regionale finalizzato a valutare l’attuazione della riforma, a rilevare tempestivamente eventuali criticità e a costruire progressivamente un modello organizzativo sostenibile e replicabile.

Il Gruppo di monitoraggio che verrà costituito promuoverà tavoli di confronto tematici e consultazioni partecipate con i diversi soggetti coinvolti. Lo scopo è condividere buone pratiche, valorizzare i progressi raggiunti e proporre eventuali correttivi.

«Il nostro impegno – evidenzia la direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia, Valentina Romano – è garantire coerenza, qualità e sostenibilità a questa riforma. La valutazione multidimensionale ci permette di leggere la persona nella sua complessità, superando classificazioni rigide e valorizzandone le risorse e le aspirazioni, ponendosi in linea con le politiche regionali in essere volte alla costruzione di percorsi personalizzati.”

Il Progetto di Vita si fonda sul principio dell’accomodamento ragionevole, ovvero la possibilità di modulare e adattare le risorse e i servizi esistenti per garantire il pieno ed equo accesso agli interventi, senza creare nuovi apparati ma rendendo più flessibili quelli già disponibili. È un approccio che mette al centro i desideri e i diritti della persona con disabilità, evitando soluzioni standardizzate e valorizzando invece la personalizzazione degli interventi.