
525 anni dopo lo storico lodo arbitrale pronunciato dall’illustre tranese Giustina Rocca, il Premio a lei dedicato celebra la forza delle donne nelle professioni giuridiche e rilancia il dibattito sulla parità di genere
Premio Europeo Giustina Rocca, II Edizione. L’eredità della prima avvocata al mondo che ha sfidato i secoli
Le vincitrici: dal Foro di Bruxelles a quelli di Palermo, Perugia, Bari e Ascoli Piceno, sei straordinarie giuriste, vere portatrici di talento e determinazione al servizio della giustizia, hanno conquistato la scena con i loro brillanti elaborati sul ruolo delle donne nelle professioni legali. In cima al podio, Margherita Capriulo, giovane avvocata tarantina in ascesa, che si divide tra la Puglia e Bruxelles, premiata per la sua eccellenza accademica e il suo impegno nel diritto e nell’AI.
La seconda edizione del Premio Europeo Giustina Rocca ha celebrato la memoria e l’eredità dell’avvocata tranese del 1500, pioniera nella giurisprudenza e nella parità di genere. Giustina Rocca è considerata la prima avvocata della storia grazie a un lodo arbitrale reso l’8 aprile 1500, pronunciato in abiti muliebri e in lingua volgare, per garantire comprensibilità al pubblico, e per il quale la Rocca pretese ed ottenne gli onorari d’uso al pari degli uomini, divenendo così antesignana dell’affermazione del principio della parità di trattamento tra i due sessi nell’esercizio delle professioni giuridiche.






















L’edizione 2025 del Premio, organizzata dal Centro Studi Giustina Rocca, in collaborazione con Lions Club Ordinamenta Maris Trani, Lions Distretto 108AB Puglia, Lions International e Croce Bianca di Trani, ha ricevuto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, Regione Puglia, Provincia BAT, Città di Trani, Consiglio Nazionale Forense, Ordine degli Avvocati di Trani, Università di Bari Aldo Moro e Osservatorio Giuridico Italiano. RAI Puglia è stata media partner dell’evento.
Durante la mattinata in una gremita Biblioteca comunale Giovanni Bovio, una magistrale Tiziana Barrella, avvocata, psicologa e presidente dell’OGI, Osservatorio Giuridico italiano, affiancata dal presidente del Centro Studi Giustina Rocca, l’ing. Elio Loiodice, ha condotto la cerimonia di premiazione iniziata con un video messaggio dell’Europarlamentare con Delega alle pari Opportunità On.le Chiara Gemma. Una cerimonia che ha registrato l’importante presenza delle Assessore Regionali alla Cultura e legalità Viviana Matrangola e ai trasporti Debora Ciliento, dell’assessora alle Culture della città di Trani Lucia de Mari, del prefetto dott. Antonio Apruzzese, della dott.ssa Margherita Farnelli e degli avvocati Alessandro Moscatelli e Domenico Lamantea (componenti del Comitato Organizzatore del Premio).
Il Premio, indetto per giuriste e avvocate residenti nell’Unione Europea, prevedeva la partecipazione con elaborati sul tema “La dimensione europea della donna nelle professioni legali”.
Dopo un rigoroso processo di selezione, una Commissione giudicatrice di alto profilo, presieduta dal prof. avv. Aldo Loiodice e composta da professori universitari, magistrati e avvocati come il prof. avv. Armando Regina, avv. Antonio Giorgino, dott. Giacinta Gia Serlenga, prof. avv. Angela Tavani e avv. Costanza Manzi, ha decretato come vincitrice Margherita Capriulo, trentenne tarantina laureata con lode e impegnata a Bruxelles con l’Executive Master in Law & AI. A lei è andato il premio di 2.000 euro dalla Città di Trani, conferitodall’assessore alle Culture della città, Lucia de Mari,in vece del sindaco Amedeo Bottaro.
Alla seconda e terza classificata, rispettivamente avv. Nunzia Parra del Foro di Perugia e avv. Alessandra Castellino del Foro di Palermo (non presente a Trani), sono stati destinati premi di 1.500 e 1.000 euro.
I premi, dal quarto al sesto, consistenti in una stampa su tela incorniciata che riproduce l’antico sipario del Molinaro dedicato agli Ordinamenta Maris del maestro artigiano Matteo Tedeschi, oltre ad uno zaino portatoga (di Skémata Toghe d’Autore) sono andati all’avv. Giorgia Vallati di Ascoli Piceno (4ª classificata), all’avv. Marilena Lepore del Foro di Bari (5ª classificata) e all’avv. Luana Tritto (Foro di Bari), 6ª classificata.
Un riconoscimento speciale è stato assegnato all’avv. Valentina Di Maria del Foro di Napoli, vincitrice del prestigioso premio “La Toga di Giustina” per la sua instancabile opera di divulgazione del messaggio di Giustina Rocca sulla parità di genere. L’elegantissima e raffinata toga, di pregevole fattura e realizzata in esclusiva per l’occasione, reca la firma del main sponsor Skémata Toghe d’Autore ed è stata consegnata dall’avv. Francesca Molinari di Skémata, affiancata dall’avv. Costanza Manzi, in un ideale passaggio di testimone tra colei che è stata premiata lo scorso anno e l’avvocata del Foro di Napoli.
A tutte le partecipanti presenti a Trani è stata consegnata direttamente dal ceo di Duepuntozero Edizioni, Giuseppe Daloiso, la pubblicazione “Il nuovo processo in materia di persone, minorenni e famiglie” ed. Duepuntozero, oltre all’accesso ad una utilissima banca dati con IA (di Giurispedia), una pochette-portatablet (firmata La fille des Fleurs) e le calzature Nolita, marchio che incarna la woman power. A tutte le convenute la possibilità di diventare Nolita ambassador.
A conclusione della cerimonia di premiazione, gli organizzatori hanno previsto per le partecipanti una festa con “aperitivo tipico” a cura di Fefino, ristorante di cucina naturale, in collaborazione con Olio Tempesta e Cantine Madrileone, in via Mario Pagano. La caratteristica via delle botteghe e degli artisti di Trani, chiusa al traffico veicolare e addobbata per l’occasione da Fioreria Fleurs, è stata animata da un coinvolgente accompagnamento musicale. Un’occasione per le giovani “Giustine” di ricevere gli omaggi anche di Lodi Gioielli.
La lunga giornata del Premio si è conclusa con un percorso esperienziale per i luoghi di Giustina Rocca, un tour turistico-culturale pensato per le partecipanti e i loro accompagnatori, condotto dalla Guida turistica della Regione Puglia Stefania De Toma attraverso il centro storico che ha condotto le professioniste in luoghi iconici della città. Dalla cattedrale al tribunale, ma anche in visita alle attività legate al Premio, come Nugnes, eccellenza e punto di riferimento dell’eleganza e della moda di classe non solo in Puglia, culminando con un brindisi finale di “Arrivederci a Trani”.
Grazie al contributo dei partner e sostenitori, il Premio Europeo Giustina Rocca continua a rafforzare il dibattito sulla parità di genere nelle professioni giuridiche e sul superamento del gender gap. In tal senso il Comitato organizzatore del Premio europeo Giustina Rocca, in seno al direttivo del Centro Studi “Giustina Rocca”, composto dall’ing. Elio Loiodice, dott.ssa Margherita Farnelli, avv. Domenico Lamantea, avv. Alessandro Moscatelli, l’avv. Francesca Molinari e il prefetto dott. Antonio Apruzzese, ha ringraziato per il fondamentale sostegno Skémata Toghe d’Autore, main partner, Giurispedia, banche dati con I.A, e Duepuntozero Edizioni. Oltre a tutti i sostenitori che hanno aderito all’iniziativa, ravvedendone l’importanza: Nugnes, Nolita; Ruta; Les filles des fleurs, Lodi gioielli, ZetaVu, Società di Ingegneria, Gesfor Ente di formazione e Agenzia per il Lavoro, Opera Omnia Cinema eventi; Olio Tempesta per Fefino Ristorante naturale; Cantine Madrileone; Caffetteria del Museo; Matteo Tedeschi cornici, Vivai Tempesta e Fioreria Fleurs di Terlizzi. Un ringraziamento è andato anche a Palazzo delle Arti Beltrani per la disponibilità, a Stefania De Toma per la guida sui luoghi di Giustina e all’Associazione Arcadia per il concerto nell’Auditorium di San Luigi.
Il premio, declinato in due giornate, venerdì 23 e sabato 24 maggio, con tante iniziative per celebrare la memoria e l’eredità dell’avvocata tranese del 1500, rappresentaun riconoscimento prestigioso per queste giuriste, custodi della memoria di Giustina Rocca e ambasciatrici di un futuro giuridico più inclusivo.
Tutte le informazioni su www.giustinarocca.com || info@giustinarocca.com
Centro Studi Giustina Rocca, via Edoardo Fusco, 57 – 76125 Trani (BT)
STORIA. La prima donna avvocato della storia (quando ancora non esisteva l’Italia, né l’ordine professionale) è stata la tranese Giustina Rocca, vissuta a cavallo fra il XV e il XVI secolo. Lo rivendica con orgoglio e a gran voce la città di Trani. Una figura che si dice abbia ispirato anche il personaggio Porzia di Belmonte nell’opera teatrale ‘Il Mercante di Venezia’ (1596-1598) di William Shakespeare. Il personaggio di Porzia è realmente esistito e nella realtà, questo il fatto più eclatante, non ebbe bisogno di travestirsi da uomo sotto il falso nome di Baldassarre per esercitare la professione. Sarebbe stata ricordata col suo vero nome, Giustina Rocca appunto, di professione ‘avvocata’.
Se ci si vuole attenere alla storiografia e non all’artificio letterario, seppur dell’immenso bardo, le fonti ci restituiscono effettivamente Giustina Rocca pronunciare come avvocato del foro di Trani una sentenza arbitrale in presenza del governatore veneto della città, Ludovico Contarini.
L’episodio è raccontato nelle pagine del De Iure Patronatusdi Cesare Lambertini, stampato nel 1533. Sappiamo dal trattato che, nel 1500, la nobildonna, dotata di grande ‘auctoritas’ e di grandi conoscenze giuridiche, fu scelta come arbiter in una controversia ereditaria tra due suoi nipoti. Giustina, il giorno 8 aprile 1500, pronunciò in lingua volgare, per farsi comprendere dal folto pubblico di concittadini, la sentenza di tale arbitrato nel palazzo del tribunale di Trani e, per l’ufficio svolto, pretese ed ottenne che le fosse pagata la stessa trigesima di compenso stabilita per gli arbitri uomini.
Secondo quanto ci è stato tramandato, la donna nella sua lunga carriera si occupò anche di questioni diplomatiche, riguardanti soprattutto i rapporti tra la città di Trani e Venezia, fatto che la legò al nome della Serenissima (circostanza che spiega anche la vicenda letteraria shakespeariana). Giustina, donna di indiscusso talento, figlia di Orazio, oratore al Senato di Napoli, e moglie di Giovanni Antonio Palagano, Capitano Regio della città di Trani, trovò nel padre e nel marito due alleati che le permisero di emergere nella professione. Ma fu un caso isolato, dal momento che nel resto d’Italia ed anche d’Europa non era consentito alle donne il patrocinio legale. Trani, nel 1500, era una città ricca, evoluta, attiva nel commercio marittimo e in contatto con il bacino del Mediterraneo, pregna della cultura rinascimentale che rivalutò la figura della donna in molti campi. Alla Rocca sono state dedicate strade nelle città di Trani e Bari, oltre che la co-intestazione di una scuola media nella sua città.
Le spoglie mortali dell’avvocatessa riposano nel Museo diocesano di Trani sotto una stele il cui epitaffio fu scritto dalla stessa Giustina in occasione della morte prematura di sua figlia Cornelia, la lastra fu poi utilizzata come lapide per la tomba di entrambe.