Il movimento giovanile Mabasta impegnato ad entrare nelle
scuole in tutta Italia per “debullizzare” le classi
Oggi, 7 febbraio, è la Giornata Mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, è una data e un’occasione per riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso e, soprattutto, su quali possano essere gli strumenti per impedire che episodi di prevaricazione continuino ad accadere. Non solo è importante che i ragazzi e le ragazze imparino a riconoscere le forme di bullismo/cyberbullismo e scoprire come difendersi. E proprio in questa occasione Mirko Cazzato, il 21enne team leader del Movimento giovanile anti bullismo Mabasta, è stato invitato presso la nota trasmissione Uno Mattina in Famiglia per presentare al grande pubblico di Rai Uno le finalità e, soprattutto, il noto e originale Modello Mabasta che, inventato e applicato dai giovani di Mabasta in migliaia di classi in tutta Italia, risulta essere oggi lo strumento più efficace per far emergere e, in molti casi, risolvere casi di bullismo, cyberbullismo e bodyshaming fra giovani.
Il bullismo e cyberbullismo sono una delle minacce più temute tra gli adolescenti, dopo droghe e violenza sessuale. Ragazzi e ragazze non si sentono al sicuro sul web e, dopo il cyberbullismo, è il fenomeno del revenge porn a fare più paura, soprattutto tra le ragazze. Secondo una ricerca dell’Osservatorio (in)difesa aggiornata al 2022, 6 adolescenti su 10 hanno assistito ad atti di bullismo e/o cyberbullismo. Quasi la metà degli adolescenti ha vissuto sulla propria pelle atti di bullismo da parte di compagni (44,9%, che sale al 46,5% nei maschi).
Il cyberbullismo invece colpisce di più le ragazze: il 12,4% delle giovani ammette di esserne state vittima, contro il 10,4% dei ragazzi. A questo si somma la sofferenza provocata dai commenti a sfondo sessuale, subìti dal 32% delle ragazze, contro il 6,7% dei ragazzi. Tra le molestie online, le provocazioni in rete, conosciute come “trolling”, disturbano il 9,5% degli adolescenti, ma colpiscono di più i maschi (16% delle femmine (7,2%).
Tra le ansie degli adolescenti italiani sui temi legati a bullismo e cyberbullismo è proprio la violenza in rete a fare più paura. Il cyberbullismo viene infatti percepito da 4 adolescenti su 10 (39,7%) come molto rischioso; ad essere più preoccupati sono i maschi (43,2%), rispetto alle femmine (38,2%). Al secondo posto troviamo la paura di diventare bersaglio di trolling e di subire molestie online, con il 37,3%. Qui ad essere più preoccupate sono le ragazze (39,5%) contro il 31,7% dei maschi.
La perdita della propria privacy è considerato un rischio dal 33,1% degli adolescenti, con lo scarto di un punto tra femmine e maschi, a favore di quest’ultimi. Il 32% delle ragazze teme di diventare bersaglio di appellativi volgari, cosa che preoccupa solo il 21,8% dei ragazzi. Essere adescate online è l’incubo da una ragazza su 3 (28,4%). Tra i rispondenti al questionario ci sono anche coloro che mettono in pratica atti di bullismo e/o cyberbullismo: 1 ragazzo su 10 ammette di aver compiuto atti di bullismo e/o cyberbullismo, mentre la percentuale si dimezza quando a rispondere sono le ragazze.
Alcuni collegamenti utili:
Mabasta: www.mabasta.org