Lecce – Mostra collettiva dal titolo TIME MACHINE: Percezioni, memorie e transiti tra passato e futuro

Si inaugura sabato 18 maggio alle ore 19:00 la mostra collettiva di arte contemporanea internazionale dal titolo “TIME MACHINE: Percezioni, memorie e transiti tra passato e futuro” presso la Fondazione Palmieri a Lecce. L’evento, patrocinato dal Comune di Lecce è curato da Dores Sacquegna. Catalogo in mostra.

La mostra e le opere  – Raccontare il Tempo, attraversarlo seguendo traiettorie scientifiche o narrative di volta in volta diverse, è l’idea che muove questo nuovo progetto curato da Dores Sacquegna. Time Machine, è una mostra di arte contemporanea multidisciplinare e che attraverso le espressioni artistiche come le arti visuali, la musica, il cinema e la performance, diventa un archivio fluido, che è insieme visivo, sonoro e poetico, proponendo diversi ed inaspettati luoghi di riflessione sul presente.  La mostra è suddivisa in due cicli e sperimenta il tempo come natura transitoria, che ruota attorno alla condizione umana tra passato e futuro. Spetta a chi osserva decidere da dove e come entrare: si potrebbe partire dalla memoria e dalla sua de-costruzione per riflettere sulle questioni di identità, tempo, memoria, storia, attraversando le sue discontinuità e gli stati temporanei o ci si potrebbe soffermare sull’idea di flusso o approdo dove la natura è imprevedibile e il tempo è irriverente.

Nel primo ciclo sugli Archivi della memoria e de(costruzione) dell’appartenenza fanno parte artisti come Nancy Barwell (nata in Algeria, vive in Francia) le cui opere sono in bilico tra la profondità delle proprie radici e la nostalgia. Sulle questioni di identità, memoria e sopravvivenza le micro-sculture dell’artista americano Ronald Gonzalez. Sul dialogo intertemporale e interspaziale con la storia e il futuro, il video “Eva Clone Babel I” dell’ artista Taiwanese Pey-Chwen Lin, tra post-umano,  cybersessualità e torri di Babele. La salvaguardia dell’umanità è invocata in due opere dell’artista lussemburghese Margot Reding-Schroeder  che ci invita a riprogrammarci nella vibrazione della vita.  Tra arte classica e immaginario contemporaneo, la ricerca sui capolavori del passato nelle texture dell’artista foggiano Nunzio Lobasso con una opera che omaggia Monet. Natura e artificio è presente nell’imponente pianta tetragona “Post Xalento” del salentino Salvatore Sava che gioca sulla memoria dell’ulivo devastato dalla Xylella. Risorgere dalle ceneri è la frase evocata nell’opera dell’artista tedesca residente in New Mexico Verena Schwarz e tra razzismo, povertà, espropriazione ed emarginazione, va in onda il film dell’artista e regista francese Clotilde Verriès presente tra l’altro con opere pittoriche ispirate dalla musica e dalle tragedie nel Mediterraneo in cui emergono luoghi non-luoghi dalle distanze annullate.  

Il secondo e ultimo ciclo riguarda i transiti, le derive o gli approdi con l’arte di presenza concettuale dell’artista tedesca Eva Breitfuss, ma anche con le nuove ere, le preghiere geopolitiche e le migrazioni verso Nord dell’ artista francese Sandra Detourbet. Tra itinerari immaginari, matrici algoritmiche e automatismo psichico, rispettivamente le opere dell’americana Sara McKenzie, dell’artista austriaco Marco Riha residente in Messico. La condizione di fragilità umana è indagata attraverso storie di travagli e isolamento, di limite e superamento nelle opere dell’artista belga Gaka Mira.  Attaccamento e distacco al di là delle linee temporali e delle durate della vita è nel video “Flux: on the road” dell’artista turca Deniz Sak, in tournee per il Festival in Grecia e il CICA Museum in Corea dopo la tappa a Lecce.  Sulla simultaneità e la casualità il dittico pittorico dell’artista greco George Syrakis.  L’oceano è protagonista nelle opere dell’artista franco-mauriziana Dorine Valorge, la natura transitoria tra decadimento e ciclicità nel video dell’artista cinese Xieni Zhou e simboli tribali delle culture indigene nell’opera antenati  nel cosmo dell’artista canadese Lajah Sage Warren.

Le performance  – Durante l’inaugurazione si esibiranno l’artista francese Sandra Detourbet con “Spatio-Temporal Outbreak, una esperienza sonora e visiva elettrizzante che mescola teatro, voce, danza, video art, suoni digitali e il m° musicista e direttore italiano Alberto Nick Bolettieri con “Re-Construction Sound Machine”,  un gioco sonoro che mira a ricostruire la timeline di pulsazioni ritmiche e di cellule melodiche, proponendo l’interazione tra l’uso dei moderni software sonori e antichi strumenti a fiato come la tromba e il trombone. Un viaggio nel tempo e una performance di arte totale unica.

TIME MACHINE a cura di Dores Sacquegna

Dal 18 al 31 maggio 2024 – Fondazione Palmieri, Vico Dei Sotterranei, Lecce

Tutti i giorni con ingresso libero: 16:30-20:30  (Mattina e domenica su appuntamento) Tel: +39 349 37 20659 https://primopianospecialprojects.com | primopianogallery@gmail.com