L’ENTE PARCO NAZIONALE DEL GARGANO RINNOVA LA PARTECIPAZIONE AL PROGETTO “MARE CALDO” DI GREENPEACE PER IL MONITORAGGIO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI NEI MARI ITALIANI

L’Ente Parco Nazionale del Gargano ha rinnovato la partecipazione al progetto di Greenpeace “Mare Caldo” che ha sviluppato una rete costiera di stazioni di monitoraggio degli impatti dei cambiamenti climatici nei mari italiani.

Sono sei i sensori di monitoraggio installati grazie al finanziamento dell’Ente Parco e sono ubicati in due macro zone nell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti. I sensori registrano l’andamento delle temperature e sono posizionati fino a 40 metri di profondità, a differenza di quanto fatto in precedenza dove l’andamento riguardava l’analisi della temperatura superficiale dell’acqua.

L’Ente Parco Nazionale del Gargano rinnova la partecipazione al progetto di Greenpeace con un impegno diretto sia sul piano dell’investimento economico sia attraverso l’impegno di personale tecnico.

Il Parco infatti provvede alla manutenzione dei sensori necessari alla misurazione delle temperature in mare, a curare la periodica raccolta per l’acquisizione dei dati e a fornire il supporto logistico in mare per attività di documentazione foto e video e per campagne di monitoraggio scientifico.

L’obiettivo della raccolta dati è quello di studiare gli andamenti stagionali e eventuali anomalie come picchi di calore o alterazioni del termoclino e sviluppare uno studio comparativo tra le diverse aree in modo da aumentare le conoscenze relative ai mari e mettere in atto strategie locali di mitigazione.

“Il Parco ha sottoscritto il rinnovo a questo importante progetto nella convinzione che l’analisi sul lungo periodo dei dati raccolti possa consentirci di determinare meglio gli effetti del cambiamento climatico e delle anomalie termiche nell’Area marina protetta e di conseguenza mettere in campo azioni efficaci per il mantenimento della biodiversità. E’ innegabile che gli habitat delle Isole Tremiti stiano soffrendo dell’impatto generato dai cambiamenti climatici, per questo le attività di monitoraggio, in questo caso inserite in un partenariato nazionale, risultano assolutamente necessarie per programmare strategie di intervento mirate”, ha dichiarato il presidente Pasquale Pazienza.

Mare Caldo è un progetto ideato da Greenpeace e realizzato in collaborazione con il DiSTAV (Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita) dell’Università di Genova che è responsabile di analizzare e mettere a confronto con cadenza periodica i dati di temperatura registrati dalle diverse stazioni aderenti e di caricarli sulla piattaforma mediterranea T-MedNET.

Al progetto hanno anche aderito le seguenti Aree Marine Protette italiane: Portofino, Plemmirio, TavolaraPunta Coda Cavallo, Capo Carbonara – Villasimius, Miramare; Torre Guaceto, Isole di Ventotene e Santo Stefano, Isola dell’Asinara e Cinque Terre.