Lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali

  • I pagamenti dovrebbero essere effettuati entro 30 giorni, con limitate eccezioni
  • Quasi il 50% delle fatture nell’UE non viene pagato in tempo
  • Le PMI, che rappresentano il 99% delle imprese dell’UE, sono colpite in modo sproporzionato dai ritardi di pagamento
  • Necessario un cambiamento culturale per invertire la tendenza e scoraggiare i ritardi di pagamento

Le norme proposte mirano a proteggere le imprese, in particolare le PMI, da coloro che pagano in ritardo e a garantire la ricezione tempestiva dei pagamenti per evitare interruzioni dei flussi di cassa.

Martedì, il Parlamento ha adottato la sua posizione sulla revisione delle norme per affrontare i ritardi di pagamento e rafforzare la competitività delle imprese, in particolare quelle più piccole. Il progetto di regolamento introduce una serie di misure volte a eliminare le ambiguità e le lacune giuridiche che hanno limitato l’efficacia dell’attuale direttiva.

Migliorare la cultura dei pagamenti e la libertà contrattuale

Per contribuire a standardizzare e migliorare la disciplina dei pagamenti delle imprese e delle autorità, il progetto di testo prevede termini di pagamento massimi più rigorosi di 30 giorni sia nelle transazioni business-to-business (B2B) che Government-to-Business (G2B) (in cui l’autorità pubblica è il debitore). Tuttavia, al fine di garantire una maggiore flessibilità nella negoziazione dei termini di pagamento, i deputati hanno adottato disposizioni per un termine di 60 giorni di calendario nelle transazioni B2B, quando è espressamente concordato nel contratto.

Riconoscendo che i modelli e le pratiche commerciali specifici nel settore del commercio al dettaglio spesso richiedono tempi di pagamento più lunghi a causa di fattori quali la bassa rotazione dei prodotti, la stagionalità o cicli unici per gli articoli (ad esempio giocattoli, gioielli, attrezzature sportive), i deputati propongono di consentire in questi casi termini di pagamento fino a 120 giorni. Inoltre, le norme non si applicheranno ai pagamenti che contribuiscono alla distribuzione e alla fabbricazione di libri o alla loro “stampa, rilegatura o pubblicazione”, per i quali le condizioni di pagamento saranno definite da accordi tra le parti interessate.

Spese di compensazione

La proposta prevede il pagamento automatico degli interessi maturati e le commissioni di compensazione per i ritardi di pagamento. I deputati hanno convenuto che il debitore dovrà tra i 50 e i 150 euro per ogni transazione (a seconda del valore) per compensare i costi di recupero del creditore.

Rafforzare i meccanismi di ricorso

Il testo introduce nuove misure di applicazione, ricorso e sensibilizzazione. Incoraggia inoltre l’uso di strumenti elettronici per contribuire ad abbreviare i ritardi e i corsi di alfabetizzazione finanziaria per le PMI. Una volta all’anno, le amministrazioni aggiudicatrici (ad esempio gli enti governativi) dovrebbero presentare relazioni accessibili al pubblico sulle loro pratiche di pagamento all’autorità nazionale di contrasto. Sarà inoltre istituito un Osservatorio europeo dei ritardi di pagamento per monitorare, raccogliere e condividere i dati sui ritardi di pagamento e sulle potenziali pratiche dannose.

Citare

La relatrice Róża Thun Und Hohenstein (Renew, PL) ha dichiarato: “L’inaffidabilità dei flussi di cassa può mettere a repentaglio le PMI e le microimprese, limitando la crescita, l’innovazione e la competitività dell’UE. Con questo regolamento, non solo proteggiamo le imprese più piccole, che sono la spina dorsale della nostra economia, ma soprattutto introduciamo prevedibilità ed equità per tutte le imprese europee. Si tratta di una spinta importante verso la promozione di una migliore cultura dei pagamenti, vantaggiosa per l’intera economia europea”.

Passaggi successivi

La relazione, adottata con 459 voti favorevoli, 96 contrari e 54 astensioni, costituirà la posizione del Parlamento in prima lettura. Il dossier sarà seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee del 6-9 giugno.

Sfondo

I ritardi di pagamento (effettuati al di fuori del termine concordato o legale) colpiscono tutti gli Stati membri e i settori di attività, in particolare le PMI. Una delle principali cause di ritardo nei pagamenti è lo squilibrio del potere contrattuale tra un cliente grande o più potente (debitore) e un fornitore più piccolo (creditore), costringendo quest’ultimo ad accettare condizioni di pagamento inique. Comportano un aumento del rischio di fallimento, incertezza nella pianificazione aziendale e nella definizione del budget e una riduzione della partecipazione agli appalti pubblici.

La revisione della direttiva sui ritardi di pagamento mira a migliorare la disciplina dei pagamenti tra tutte le parti e a proteggere le imprese dagli effetti negativi dei ritardi di pagamento. Questa iniziativa fa parte di uno sforzo più ampio per sostenere le PMI europee, che rappresentano il 99% di tutte le imprese e rappresentano i due terzi dei posti di lavoro nel settore privato.