Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli e i protagonisti della Pop Art in Italia al Castello di Otranto

Emilio Tadini Fiaba 2000 acrilici su tela cm 65 x 81

Castello Aragonese di Otranto

Dal 26 giugno al 26 novembre 2025

Le Opere di Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Giosetta Fioroni, Enrico Baj, Paolo Baratella, Concetto Pozzati, Mimmo Rotella, Giangiacomo Spadari, Emilio Tadini saranno esposte in una grande mostra promossa da Mostrelab e dal Comune di Otranto

Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli e i protagonisti della Pop Art in Italia èuna mostra dedicata ai maggiori protagonisti della Pop Art di area italiana – con forti tangenze internazionali sin dagli esordi –, con una selezione ragionata di opere, composta soprattutto da dipinti su tela, opere originali uniche capaci di tracciare un panorama vasto che ha riguardato soprattutto due città dagli anni Sessanta: Roma e Milano.

Fernando De FIlippi

Per cosa si contraddistingue questa mostra? Per una nutrita presenza corale di protagonisti, star come Mario Schifano e Franco Angeli, Tano Festa e Giosetta Fioroni, ma anche nomi più appartati eppure fondamentali per le ricostruzioni delle vicende della storia dell’arte internazionale di certi anni, come Giangiacomo Spadari, Concetto Pozzati (quest’ultimo attivo a Bologna) e Fernando De Filippi, salentino che nel 1959 si è trasferito a Milano, dove ancora oggi vive e lavora.

Mario Schifano (Homs, Libia 1933- Roma 1998), tra i principali protagonisti della mostra, emerge nel contesto Romano di Scuola di Piazza del Popolo di Roma, in un dopoguerra florido intellettualmente e stabile economicamente, con una pittura Pop di rivisitazione dei temi e simboli della nascente società tecnologico-industriale, vissuta in prima persona nei suoi vizi e “curiosità”.

Avido consumatore di immagini, Schifano accumula scatti fotografici e comuni percezioni visive che proietta su tele emulsionate vivificate da tocchi di colore alla nitro o vernici, costruendo scenari pittorici che isolano segmenti di una realtà popolare e quotidiana. I temi della memoria e del tempo ne filtrano l’intera produzione a partire dai monocromi a smalto su carte intelaiate. Un dipinto iconico dell’artista Tano Festa, datato 1969 e composto da sei riquadri, è intitolato “Per il clima felice degli anni Sessanta“. All’interno campeggiano i nomi di sei artisti: Francesco Lo Savio, Piero Manzoni, Franco Angeli, Mario Schifano, Enrico Castellani e quello dello stesso Festa. È il 1969 ma c’è già nostalgia di un decennio mitico che per l’arte italiana – tra Roma e Milano – ha rappresentato un punto di riferimento, anche nel clima culturale internazionale, grazie ad artisti stranieri che all’epoca frequentavano molto l’Italia e agli italiani che transitavano su e giù dall’America e da Parigi. Dalle esperienze astratte e informali degli anni precedenti, si transita in questo momento verso ricerche sfaccettate e complesse che riflettono, in contemporanea rispetto alle esperienze americane, sui concetti di riferimento della Pop Art: il mito, la società di massa, i paradigmi e i segnali della città metropolitana e il dialogo fecondo tra generi artistici e linguaggi. Naturalmente non si tratta di una rielaborazione passiva del grande movimento americano, che tra l’altro era sbarcato alla Biennale di Venezia nel 1964 provocando un certo scalpore. Al contrario, i protagonisti di questa rivoluzione artistica, tutta italiana e con tangenze internazionali, riflettono su temi e immaginari legati alla loro cultura visiva di riferimento. Al centro di tutto c’è Roma, città densa di stratificazioni, ma anche di prospettive sul presente e il futuro, vero e proprio laboratorio aperto di fermenti, anche grazie a gallerie come La Tartaruga e critici quali Alberto Boatto, Palma Bucarelli e Maurizio Calvesi. È qui che si svolge l’esistenza – e la fervida esperienza artistica dei quattro protagonisti romani della Pop Art, che insieme a Mimmo Rotella cambiano radicalmente la pittura italiana.

Mario Schifano, Franco Angeli e Tano Festa, insieme all’artista Giosetta Fioroni – l’unica protagonista di quel gruppo, denominato poi Scuola di Piazza del Popolo, è ancora attiva (vive e lavora proprio a Roma) – sono riusciti a far transitare nel mondo dell’arte motivi e oggetti provenienti dall’immaginario comune, dalla storia dell’arte e della vita, fornendo un contributo fondamentale all’arte contemporanea.

Mimmo Rotella, tra i protagonisti della mostra concepita appositamente per Otranto, comprende il valore iconografico dei manifesti pubblicitari del cinema, di notte li strappa per le vie di Roma, poi torna in studio e li rassembra su grandi superfici: ne emerge una visione complessa, stratificata e di grande impatto mediatico.

L’impegno degli artisti milanesi in mostra si è concentrato piuttosto sull’analisi sociale, antropologica e politica del loro tempo e la Pop è servita come linguaggio, come immaginario capace di veicolare taluni messaggi guardando alle immagini dei telegiornali o dei quotidiani piuttosto che a quelle patinate delle riviste di moda e costume. Ecco perché è giusto storicizzare una stagione molto complessa, come quella milanese, ancora un po’ trascurata dal mondo degli studi e dal mercato.

La mostra sarà visitabile dal 26 giugno 2025 alle ore 11.00.

Giorni e orari d’apertura

– giugno dalle 9.00 alle 22.00

– luglio e agosto dalle 9.00 alle 24.00

– settembre dalle 9.00 alle 22.00

– ottobre e novembre dalle 9.00 alle 21.00

Biglietti

– ticket intero € 12,00

– ticket ridotto (gruppi di 12 persone, convenzioni, possessori della Otranto Card) € 9,00

– ticket ridotto per minori di 18 anni, residenti nel Comune di Otranto, convenzioni € 7,00

– ticket per ingresso ai sotterranei € 4,00

– scolaresche € 3,00

– gratuito per minori di anni 18 in visita con i genitori (ticket famiglia)

– gratuito per minori fino a 6 anni, guide turistiche con patentino (con gruppo)

– gratuito per disabili ed un accompagnatore

Info 0836.21.27.45