
‘Kantun Winka, viaggio inter/culturale’. nei suoi venti anni di vita, ha creato tante occasioni di conoscenza e di dialogo tra culture, presupposto fondamentale per la costruzione di una convivenza pacifica. In una società che diventa sempre più multietnica, è importante che tutte le diversità si riconoscano, si aprano al confronto, alla comprensione reciproca, all’accoglienza . Perché questo produce ricchezza culturale, e non solo, per tutti. Invece la chiusura e la costruzioni di steccati creano paura, aggressività sociale, sterilità culturale.
Gli eventi più importanti sono stati quelli della sezione ‘ Suoni dal mondo’, del resto Kantun Winka nella linqua quecua vuole proprio dire la ‘musica degli altri’ . Circa 120 i concerti con tanti musicisti: alcuni venuti da molto lontano : un gruppo azteco, un gruppo di danzatori palestinesi, tre gruppi musicali palestinesi, due gruppi dall’Argentina, un duo dalla Corea del sud , una musicista dal Kurdistan, un gruppo rom della Romania . Quest’anno ospiteremo un musicista che viene da Sarayevo che ci farà conoscere la musica tradizionale della sua città. E poi diversi gruppi multietnici presenti in Italia o gruppi di musicisti italiani che portano avanti progetti multiculturali.
Sono sempre state presenti esperienze laboratoriali legate alla danza, al canto e alla cucina, molto spesso condotte da migranti presenti sul nostro territorio Queste esperienze hanno dimostrato tutta la loro efficacia per avvicinare le persone concretamente ai diversi linguaggi, per coinvolgere la corporeità nell’esperienza dell’incontro e della conoscenza .
E poi tante mostre, documentari, presentazione di libri, passeggiate letterarie, ecc.
Uno spazio particolare è stato sempre dedicato alla Palestina , anche perché in questi anni l’Associazione ha attuato tre progetti di cooperazione internazionale, finanziati dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia.
La maggior parte degli eventi e dei laboratori si sono svolti a Mola di Bari , in pregiati contenitori come il Castello Angioino, il Palazzo Roberti, il Palazzo Pesce, il Chiostro di S. Chiara; alcuni eventi si sono svolti a Polignano a mare e a Conversano .
L’evento finale di quest’anno lo abbiamo chiamato ‘Kantun Winka, per Gaza’: una trentina di musicisti che si sono esibiti negli anni a Kantun Winka suoneranno per un concerto di solidarietà con Gaza. Sarà anche l’occasione per festeggiare i 20 anni del festival, anche mostrando un video che raccoglie gli eventi più significativi.
Dall’1 giugno al 6 giugno una mostra al Castello presenterà la storia della manifestazione con manifesti, locandine e foto.
Il Comune di Mola di Bari e la Regione Puglia hanno sempre sostenuto il progetto.
Primi eventi dell’edizione 2025

1 giugno, Castello Angioino di Mola di Bari , ore 20.30
Concerto LE LUNE DI GAZA , A cura di Carlo Orlando
Parole delle poete e dei poeti della Striscia di Gaza dall’autunno 2023 ad oggi
Con Eva Cambiale (voce recitante), Alessandra Ravizza (voce cantata e chitarra), Andrea Megliola (chitarre e mandolino), Edmondo Romano (fiati e percussioni)
La luna come la poesia e il canto, racconta un mutamento, ma rappresenta anche la bellezza nell’oscurità, una confidente fedele e la certezza di un ritorno. “Le lune di Gaza” porta in scena le parole dei poeti e delle poete della Striscia di Gaza, scritte prevalentemente a partire dall’autunno 2023. Diverse poesie sono state scritte da autori e autrici che hanno perso la vita nella recente offensiva israeliana ancora in corso, altri sono riusciti a mettersi in salvo, altri vivono ancora nella Striscia. L’attrice Eva Cambiale testimonia con la sua voce la forza e la bellezza della letteratura palestinese, accompagnata dalle note dei Rebis: gruppo musicale da anni impegnato nella ricerca di possibili “ponti emotivi” tra le sponde del Mare Nostrum. La voce di Alessandra Ravizza, le corde di Andrea Megliola, e i fiati di Edmondo Romano trasportano in musica le parole dei poeti e delle poete palestinesi, ma portano in scena anche ninne nanne, canti tradizionali e di libertà palestinesi, creando un clima di profonda intimità con il pubblico e disegnando uno spazio sonoro e poetico che accompagna gli spettatori in un viaggio cantato in italiano e in arabo alla ricerca di una patria comune all’umanità intera. La poesia, il canto e la musica si alternano, si intersecano, si accavallano accompagnandosi in un viaggio attraverso alcune delle più interessanti voci della letteratura palestinese contemporanea.
Ingresso : euro 12.00

4 giugno, ore 20.30 – Castello Angioino – Proiezione del documentario
VIAGGIO A GAZA (Italia/Palestina/Francia, 2024, 67’) di Piero Usberti.
Nel 2018, alla viglia della Grande Marcia del Ritorno, il venticinquenne Piero Usberti parte per Gaza con la sua videocamera. La voce fuoricampo del regista accompagna, come un battito cardiaco, vellutato ma inarrestabile tam-tam di rivolta, le storie dei suoi coetanei che ogni giorno lottano per trasformare la sopravvivenza sotto assedio israeliano in sogni e brama di libertà. Usberti filma un diario lirico, capace di mostrarci la realtà della “prigione a cielo aperto” prima del 7 ottobre, senza mistificazioni, con disarmante onestà ed empatia: paure, speranze, rabbia, contraddizioni, bellezza.
Un magnifico documentario indipendente di produzione italo-francese, già presentato in anteprima nazionale durante la tappa torinese del Festival Nazra 2024, e da oggi disponibile nel nostro paese solo per i circuiti dell’attivismo e dell’associazionismo.
Nella serata si potrà acquistare il libro ‘ Il loro grido è la mia voce’ Poesia da Gaza.
Ingresso, con contributo libero
Interventi:
Comunità Palestinese
Donne in nero
Emergency
Lettrici : Annalisa Boni , Lucia Diomede

6 giugno ore 20.30 Castello Angioino
Dalla Bosnia-Erzegovina
DAMIR IMAMOVIĆ SOLO ,
Voce e Tambur ( self made instrument, mix tra sax e chitarra)
Damir Imamović è un cantante, musicista, autore e maestro sevdah di Sarajevo, Bosnia-
Nato a Sarajevo nel 1978, Damir Imamović è una delle più rappresentative voci di Sarajevo e una delle più conosciute e amate oltre i confini del travagliato paese balcanico. Nel 2021 ha vinto il prestigioso “Best of Europe” Award di Songlines, il magazine di riferimento e “culto” della World Music. La passione del cantante bosniaco non è casuale, essendo egli nipote di Zaim Imamović, uno dei nomi che hanno segnato la storia del genere. La sua performance ci porterà a scoprire la Sevdah ovvero quel genere musicale, misterioso e affascinante, che molti hanno definito il ‘Fado del centro Europa’ per il suo carattere struggente, malinconico e potentemente espressivo, capace di unire nello spazio di una canzone Istanbul, Sarajevo e Vienna: l’Europa mitteleuropea e l’Oriente esotico e lontano. Si è esibito al Kennedy Centre (Washington DC), al Concertgebouw (Amsterdam), a Kolarac (Belgrado), al Centre Pompidou (Parigi) e ha effettuato numerose tournée negli Stati Uniti, in Messico, in Cina, in India e in tutta Europa. Parallelamente al suo lavoro è stato registrato un documentario, «Sevdah», di Marina Andree-Škop (DIM, 2009). È molto attivo come educatore di musica tradizionale con il suo programma SevdahLab. Damir ha scritto il libro «Sevdah», la prima storia del genere (Vrijeme, 2016).
Ingresso : euro 12.00