Nardò (LE) – GRANDINATA, IL COMUNE CHIEDE I RISTORI PER IL COMPARTO AGRICOLO Danni molto ingenti su tutte le coltivazioni e gravi ripercussioni sulle aziende agricole

Con una nota inviata questa mattina al Dirigente della sezione Competitività delle Filiere agroalimentari della Regione Puglia, il Comune di Nardò ha chiesto l’attivazione delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità, finalizzato a consentire agli aventi diritto l’accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale, come previsto dal D.Lgs. n. 102/2004. L’eccezionale ondata di maltempo di ieri e, nello specifico, la grandine che si è abbattuta sulle colture agricole, infatti, ha provocato danni ingenti e irreversibili. Il territorio del comune di Nardò, peraltro, è risultato il più colpito dalle fortissime precipitazioni della giornata di ieri.

Nel frattempo, l’amministrazione comunale, tramite l’ufficio Agricoltura, raccoglierà le segnalazioni delle aziende agricole colpite dal maltempo attraverso un modulo di segnalazione disponibile sul sito del Comune al link https://www.comune.nardo.le.it/it/news/danni-agricoltura-da-eventi-atmosferici-straordinari.

Queste segnalazioni saranno integrate alla nota odierna nel momento in cui gli uffici della Regione Puglia predisporranno il sopralluogo per valutare l’entità del danno e, soprattutto, per verificare che almeno il 30% del territorio sia stato danneggiato, presupposto di legge per la dichiarazione dello stato di calamità. L’iter, eventualmente, proseguirà poi presso il ministero competente.

“Abbiamo avuto danni ingentissimi – fa sapere il consigliere delegato all’Agricoltura Pierpaolo Giuri – e inevitabilmente abbiamo deciso di scrivere alla Regione. Le coltivazioni di uva, angurie, zucchine, pomodori e altri ortaggi sono state gravemente colpite dalla grandine, presumibilmente in una misura compresa tra il 50 e il 100%. Molte aziende agricole stanno facendo una stima più accurata, ma avranno ripercussioni molto pesanti. Servono assolutamente i ristori economici per il nostro settore agricolo”.