Premiate questa mattina dal sindaco le ragazze della Pink Bari

Questa mattina il sindaco Vito Leccese e il consigliere delegato per i rapporti con le realtà sportive Lorenzo Leonetti hanno ricevuto, nella sala consiliare di Palazzo di Città, le atlete della squadra di calcio femminile Pink Bari, accompagnate per l’occasione dalla presidente Alessandra Signorile. Alle ragazze è stata consegnata una targa dell’amministrazione comunale, in segno di riconoscimento per i traguardi sportivi raggiunti con determinazione, passione e spirito di squadra.

“Siamo qui, oggi, – ha esordito il sindaco – per premiare una storica squadra di calcio femminile che ha portato lustro alla città grazie ai prestigiosi risultati sportivi conseguiti negli ultimi anni. Un impegno costante che ha coinvolto voi ragazze, i dirigenti e le famiglie, che vi supportano nella vostra passione e vi hanno aiutato nel raggiungimento di traguardi ambiziosi. Lo sport ha da poco assunto un valore costituzionale e necessario di pilastro di una società che voglia definirsi comunità coesa. Nel ringraziarvi, confermo l’impegno dell’amministrazione nel sostenervi in futuro. Da ex atleta di pallamano, conosco bene la difficoltà che comporta la partecipazione alle competizioni sportive ad alti livelli, per cui sono fondamentali il sostegno delle famiglie e delle realtà del volontariato civile e sportivo”.

“La Pink – ha continuato il consigliere Leonetti – è un simbolo dell’orgoglio della nostra città, una realtà che ha bisogno del sostegno dell’amministrazione. Il calcio femminile è una disciplina in forte crescita qui a Bari, ed è capace di coinvolgere una vasta platea composta da atlete, famiglie, dirigenti sportivi e migliaia di tifose e tifosi, tutti impegnati nell’obiettivo di farlo crescere”.

“Questo riconoscimento – ha concluso la presidente Signorile – va oltre i singoli risultati sportivi, perché assume un significato ben più profondo: nella nostra società permangono ancora oggi molte barriere di genere, anche nel calcio. Nostra missione è quindi sdoganare il principio della parità di genere, rendendolo attuabile nella pratica. Un tabù difficile da superare, io ricordo che venticinque anni fa ci veniva ancora detto che le bambine non potevano giocare con i bambini, e quindi per molto tempo la società è stata destinata solo ai ragazzi. Adesso abbiamo finalmente aperto anche alle atlete, perché è arrivato il momento che anche in questa città venga riconosciuto l’impegno profuso da queste ragazze, dallo staff, dalle famiglie. Siamo onorati di essere qui dopo appena due anni di impegno nel settore giovanile di eccellenza. Purtroppo, per questioni economiche, abbiamo ceduto il titolo sportivo e le ragazze, ancora giovanissime, sono state costrette a trasferirsi altrove per poter continuare a giocare ad alti livelli. Un vero peccato per gli appassionati”.