Michele Ruol, con il romanzo “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia”
è il vincitore della nona edizione del ‘Premio Fondazione Megamark – Incontri di Dialoghi’
La premiazione a Trani nell’ambito della kermesse ‘I Dialoghi di Trani’
Il vincitore: “La vittoria un’enorme emozione, già essere nella cinquina dei finalisti era per me motivo di grande orgoglio”
Trani, 13 settembre 2024 – È lo scrittore veneto Michele Ruolcon il romanzo “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia”, della casa editrice pugliese TerraRossa, il vincitore della nona edizione del ‘Premio Fondazione Megamark – Incontri di Dialoghi’, il premio letterario promosso dalla Onlus del Gruppo Megamark di Trani rivolto alle case editrici di tutta Italia e riservato agli autori esordienti nel campo della narrativa.
La cerimonia di premiazione, realizzata nell’ambito della kermesse ‘I Dialoghi di Trani’ e organizzataieri seranella sede di Trani del Gruppo e della Fondazione Megamark, è stata condotta dall’autrice e scrittrice Serena Dandini, con la partecipazione dell’attore e doppiatore Luca Ward e di sua figlia, la doppiatrice Guendalina.
Alla serata letteraria hanno preso parte gli autori dei cinque romanzi finalisti, scelti da una giuria di esperti composta da personalità del mondo della cultura e dell’informazione pugliese tra le 92 opere giunte quest’anno da tutta Italia proposte da sessanta case editrici.
La vittoria di Michele Ruol è stata decisa da una giura popolare composta da 40 lettori; lo scrittore si è aggiudicato il premio di 5.000 euro messo a disposizione dalla Fondazione Megamark. A ciascuno degli altri quattro finalisti è andato un riconoscimento di 2.000 euro: ‘I calcagnanti’ di Nicolò Moscatelli, vincitore nel 2022 del Premio Italo Calvino (Ed. La Nave di Teseo), ‘La signora Meraviglia’ di Saba Anglana (Ed. Sellerio), ‘L’ultima stagione’ di Andrea Bazzanini (Ed. Oligo) e ‘Spilli’ di Greta Olivo (Ed. Einaudi).
‘La casa delle orfane bianche’ di Fiammetta Palpati (Ed. Laurana), vincitore, sempre quest’anno, del Premio Campiello Opera Prima, ha invece ricevuto una menzione speciale dalla giuria degli esperti. Alla scrittrice Palpati un premio di 1.000 euro.
Gli autori dei romanzi finalisti hanno ricevuto anche un pumo pugliese in ceramica, simbolo del premio e tipico portafortuna per chi inizia o riparte per un nuovo inizio.
“Anche quest’anno abbiamo scelto di aprire le porte della nostra casa accogliendo finalisti e appassionati della lettura. Insieme abbiamo respirato cultura e ci siamo immersi con emozione nel mondo dei libri. È stata una serata davvero intensa e coinvolgente – ha detto il Cavaliere del Lavoro Giovanni Pomarico, presidente della Fondazione Megamark –. Un grazie sentito va alle tante case editrici che ogni anno rispondo “sì” al nostro invito e a tutti gli scrittori che ci hanno regalato pagine di grande emotività. Sono davvero lieto che, ad essere premiata, sia stata la casa editrice pugliese TerraRossa, segno di una fervente attività letteraria nel nostro territorio. Al vincitore Michel Ruol il mio personale augurio di scrivere ancora con la stessa passione e di conseguire altri successi letterari”.
“Già essere nella cinquina dei finalisti era per me motivo di grande orgoglio – ha dichiarato il vincitore del premio Michele Ruol –. La vittoria, oltre a essere un’enorme emozione, è una conferma del fatto che sto lavorando nella direzione giusta ed è di buon auspicio per quello che verrà. Mi complimento per l’organizzazione, impeccabile, del Premio e ringrazio tutti per la professionalità, ma anche per il calore, con cui sono stato accolto in Puglia in questa splendida serata”.
Il libro “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” racconta la storia di una famiglia composta da padre, madre, maggiore e minore. I due ragazzi muoiono a causa di un incidente e il lettore s’immerge in un viaggio nell’intimità dei suoi personaggi attraverso le impronte lasciate sugli oggetti della casa in cui abitavano, riuscendo a spingere continuamente chi scorre le pagine, a ricredersi sull’idea iniziale dei protagonisti e, forse, anche sulla percezione che ognuno ha di sé stesso. Quello di Michele Ruol – vincitore pochi giorni fa della 31ma edizione del Premio letterario “Giuseppe Berto” con la stessa opera – è un esordio luminoso, intimo e feroce al tempo stesso.
Michele Ruol è nato a Chicago è cresciuto a Padova e di lavoro fa l’anestesista. Ha due specializzazioni (una in chirurgia pediatrica e una – quella che esercita – in anestesia e rianimazione). Negli ultimi 10 anni ha collaborato con una compagnia teatrale professionista tra Veneto e Lombardia, anche con il Piccolo di Milano, e ha vinto il Premio “Hystrio Scritture di scena” dedicato alla drammaturgia.
Il “Premio Fondazione Megamark – Incontri di Dialoghi” ha visto la partecipazione, nelle passate edizioni, di oltre 600 titoli di scrittori esordienti provenienti da tutta Italia, diventando, di fatto, uno dei premi letterari di riferimento del sud Italia.
La Fondazione Megamark è la Onlus del Gruppo Megamark, la realtà leader del sud Italia nella distribuzione moderna con quasi 600 punti vendita a insegna A&O, Dok, Famila e Sole365 presenti in Puglia, Campania, Molise, Basilicata e Calabria. La Fondazione sostiene e promuove iniziative e progetti con l’obiettivo di contribuire alla crescita culturale e sociale dei territori in cui opera. In Puglia promuove il bando ‘Orizzonti solidali’ rivolto al terzo settore pugliese e il premio letterario nazionale ‘Premio Fondazione Megamark – Incontri di Dialoghi’, nato per premiare il talento di scrittori esordienti e per contribuire alla diffusione della lettura nel Mezzogiorno.