
NUOVO TEATRO VERDI DI BRINDISI | STAGIONE 2025-26
Storie in scena. Emozioni a vista.
Non serve cercare un filo conduttore. La stagione 2025-26 del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi si costruisce per incastri e attraversamenti. Ogni titolo è una porta aperta su un mondo diverso: un rione napoletano, una tenda achea, un palazzo borghese, un manicomio finto, una casa vera. Il teatro accoglie linguaggi differenti, il dramma convive con l’ironia, la memoria con la leggerezza, l’identità con il travestimento. Storie da ascoltare, senza didascalie.
Info suwww.nuovoteatroverdi.com. Promo Stagione: rebrand.ly/PromoStagione.
Un Teatro accessibile e in dialogo con il presente, più vivo e partecipato, con grandi nomi della scena e un caleidoscopio di poetiche. È quanto emerso nella conferenza stampa di presentazione che si è svolta questa mattina nella sala Mario Marino Guadalupi a Palazzo di Città alla presenza del sindaco Giuseppe Marchionna, del presidente della Fondazione Chris Torch (in collegamento), della consigliera di amministazione Federica Masi e del direttore artistico Carmelo Grassi.
«Il teatro riprende il suo percorso – ha detto il sindaco Giuseppe Marchionna – per rafforzare il legame con il pubblico e integrarsi sempre più nella vita della città. In questa direzione si colloca la scelta di fare del Verdi un centro di produzione teatrale per l’infanzia e i ragazzi, secondo il recente riconoscimento del Ministero della Cultura, in linea con la visione della candidatura a Capitale italiana della cultura che punta alla transizione da fruizione a produzione culturale. L’Amministrazione comunale sosterrà un’offerta sempre più articolata, dalla scena alla lettura, dallo spettacolo allo sport».
«Dietro ogni stagione c’è un lavoro pazzesco, spesso invisibile, che gli uffici della Fondazione portano avanti con dedizione, competenza e una straordinaria capacità di visione – ha sottolineato Chris Torch -. Non si tratta solo di costruire una stagione artistica ma di alimentare un’idea di cultura che vada oltre il palcoscenico. Il nostro obiettivo è rendere il Teatro sempre più un centro di propulsione culturale, capace di parlare al territorio in modi diversi, con linguaggi nuovi e con progetti che allarghino lo sguardo».
«La stagione – ha aggiunto Federica Masi – è anche il risultato di un lavoro instancabile della struttura operativa che accompagna ogni fase del percorso. In questa edizione, accanto ai titoli più attesi, si conferma la sezione “Verdi Green”, pensata per intercettare il linguaggio, le curiosità e le inquietudini delle nuove generazioni. Un segmento che prova a ricollocare il rapporto tra i giovani e il teatro, aprendolo alla contemporaneità, al confronto e alla sperimentazione».
«La stagione artistica – ha concluso Carmelo Grassi – conferma per tradizione l’equilibrio tra generi e linguaggi, con la solita attenzione per la qualità e la originalità delle produzioni. Drammaturghi e interpreti di grande valore e argomenti trattati con leggerezza e profondità insieme. È il filo conduttore di una proposta che prova ad aprire un dibattito secondo una chiave di lettura contemporanea, pur guardando alla tradizione e ai grandi classici della letteratura, della scena e del cinema».
Il sipario si apre sulla commedia. “Benvenuti in casa Esposito”, il 25 novembre, mette in scena la tragicomica parabola di Tonino, figlio di un boss del rione Sanità con una sola ambizione: diventare come il padre. Ma Tonino è imbranato, ingenuo, costantemente fuori tempo. Una sequenza di disastri, equivoci e apparizioni (fra cui un teschio parlante e un’iguana silenziosa) trascina lo spettatore dentro una Napoli caricaturale ma affilata. Giovanni Esposito e Nunzia Schiano guidano un cast spumeggiante. Un modo ironico e irriverente per smascherare la retorica della criminalità e ribaltarla con il disincanto della risata.
Dicembre si apre con un salto indietro nel tempo, fino alle tende della guerra di Troia. “Iliade. Il gioco degli Dei”, in programma il 3 dicembre, è un grande affresco scenico che rilegge l’epica omerica attraverso la voce e il corpo di Alessio Boni e Antonella Attili. La guerra non è qui racconto di gloria ma di spaesamento. Gli uomini non decidono, sono guidati – o manipolati – dagli dèi. Il gruppo del Quadrivio (Boni, Aldorasi, Niccolini e Prayer) costruisce uno spettacolo che mette in relazione mito e attualità interrogando l’idea di responsabilità e riscoprendo nella poesia antica le domande di oggi.
Un altro viaggio nella memoria, ma stavolta musicale, arriva il 20 gennaio, con “Formula 3 – Live Concert”. La storica band nata nel 1969 e legata a doppio filo a Lucio Battisti ripercorre un repertorio che ha segnato più di una generazione. Da “Questo folle sentimento” a “Io ritorno solo”, fino a “Eppur mi son scordato di te”, il concerto è una traversata sonora tra le stagioni della musica italiana, con una band che non suona solo per ricordare, ma per far rivivere.
Il 2026 si apre al grande teatro napoletano con un classico di Eduardo Scarpetta. “Il medico dei pazzi”, il 27 gennaio, rivive in una nuova versione firmata da Leo Muscato che sposta l’azione negli anni ’70 e ’80. La pensione trasformata in manicomio, i finti pazzi, le gag surreali: tutto resta, ma tutto cambia. Gianfelice Imparato dà nuova linfa alla maschera di Don Felice in una commedia che esplora il confine tra ingenuità e finzione, tra verità e follia. Una macchina comica perfetta che, anche a distanza di oltre un secolo, continua a funzionare con precisione assoluta.
La stagione prosegue lungo la linea sottile che separa il riso dalla malinconia. Claudio Bisio, il 12 marzo, porta in scena “La mia vita raccontata male”, un monologo tratto dai testi di Francesco Piccolo. Lo spettacolo è un mosaico di episodi privati e pubblici, scelte minime, felicità accidentali, battute che sembrano leggere e poi si rivelano rivelatrici. Accompagnato da due musicisti in scena, Bisio costruisce una partitura fatta di piccoli inciampi e osservazioni affilate in cui è facile riconoscersi. Perché – lo si capisce in fretta – quella vita raccontata male è anche un po’ la nostra.
Alle soglie della primavera, il 20 marzo, tocca a Emilio Solfrizzi con “Anfitrione”, rilettura di una delle commedie più conosciute di Plauto. Un testo antico che continua a porre una domanda attualissima: siamo davvero chi crediamo di essere? O siamo quello che gli altri vedono? Tra dèi travestiti, mariti gelosi e servi confusi, lo spettacolo costruisce un gioco di specchi comico e intelligente, capace di parlare anche all’epoca dei social e delle identità fluide.
Doppia data l’8 e il 9 aprile con “Malinconico. Moderatamente felice”, tratto dai romanzi di Diego De Silva e portato in scena da Massimiliano Gallo, che interpreta e cura la regia. Vincenzo Malinconico è un avvocato in crisi, un uomo a metà, sempre fuori posto ma stranamente lucido. In tre atti – lavoro, amore, famiglia – la sua storia diventa quella di molti. Accanto a Gallo, Biagio Musella e le canzoni originali eseguite da Joe Barbieri: perché anche la confusione, se raccontata bene, può diventare musica.
Il 19 aprile arriva “Squilla il telefono”, con Vincenzo De Lucia, protagonista di uno spettacolo che unisce varietà, comicità e trasformismo. Lo spettacolo mescola varietà e teatro, imitazione e musica, satira e improvvisazione. A tenere insieme tutto è il talento trasformista di De Lucia, capace di passare con naturalezza da una voce all’altra, da un registro all’altro, senza perdere ritmo né intelligenza. Un gioco continuo con il pubblico che diverte senza mai banalizzare.
VERDI GREEN
Dopo il successo dello scorso anno, la stagione 2025–26 conferma la finestra “Verdi Green”, pensata per il pubblico giovane, ma non solo. Quattro titoli, quattro modi diversi di abitare il contemporaneo, tra racconto, comicità, musica e ricerca.

Il 7 dicembre, “Ubi Maior” mette in scena la storia di Tito, campione olimpico di scherma che si trova a dover affrontare un problema più grande di ogni avversario: un segreto familiare che mette in crisi le sue certezze. Leo Gassmann e Sabrina Knaflitz interpretano una vicenda intensa, una riflessione su responsabilità, principi e sacrificio.

Due settimane più tardi, il 13 gennaio, Michele Riondino firma e interpreta “ART” di Yasmine Reza. Tre amici e un quadro bianco: basta questo per far esplodere un conflitto comico e feroce sull’arte, sull’amicizia e su ciò che davvero vediamo quando guardiamo qualcosa. O qualcuno.

Il 26 febbraio, Corrado Nuzzo e Maria Di Biase mettono in scena “Totalmente incompatibili”, spettacolo che parte dalla loro esperienza di coppia e finisce per parlare della nostra difficoltà – collettiva – a stare nel presente. Un racconto semiserio sulle contraddizioni, le nevrosi e la (im)possibilità di capirsi davvero.

Si chiude il 9 maggio con “Non so piangere a comando” di e con Giulia Vecchio. Un’attrice che non riesce a piangere in scena sfida se stessa – e il pubblico – in uno spettacolo ogni sera diverso. Sketch, monologhi, musica e autoironia per riflettere sulla libertà di essere qualcosa che non rientra nei generi.
Nei prossimi giorni saranno comunicati format e modalità di abbonamento. Intanto, si può iniziare a scegliere da quale storia partire.
Stagione artistica 2025-2026
Nuovo Teatro Verdi | Brindisi

25 novembre ore 20.30
Giovanni Esposito, Nunzia Schiano
BENVENUTI IN CASA ESPOSITO
scritta da Paolo Caiazzo, Pino Imperatore, Alessandro Siani
regia Alessandro Siani

3 dicembre ore 20.30
Alessio Boni, Antonella Attili
ILIADE. Il gioco degli Dei
testo di Francesco Niccolini
liberamente ispirato all’Iliade di Omero
drammaturgia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer
7 dicembre ore 18.30
VERDI GREEN
Leo Gassmann, Sabrina Knaflitz
UBI MAIOR
di Franco Bertini
regia Enrico Maria Lamanna
13 gennaio ore 20.30
VERDI GREEN
Michele Riondino
ART
di Yasmine Reza
regia Michele Riondino

20 gennaio ore 20.30
Formula 3
LIVE CONCERT
Siamo tutti figli di Battisti

27 gennaio ore 20.30
Gianfelice Imparato
IL MEDICO DEI PAZZI
di Eduardo Scarpetta
regia e adattamento Leo Muscato
26 febbraio ore 20.30
VERDI GREEN
Corrado Nuzzo, Maria Di Biase
TOTALMENTE INCOMPATIBILI

12 marzo ore 20.30
Claudio Bisio
LA MIA VITA RACCONTATA MALE
da Francesco Piccolo
con i musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino
regia Giorgio Gallione

20 marzo ore 20.30
Emilio Solfrizzi
ANFITRIONE
di Plauto
regia Emilio Solfrizzi

8 e 9 aprile 20.30
Massimiliano Gallo
MALINCONICO. Moderatamente felice
di Diego De Silva e Massimiliano Gallo
regia Massimiliano Gallo

19 aprile ore 18.30
Vincenzo De Lucia
SQUILLA IL TELEFONO
di Vincenzo De Lucia, Vincenzo Comunale e Alfredo Le Boffe
musica ed arrangiamenti Claudio Romano
9 maggio ore 18.30
VERDI GREEN
Giulia Vecchio
NON SO PIANGERE A COMANDO
di Giulia Vecchio, Andrea Delfino, Rossella Rizzi, Tano Mongelli