Puglia, violenza nelle scuole, Gemma: “Numeri che evidenziano un’emergenza. Si attivi nelle scuole la presenza stabile di uno psicologo”

“Le aggressioni al personale scolastico sono ormai una vera e propria emergenza in Puglia. Professori e presidi vivono quotidianamente in una trincea, costretti a fare i conti con aggressioni fisiche, minacce, insulti da parte di studenti e genitori. Una deriva che mina l’autorevolezza della professione di insegnante e dell’istituzione scuola. I dati sono allarmanti”.

Sono le parole di denuncia di Chiara Gemma, europarlamentare di Fdi-Ecr su un tema di grande attualità sul territorio nazionale e pugliese, dove in questi giorni due episodi di violenza hanno riguardato proprio due istituti a Foggia e a Bari. I numeri in Puglia, come afferma l’europarlamentare, sono allarmanti: 36 gli episodi nell’anno scolastico 2022-2023 e già 27 da settembre a oggi.

Un’emergenza che ha spinto il ministro Giuseppe Valditara a recarsi, in questi giorni, nella sede dell’ufficio scolastico regionale. “Ringraziamo il ministro per la vicinanza che ha dimostrato alla comunità pugliese e al personale scolastico e sono ottime le iniziative che lo Stato sta prevedendo al riguardo – prosegue l’europarlamentare – iniziando dalla possibilità di costituirsi parte civile nei confronti dei genitori aggressori e della difesa dell’Avvocatura di Stato in caso di denuncia e conseguente processo, in modo che i costi legali non ricadano sul personale scolastico.

C’è un legame che sembra essersi rotto, che è proprio quello tra scuola e famiglia – sottolinea Gemma – per questo è fondamentale che agli interventi giuridici si accompagnino strategie di promozione del benessere dei ragazzi. Penso, ad esempio, alla necessità della presenza stabile dello psicologo nelle scuole, una figura professionale che ormai diventa di primaria importanza, che possa fornire agli allievi un supporto concreto in grado di sostenerli e accompagnarli nella crescita e formazione, che siano in grado di decifrare per tempo contesti di disagio che possano sfociare in episodi di violenza.

L’emergenza in atto è tale da rendere prioritario investire in risorse e strumenti per il supporto psicologico ai ragazzi – conclude Gemma – una competenza, quella di assistenza psicologica, che non può essere delegata ai docenti già oberati da altri carichi di lavoro e non sempre in possesso delle dovute competenze”.