Rafforzate le norme per il trattamento e il riutilizzo delle acque reflue urbane

  • Migliore monitoraggio di inquinanti chimici, incluse le “PFAS”, agenti patogeni e resistenza antimicrobica
  • I produttori di farmaci e cosmetici e gli Stati membri dovranno finanziare i costi dei trattamenti aggiuntivi per i micro-inquinanti
  • Riutilizzo più ampio delle acque reflue urbane trattate per prevenire la scarsità idrica
Aerial view of the water treatment plant. Purification of urban industrial waters
Il Parlamento adotta standard migliori per il trattamento delle acque reflue © Vladyslav / Adobe Stock 

Mercoledì, i deputati hanno approvato in via definitiva nuove norme per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane.

Con 481 voti favorevoli, 79 contrari e 26 astensioni, il Parlamento ha adottato l’accordo raggiunto con il Consiglio nel gennaio 2024 sulla revisione delle norme dell’UE in materia di gestione delle acque e di trattamento delle acque reflue urbane per una migliore protezione della salute pubblica e dell’ambiente.

La nuova direttiva prede che, entro il 2035, le acque reflue urbane saranno sottoposte a trattamento secondario (cioè la rimozione di materia organica biodegradabile), prima di essere scaricate nell’ambiente, in tutti gli agglomerati delle dimensioni di 1.000 abitanti equivalenti (ad esempio, unità di misura standard che descrive l’inquinamento medio rilasciato da una persona al giorno) o più.

Entro il 2039, il trattamento terziario (ossia l’eliminazione dell’azoto e del fosforo) sarà applicato in tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue che coprono 150,000 a.e. e oltre, ed entro il 2045 in quelli che coprono 10.000 a.e. e oltre.

Un trattamento aggiuntivo che elimina un ampio spettro di microinquinanti (“trattamento quaternario”) sarà obbligatorio per tutti gli impianti superiori a 150,000 a.e. (e oltre 10,000 a.e. sulla base di una valutazione del rischio) entro il 2045.

Il monitoraggio di vari parametri di salute pubblica (come virus noti e agenti patogeni emergenti), inquinanti chimici, comprese le cosiddette “sostanze chimiche eterne” (sostanze per- e polifluoroalchiliche o PFAS), microplastiche e resistenza antimicrobica sarà rigorosamente monitorato.

La legge introduce inoltre la responsabilità estesa del produttore (in inglese extended producer responsability – EPR) per i medicinali per uso umano e i prodotti cosmetici, che dovrà cosi coprire i costi del trattamento quaternario (per rimuovere i micro-inquinanti dalle acque reflue urbane). Almeno l’80% dei costi sarà coperto dai produttori, integrati da finanziamenti nazionali.

I Paesi dell’UE saranno tenuti a promuovere il riutilizzo delle acque reflue trattate provenienti da tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane, se opportuno, in particolare nelle zone soggette a stress idrico.

Citazione

Il relatore Nils Torvalds (Renew, FI) ha dichiarato: “La legislazione migliorerà significativamente le norme in materia di gestione delle acque e di trattamento delle acque reflue in Europa, in particolare con nuove norme sull’eliminazione dei microinquinanti provenienti da medicinali e prodotti per la cura della persona. Stiamo facendo in modo che l’impatto delle norme sull’accessibilità economica dei medicinali non sia sproporzionato e che le sostanze chimiche nocive come gli PFAS siano monitorate e trattate meglio in futuro.”

Prossime tappe

Prima che la legge possa entrare in vigore, il testo dovrà essere approvato formalmente anche dal Consiglio.

Contesto

Nell’ottobre 2022 la Commissione ha presentato una proposta di revisione della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, allineandola agli obiettivi politici dell’UE in materia di azione per il clima, economia circolare e riduzione dell’inquinamento. La legislazione è una delle iniziative chiave nell’ambito del piano d’azione dell’UE sull’inquinamento zero per l’aria, l’acqua e il suolo.