Raggiunto un accordo su un protocollo di gestione delle crisi per le emergenze transfrontaliere

  • La nuova legge sull’emergenza e la resilienza nel mercato interno (IMERA) istituirà un sistema a tre livelli di preparazione alle crisi per le prossime emergenze
  • La circolazione transfrontaliera di beni e lavoratori essenziali non dovrebbe essere limitata nemmeno in caso di crisi
  • Le imprese possono dare priorità agli ordini della Commissione senza essere responsabili di altri obblighi contrattuali cessati
  • I paesi dovrebbero informare meglio le imprese e i cittadini in merito alle loro misure di crisi

Giovedì il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio su un nuovo quadro di coordinamento delle crisi sulla base degli insegnamenti tratti durante la pandemia di COVID-19.

Nel settembre 2022 la Commissione ha proposto lo strumento per le emergenze nel mercato unico (SMEI) per garantire che i problemi incontrati durante la pandemia di COVID-19 non si ripresentino in una prossima crisi transfrontaliera. La proposta mirava a conferire alla Commissione il potere di richiedere informazioni vitali alle imprese in una situazione di crisi e di assegnare loro ordini prioritari per beni e servizi essenziali, ad esempio.

Oggi il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla forma definitiva delle nuove norme. Il nuovo strumento istituirà un nuovo sistema di preparazione alle crisi a tre livelli che contribuirà a coordinare le attività e a garantire l’approvvigionamento di beni di rilevanza per le crisi nelle prossime emergenze. Lo strumento è stato ribattezzato Atto per l’emergenza e la resilienza del mercato interno (IMERA) durante i negoziati.

Tre livelli di allerta

Il regolamento stabilisce tre livelli di allerta con compiti preparatori specifici e misure volontarie per ciascuno di essi. L’obiettivo è evitare problemi di approvvigionamento di beni di rilevanza per le crisi, come mascherine o vaccini in caso di crisi di sanità pubblica, e garantire il mantenimento della libera circolazione di beni e servizi. I tre livelli sono i seguenti.

  • Modalità di emergenza: ciò significa che non vi è alcuna crisi, pertanto gli Stati membri e la Commissione dovrebbero adoperarsi per creare reti di comunicazione, formare il personale e condurre prove di stress.
  • Modalità di vigilanza: esiste la minaccia di una crisi, pertanto i paesi e la Commissione dovrebbero individuare, tra le altre azioni, i beni di rilevanza per la crisi, nonché i loro produttori, le scorte esistenti e le capacità di produzione.
  • Modalità di emergenza: si è verificata una vera e propria crisi, per cui la Commissione può chiedere informazioni alle imprese, organizzare gare d’appalto per conto o con gli Stati dell’UE e offrire alle imprese esenzioni dalla responsabilità per dare priorità agli ordini della Commissione a scapito degli altri obblighi contrattuali.

Le nuove norme obbligano inoltre gli Stati membri ad agevolare la circolazione transfrontaliera di beni e servizi essenziali anche in caso di restrizioni alla circolazione. Inoltre, i paesi dovrebbero informare la Commissione, le imprese e i cittadini delle loro misure di crisi una volta adottate, ma la Commissione non avrebbe il diritto di chiederne alcuna modifica.

Citare

Il relatore Andreas Schwab (PPE, DE) ha commentato l’accordo come segue: “Oggi abbiamo reso il mercato interno meglio attrezzato per affrontare le crisi future. La Presidenza belga ha mantenuto l’impegno di portare a termine il fascicolo.

Abbiamo garantito la libera circolazione delle persone di rilevanza per le crisi, come medici, infermieri o tecnici di centrali nucleari. La Commissione elaborerà modelli che faciliteranno il loro attraversamento delle frontiere. Questo è il primo passo per consentire l’attraversamento della frontiera tramite QR-Code nella prossima emergenza. Inoltre, la Commissione può chiedere alle imprese di produrre in via prioritaria determinati beni, come i vaccini, e chiedere alle imprese determinate informazioni sui beni critici. Al fine di facilitare gli appalti per gli Stati membri, la Commissione può appaltare per loro conto al fine di semplificare le procedure.

Con IMERA saremo in grado di affrontare la prossima crisi, qualunque essa sia”.

Passaggi successivi

L’accordo provvisorio dovrà ora essere approvato dal Parlamento e dal Consiglio prima di diventare una legge vincolante e direttamente applicabile per gli Stati membri.