Rinnovo del Ccnl bancari, i sindacati chiedono 435 euro al mese in più. Assemblee a Casarano (19/6) e Lecce (20/6)

Lunedì e martedì i lavoratori salentini chiamati ad esprimersi sulla piattaforma unitaria

Rinnovo del Ccnl bancari, i sindacati chiedono 435 euro al mese in più

Lecce, 17 giugno 2023 – Lunedì 19 (presso la Fondazione Filograna a Casarano) e martedì 20 giugno 2023 (presso l’Hotel Leone di Messapia – sulla Lecce-Cavallino), le lavoratrici e i lavoratori del settore bancario della provincia di Lecce sono chiamati a discutere e ad approvare la piattaforma di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) Abi scaduto il 31 dicembre 2022 dopo l’ultimo rinnovo del 19 dicembre 2019.

Lo scorso 26 aprile l’ABI e le organizzazioni sindacali FABI, FIRST CISL, FISAC CGIL, UIL.CA e UNISIN hanno firmato una nuova proroga del verbale di accordo stipulato in data 27 gennaio 2023, senza effetti di ultrattività e ferma restando la decorrenza al 1° gennaio 2023 degli effetti del prossimo rinnovo.

La piattaforma rivendica non solo un riconoscimento economico comprensivo dell’inflazione e dell’incremento di produttività e redditività del settore nel triennio di validità del contratto 2023-2025, ma anche condizioni migliorative dal punto di vista normativo, a partire dal rafforzamento e dall’estensione dell’Area Contrattuale per arrivare al potenziamento dei diritti connessi alle politiche di conciliazione. La richiesta economica di 435 euro medie mensili, motivata dall’impegno profuso dalle lavoratrici e dai lavoratori in un difficile momento storico (pandemia, guerra, inflazione galoppante) e dalla necessità di recupero del potere reale di acquisto delle retribuzioni, viene accompagnata, tra le altre richieste, dalla proposta di una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario con l’obiettivo di un maggiore benessere lavorativo, anche attraverso diritti, tutele e Welfare pienamente  esigibili  in virtù delle vicende che hanno caratterizzato il settore negli ultimi anni.

Le lavoratrici e i lavoratori del settore chiedono e rivendicano, in attuazione dell’art 46 della Costituzione, un nuovo modo di fare Banca che sia al servizio del Paese, libera da pressioni commerciali, vicina alle esigenze reali dei clienti, presente sui territori e a presidio della legalità e dell’occupazione.