Roma – Clima: Aics, elenco catastrofi si accorcia solo con il ‘comincio io’. Nasce il logo.

Nesi, “il pressing sui governi doveroso ma non più importante dell’impegno del singolo”

Roma, 18 feb. Sul cambiamento climatico e le catastrofi legate ad eventi estremi, come oramai riscontriamo quasi quotidianamente, il pressing sui governi è doveroso ma ancora più doveroso è il “comincio io”: iniziare cioè da comportamenti più responsabili di ciascun cittadino del mondo. È la posizione ribadita da Aics Ambiente, che da anni è impegnato in iniziative orientate alla sensibilizzazione e alla consapevolezza – empowerment – dell’impatto su ambiente e salute dei comportamenti quotidiani. “La tragedia del giorno – afferma il responsabile Ambiente di AICS, Andrea Nesi – è purtroppo solo l’ultima di una lunga serie di catastrofi le cui cause primarie vengono attribuite al cambiamento climatico. Il bollettino infatti è ormai  pressoché quotidiano, dall’Italia e dal resto del mondo. Le principali organizzazioni ambientaliste, anche i movimenti più giovani come il Fridays for Future, invocano un pressing costante su governi ed istituzioni transnazionali affinché vengano intraprese politiche concrete per contrastare il cambiamento climatico. Ma se la pressione sulle istituzioni è sacrosanta e non dovrebbe mai essere interrotta, contestualmente molto può fare ciascuno di noi. Occorre chiederci tutti cosa facciamo in prima persona per l’ambiente che ci circonda, riferendosi alla nostra routine quotidiana”.

“Perché – sottolinea Nesi – non darci delle regole di base per poterci dichiarare dentro o fuori l’impegno in favore dell’ambiente? Se utilizzi ancora bottigliette di plastica o se consumi carne e pesce provenienti da allevamenti intensivi non puoi decisamente definirti ambientalista, solo per citare due esempi lampanti. Mai come oggi l’impronta del singolo è stata così decisiva. Anche ad Ischia, un dramma tutto nostrano che oramai appare superato nella comunicazione dei media, se l’impatto della catastrofe ambientale è stato così tragico è anche perché ignoranza e scarsa lungimiranza hanno permesso che si costruisse in aree dove era largamente sconsigliato farlo, in un mortale abbraccio tra la irresponsabilità di singoli cittadini e di istituzioni preposte. Nell’era degli individualismi anche le responsabilità devono farsi individuali. E allora perché non avviare un vero movimento in grado di rivoluzionare le scelte di aziende e governi partendo dal basso? Al pressing sulle istituzioni, noi di Aics Ambiente affianchiamo da tempo un nostro credo che abbiamo anche dotato di un logo: ‘Tutti vogliono il cambiamento ma nessuno vuole cambiare: Comincio io!’ Noi vogliamo essere individui responsabili e voi?”, conclude Nesi.