Sindacati Sanitari in rivolta: Stato di agitazione all’O.S.M.A.I.R.M di Laterza

I segretari di FP CGIL, Cosimo Sardelli, CISL FP, Flavia Ciracì, e UIL FPL, Giovanni Maldarizzi, hanno inviato un documento di estrema importanza al Presidente di OSMAIRM di Laterza, Dott.ssa Maria Luisa Paciulli, al Prefetto di Taranto, nonché per conoscenza al presidente della regione Puglia Michele Emiliano e all’assessore alla Sanità Rocco Palese.

Il documento, intitolato “Proclamazione stato di agitazione di tutto il personale dell’O.S.M.A.I.R.M – richiesta procedura di raffreddamento del conflitto – RISCONTRO URGENTE”, rivela una serie di criticità che hanno portato alla decisione estrema di proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale presso la struttura sanitaria in questione.

I sindacati hanno ricevuto un mandato assembleare il 15 febbraio 2024 e si sono mossi in seguito a quanto emerso nel corso del confronto del 7 febbraio scorso. Tra le principali problematiche evidenziate nel documento si annoverano:

Crisi occupazionale e mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato: l’azienda sembra attribuire la crisi occupazionale ai maggiori costi derivanti dai rinnovi dei CCNL AIOP ed AIOP RSA e alla sottoscrizione delle pre-intese ex art. 26 in applicazione alla DGR 1490/2022. Tuttavia, questo non giustifica la mancata assunzione di personale a tempo determinato, con contratti in scadenza e senza prospettive di rinnovo.

Applicazione unilaterale della DGR 533/1988 e mancata informativa sui nuovi modelli organizzativi aziendali: l’azienda ha adottato decisioni senza coinvolgere adeguatamente il personale e i sindacati, con particolare riferimento alla Delibera 533/1988, comportando un aggravio dei carichi di lavoro e contravvenendo al Regolamento Regionale vigente del 2015.

Mancata illustrazione del piano industriale: Il personale lamenta la mancanza di chiarezza e trasparenza riguardo al futuro della struttura sanitaria, con particolare riferimento ai piani industriali aziendali che dovrebbero definire strategie e prospettive occupazionali.

Di fronte a tali criticità, i sindacati CGIL, CISL e UIL richiedono un incontro urgente. In assenza di un dialogo costruttivo o in caso di esito negativo delle procedure di raffreddamento previste dalla legge, si riserva il diritto di intraprendere azioni legali a tutela dei diritti dei lavoratori e sindacali.

I sindacati invitano il Comitato SEPAC ad attivarsi prontamente per affrontare la crisi occupazionale e garantire livelli assistenziali adeguati all’utenza.

Alla luce di quanto esposto è evidente che il personale della struttura sanitaria è costretto a protestare per la tutela dei propri diritti fondamentali e per garantire una corretta erogazione dei servizi sanitari alla comunità. La situazione richiede un intervento immediato e responsabile da parte delle istituzioni competenti affinché venga ripristinato un clima di dialogo e fiducia tra le parti coinvolte.