Taranto – Centro per l’Impiego chiuso | Con la mobilitazione odierna, giunti nuovi elementi per un diverso quadro di valutazione

Incontro tra sigle sindacali, Comune e Arpal giorno 8 febbraio

“Oggi abbiamo fatto un passo in avanti per ridare dignità lavorativa ai 45 dipendenti e 12 unità di coordinamento del Centro per l’Impiego di Taranto e per offrire un servizio dignitoso e sacrosanto per le istanze di lavoro, formazione e ricerca di occupazione di migliaia di cittadini e cittadine del territorio ionico”.

Così nella giornata di oggi 1 febbraio 2024 si sono espresse le sigle confederali di CGIL, CISL e UIL dopo aver incontrato i rappresentanti del comune di Taranto a margine di un sit-in di protesta organizzato sotto Palazzo di Città. Il motivo che ha portato le 3 sigle sindacali a tale mobilitazione risiede nella chiusura del Centro per l’Impiego di via Raffaele Carrieri a Taranto a causa di una disposizione del servizio di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro di aprile 2023.

“Questo è un problema di una comunità – hanno detto Giovanni D’Arcangelo, Gianfranco Solazzo e Pietro Pallini, rispettivamente segretari territoriali di CGIL, CISL e UIL – che nel momento più critico sotto il profilo del lavoro si vede privarsi di un pilastro fondamentale: quello che mette in connessione il lavoro con i cittadini. In mancanza di una sede territoriale del Centro per l’Impiego, le nostre valutazioni sono ancor più severe, per effetto delle norme introdotte dal governo in tema di lavoro, che assegnano ai CPI un ruolo chiave”.

“L’incontro di oggi ci ha permesso di scoprire – continuano – una sorta di corrispondenza epistolare tra Arpal e Comune di Taranto avviata durante questi nove mesi. Dalle prime dichiarazioni rese dall’Assessore Liuzzi e dal vice Sindaco Azzaro a Palazzo di Città, si è avuta notizia della presunta intenzione dell’Arpal di ricercare una nuova sede, ma questa volta da acquistare. D’altro canto l’Amministrazione comunale ha messo sul piatto della bilancia le diverse disponibilità di patrimonio già esistenti e magari da riadattare, ma ciò, di fatto, non ha superato il paradossale e penalizzante ‘impasse’ che si è generato”.

Sulle evidenze del sit-in odierno, la prossima tappa cruciale risulta adesso essere quella di giovedì 8 febbraio, che rappresenta una data determinante in cui si capirà se le diverse visioni possono convergere in un linguaggio unico nell’interesse della collettività tarantina.

“E’ sicuramente un elemento di valutazione in più quanto emerso oggi con la convocazione di un incontro per giorno 8 febbraio p.v. – concludono D’Arcangelo, Solazzo e Pallini – ma non è ancora la soluzione. Giovedì avremo sicuramente un quadro più chiaro che ci consentirà di valutare i passi successivi. Taranto da questo momento in avanti deve ritornare ad avere il suo centro per l’impiego, come peraltro normale in ogni realtà di questo Paese”.